Capitolo 11

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Camila;

Casa di Joaquin non era cambiata anzi, era rimasta solo la stessa con la sola differenza che tutte le foto insieme a me erano sparite. Posai le chiavi sulla mensola accanto alla porta d'ingresso e tolsi le mie scarpe come era mio solito fare, lui era in casa e l'avevo percepito dalle luci della sua stanza accese.

«Chiara?» sussurra lui sentendo i miei passi farsi sempre più vicini alla sua camera.

«Ehi, c'è spazio come i vecchi tempi?» domando fuoriuscendo la testa dalla fessura della porta, i suoi occhi che fino a qualche ora fa erano spenti adesso sembravano prendere vita così tanto da alzarsi di scatto dal letto e avvolgendomi in un abbraccio da togliere la vita.

Stringo le braccia al suo collo mentre diverse lacrime di felicità scorrono prorompenti sul mio viso mentre cerco di calmare i singhiozzi di Joa abbandonato alla realtà.

«Ehi, sono qui..» gli passo una mano sulla schiena ed entrambi ci sdraiamo sul suo letto fissando il soffitto, le nostre mani sono legate proprio come quando avevamo 8 anni.

«Non ti merito, Cami.» scuoto la testa ridendo e gli scompiglio i capelli, eravamo abbastanza grandi e maturi per fare questi discorsi eppure ancora lui era un bambino.

«Pensiamo al presente e non pensiamo al passato.» affermo sicura di me stessa.

Lo sai bene chi ti ha trasmesso questa sicurezza, vero Camila?

«Ehi ehi, che cosa sono questi discorsi da maturità!» mi spintona leggermente prendendomi sotto il suo braccio, rido cercando di liberarmi dalla sua presa invano.

«Per caso c'entra un ragazzo che ha il nome che in inizia con la lettera L e finisce con la lettera O?» arrossisco violentemente alla sua domanda sferrando un colpo di cuscino sul suo viso.

«LO SAPEVO IO!!!!» esclama alzando le braccia in segno di vittoria.

Quanto mi era mancato..

«E quindi la mia bellissima migliore amica si è inna-»

«Innamorata!! che parolona..» gioco con l'elastico che sta nel mio polso e sorrido come una scema.

Se quel sorriso non è da innamorata..

«Beh esce da una lunga relazione e ha pure una figlia! per cui al momento è meglio se mi faccio da parte, non credi?» lui scuote la testa.

«Peccato che lui mi abbia annuito quando gli ho detto che qualsiasi cosa nasca tra voi due io sarò felice.» spalanco gli occhi e scatto in piedi reggendomi con il muro.

«TU COSA? JOAQUIN!!!!!!» poggio una mano sulla fronte e cerco di regolare il mio respiro mentre quell'idiota se la ride.

«Perché non vai da lui?» stavolta è lui che mi lancia il cuscino sul viso.

«Perché dovrei andarci, Joa.

«Niente va be scherzavo!!» si alza dal letto e afferra le chiavi della sua auto poggiate sul comodino.

«Vado da Chiara stasera, ok?» annuisco lasciandogli un bacio in guancia per poi andare in quella che era e sarà sempre camera mia.

Era rimasta uguale a 5 mesi fa con l'aggiunta delle foto tolte dal salotto e messe qui dentro.
Mi guardai ancora una volta allo specchio il vestito di Lautaro e sorrisi, forse perché quel ragazzo davvero mi piaceva.

Senza forse Camila, a te piace.

Annuì al mio inconscio ridendo e andai verso il bagno per fare una doccia rigenerante.

Mentre l'acqua fresca avvolgeva il mio corpo bollente il campanello di casa mia prese a suonare insistentemente, questo era Joa che aveva dimenticato sicuramente le chiavi di casa.

Avvolsi rapidamente l'asciugamano al mio corpo e andai ad aprire, ma stavolta non avevo più scampo alle brutte figure. Era Lautaro.

«Ci hai preso ormai gusto ad aprire la porta di casa con l'asciugamano ogni volta che vengo qui o sbaglio?» domanda ridendo. Cosa c'era da ridere!

«Che ci fai tu qui!» esclamo facendolo entrare dentro casa.

«Tucu mi ha chiamato in preda al panico dicendo che aveva perso il portafoglio..» scoppio a ridere come una cretina, Joaquin l'avrebbe pagata cara questa.

«Si certo come no» mi siedo sul divano coprendomi il più possibile con l'asciugamano e porto una mano in fronte.

«Avete risolto? a parte questo scherzo» domanda prendendo posto al mio fianco, annuisco.

«E comunque non ci ho preso gusto ad aprirti in queste condizioni, Martinez!» indico me stessa mentre Lautaro continua a ridacchiare divertito.

«Bhe non mi dispiace» gli do una pacca sulla spalla avvicinandomi in seguito al bancone della cucina, afferro la bottiglia d'acqua fresca e ne bevo qualche sorso.

«Quella di Tucu è stata una giusta stronzata» si alza anche lui dal divano venendo verso di me, quasi mi manca il respiro non appena si trova a pochi centimetri dal mio viso.

«Stronzata?» faccio finta di non aver capito quando invece avevo capito tutto, eccome!

Poggia una mano sul mio viso delicatamente mentre io scruto ogni angolo delle sue labbra che mi fanno quasi tremare le gambe.

«Che guardi, Camila?» chiede ridendo passando un dito sull'incavo del mio collo. Ero completamente entrata stand-by e la realtà al di fuori dei suoi occhi che mi stavano scrutando mi sembrava frizzata.

«Sicuramente non te» provo a staccarmi dalla sua presa che invece si rafforza facendo combaciare i nostri corpi.

La pelle mi stava andando a fuoco come ogni parte del corpo.

«Allora spero che tu mi guardi così sempre.» le sue labbra che fino a qualche secondo fa sembravano un'illusione adesso stavano sulle mie.

Poggiai una mano dietro al suo collo mentre le nostre lingue si intrecciavano in una danza perfetta, il mio stomaco vibrava e il cuore pompava adrenalina da ogni angolo.

Le sue mani scivolarono suoi miei fianchi avvolgendoli forte tra le sue braccia tatuate, avrei voluto percorrere quell'inchiostro con le mie dita fino a perdere la sensibilità.

Lui era un libro da raccontare.
Io invece ero l'indice di ogni pagina sbagliata.
Un disastro perfetto.
Io stavo bruciando e sapevo che stavo per bruciare per lui.

«Da quanto tempo aspettavi questo bacio?» domanda ansimando sulle mie labbra con il suo solito sorriso.

«E tu invece?» ribalto la situazione sfiorando il suo naso con il mio.

«Da quella sera al pub, sei dannatamente sexy quando ti ubriachi ma non ti voglio vedere più in quelle condizioni!» annuisco sorridendo e gli lascio un bacio a stampo.

E bruciavo.
Eravamo un incendio di emozioni in cui solo noi due eravamo le fiamme.

𝐁𝐫𝐮𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞; 𝐋𝐌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora