Capitolo 41

723 20 1
                                    

Lautaro;

Luce era nata, più bella che mai.
Esco fuori dalla sala parto e mi siedo in un angolo mentre la madre di Camila si rifugia nella stanza della figlia che tra poco entrerà in stanza.

Nessuno mi rivolgeva una parola, ne Joaquin, ne Davide.
Mi evitavano come la peste, ero il niente.

«Signori, Camila sta riposando, mentre la piccola dorme beatamente al suo fianco. Tra qualche ora si sveglieranno entrambe, al momento ho bisogno solo del papà» mi avvicino all'infermiera che mi aiuta a compilare diversi moduli.

Ero appena diventato papà per la seconda volta e non smettevo di pensarci nemmeno un attimo.

«Lauti!» mi giro udendo la voce di mia madre che viene verso di me abbracciandomi, la stringo forte e crollo tra le sue braccia sempre pronte a sorreggermi.

«È nata..» sussurro al suo orecchio.

«Com'è?» chiede sorridendo sedendosi al mio fianco.

«Meravigliosa..» mamma mi continuava a stringere emanando amore da tutti i pori.

«Si è svegliata..» sento dire da Joaquin a Davide che sorride.

Volevo entrare dentro quella stanza anch'io per passare tutto il mio tempo con mia figlia.

E anche con lei.

Mi avvicino alla stanza. Intravedo dalla finestrella della Camila, intenta ad allattare la nostra piccola che mangia beatamente tra le sue braccia.

«Joa!» esclama lei sorridente mentre l'argentino avanza con un mazzo di tulipani.

Camila;

«Vediamo questo angioletto» sorride il mio migliore amico accarezzando con un dito i pochi capelli di Luce che stavano sparpagliati sulla sua fronte.

Era una bambina fantastica.

«Alla fine è riuscito ad entrare.» infastidito si siede accanto a me ed io annuisco.

«È pur sempre suo padre, non voglio che cresca senza di lui..» Joaquin aveva capito tutto, come aveva capito che non avevo smesso di amarlo nonostante tutto il male che mi aveva causato.

Ma l'amore quando non è ricambiato non ha lo stesso sapore.
È amaro, pungente oserei dire anche dannato.

«Lo vuoi fare entrare?» non ci penso due volte a dire di si e in un attimo la sua presenza invade tutta la stanza.

«Ehi..» Joa ci lascia soli mentre lui procede a passi lenti verso di me.

Luce si muove tra le mie braccia e inizia a piangere.

«Prendila tu, vedi se si calma con te» gli porgo la piccola che non appena entra in contatto con le braccia di Lautaro si tranquillizza.

Osservavo quella scena in silenzio, non volevo proferire nessuna parola.

«È meravigliosa..»

«Abbiamo fatto un capolavoro» sorrido e dopo tanto tempo riesco a sentire la sua risata che scava le linee più delicate del mio cuore.

«Nina impazzerà di felicità appena la vedrà..già a Theo fa i martiri»

«Appena puoi portala, tanto dopo domani mi dimetteranno»

«Tu sei stata bravissima la dare vita a questo splendore.» sussurra leggermente stampando un bacino in fronte a nostra figlia.

«Mi dispiace per ogni cosa, per ogni singolo istante in cui tu hai sofferto la mia assenza. Sono stato non solo un idiota, ma anche un egoista, non merito niente di tutto questo Camila.» il suo sguardo era penetrato nel mio completamente perso.

«E se solo potessi tornare indietro, non ti lascerei sola tra le strade di Marsiglia, ti abbraccerei e bacerei come la prima volta.»

Non riuscivo più a trattenere le lacrime.
La sua sincerità mi aveva devastata.
Ero disposta a cancellare tutto quello che mi aveva fatto solo per amore.

«Mi pento ogni singolo momento, me ne vergogno. Quello che so è che ti amo alla follia Camila.»

Porta Luce dentro la culletta e si siede al mio fianco poggiandomi una mano sulla guancia.

«Ti amo come non ho mai amato nessuna.» sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra.

Quelle labbra che non sentivo così vicine da un tempo indefinito.

«Ricominciamo tutto..» bisbico con la voce impastata dalle lacrime.

«Ti amo anch'io non riesco a vedere una vita senza di te.» erano state le ultime parole che ero riuscita a pronunciare in quanto le sue labbra finalmente erano sulle mie.

Porto una mano dietro il suo collo agganciandomi a lui.
La sua lingua naviga tra la mia incendiando tutto.

«Non ti lascio andare più.» sorride posando la fronte sulla mia.

«Mai più.» concludo io sorridendo come una scema.

«Vuoi sposarmi?» domanda di soppiatto prendendomi alla sprovvista.

Inarco un sopracciglio e rido.

«Sei serio?» chiedo.

«Più serio di così!» ride e mi ribacia.

«Si ti voglio sposare Martinez»

Nel crepitio delle fiamme del nostro amore, sento il mio cuore battere all'unisono con il tuo.
Sin dal primo istante in cui i nostri sguardi si sono incrociati, ho sentito un'energia indescrivibile, un'intensità che ha risvegliato il mio cuore.

Ti ho amato sin da quel primo giorno, quando il destino ha intrecciato i nostri destini e ha dato inizio a questa storia d'amore senza fine.

Ogni sorriso, ogni parola scambiata ha alimentato il fuoco dentro di me, un fuoco che brucia con una passione che non conosce confini.

Attraverso le gioie e le sfide che abbiamo affrontato insieme, il mio amore per te è cresciuto, diventando più profondo e più forte con ogni battito del mio cuore.

E ora, nel fervore di questo momento, ti prometto che continuerò a bruciare per te, con tutta me stesso, per l'eternità.

Fine.

𝐁𝐫𝐮𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞; 𝐋𝐌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora