10.

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~POV MAX~

"Tuo padre"

Quelle due parole mi trafissero come una lama tagliente.
La mascella si irrigidì notevolmente e il mio sguardo incazzato quasi la spaventò.
Non le avrei fatto del male.
Non sono come mio padre.
Solo la sensazione che lei potesse avere paura di me, mi uccideva.

Mi voltai verso il barman chiedendo del ghiaccio avvolto in un panno.
Quest'ultimo me lo porse e presi delicatamente la mano di Nicole per portarla in un posto più appartato.
Entrammo in una stanza e lei si sedette su un divanetto.
La guardai negli occhi e le presi dolcemente il braccio passandoci il ghiaccio sopra.
Notai i segni delle sue dita che le avvolgevano tutto il diametro dell'arto.
Quella merda era riuscita a fare del male pure al mio ingegnere.
A una donna.
Non gli bastava torturare suo figlio.
Picchiarlo.

"Mi dispiace" dissi scusandomi con lei.

"Non è colpa tua" esalò facendo una smorfia di dolore quando premetti eccessivamente sul livido. Diminuii la pressione e passai delicatamente le mie dita.

"Mi dispiace" mi abbassai e le baciai il braccio.

"Mi dispiace" la guardai negli occhi.

Il mio cuore stava battendo all'impazzata.
Il motivo non lo sapevo.
Ma la sensazione che provavo quando stavo vicino a lei era un qualcosa di strano, ma piacevole.
Mi avvicinai a lei e le baciai la fronte.

"Mi dispiace" mi spostai e le baciai la tempia.

"Mi dispiace" la guancia.

"Mi dispiace" l'altra guancia.

"Mi dispiace" conclusi soffermandomi a pochi centimetri dalle sue labbra che si schiusero, ma decisi di baciarle la punta del naso.
Non volevo baciarla, non in quel momento, non con l'immagine di mio padre che la feriva.

"Max..." disse con un filo di voce.
"Non è colpa tua" disse facendo rincontrare i nostri occhi.

"Non riesco a immaginare che Jos ti abbia toccata, non riesco proprio a perdonarmelo" abbassai lo sguardo provando un senso di vergogna.
Due dita però mi sollevarono il mento e il sorriso che aveva in volto mi riscaldò il cuore che riprese a battere velocemente.

"Lo so, ma ormai è passato" mi rassicurò.

"Come fai ad essere certa che non lo rifarà?" alzai un sopracciglio preoccupato.

"Non ne sono certa, ma spero che non riaccadrà" sospirò guardando a terra.

"Non glielo permetterò, ti proteggerò da lui. È una promessa!" Le diedi un bacio tra i capelli alzandomi.

"Grazie" mi sorrise raggiungendomi.
Mi avvolse le braccia intorno al collo e poggiò la testa sul mio petto.

"Ti voglio bene Nello" disse e mi ci volle un po' per realizzare che aveva pronunciato veramente quelle parole.
La spostai per guardarla negli occhi e un velo di sincerità le ricopriva quelle due sfere marroni.

"Ti voglio bene Olly" sorrisi.

"Torniamo alla festa, prendo un analcolico" mi rassicurò lei

"Va bene, ma ti controllo" ridacchiai provocandole una risata.
Prima di uscire la feci voltare e le infilai la mia giacca.

"Così non si nota il livido" le dissi e lei sorrise ringraziandomi.

~CHOOSE ME~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora