13.

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~POV NICOLE~

Mamma

Nicole.
La nonna è in ospedale.

Una frase.
Una semplice frase.
Una semplice frase che mi fece cadere in mille pezzi.
Andai nel panico.

"Devo andare da lei" dissi prendendo la mia borsa e scontrandomi contro un petto muscoloso.

"Vengo con te" mi rassicurò il mio pilota.
Detto ciò prese le sue cose e uscimmo di casa.
Max al mio fianco mi aiutava a calmarmi.
Non ero da sola.

"Due biglietti per Nizza perfavore" dissi all'aeroporto.
"Ecco a lei" pagai e andammo a fare il check-in e tutto ciò che si deve fare prima dell'imbarco.

Durante tutta la durata del volo non riuscii a chiudere gli occhi nemmeno un secondo.
Continuavo a rileggere quel messaggio che mi aveva mandato mia madre qualche ora prima.
Max affianco cercava di tranquillizzarmi.
Ma finché non avessi visto mia nonna non mi sarei calmata.

Prese le valigie, andammo all'esterno chiamando un taxi a cui diedi la via dell'ospedale.

Questo posto era pieno di brutti ricordi.

Scendemmo e andammo dritti in all'entrata, dove diedi nome e cognome di mia nonna.
Mi indicarono piano e stanza.

Raggiunto il piano mi paralizzai.

I miei genitori stavano parlando con un dottore.
Mi ripresi quando una mano mi accarezzò piano la schiena.

"C'è la puoi fare" mi rassicurò lui sorridendo.

A grandi falcate raggiunsi i due.

"Nicole" riuscì a dire mia madre.

"Mamma, papà..." mandai giu il groppo che avevo in gola.
Mio padre non mi guardava neanche negli occhi.

Mi voltai ed entrai nella stanza.

La nonna era distesa su quel letto bianco.
Avvolta da un leggero lenzuolo.
Stava riposando con un sorrisone stampato in faccia.

"Nonna nonna" urlò Jules saltandole addosso.

"Lo sai che oggi ho vinto la mia prima gara?" Disse lui euforico.
Io e lei stavamo guardando dei cartoni e lui era entrato dalla porta d'ingresso seguito poi da mio padre.

"Ah si? ma sei bravissimo" sorrise lei scompigliandogli quella massa di capelli mora come la mia.

"Invece papà lo sai che io ho preso 10 in storia oggi" sorrisi guardando mio padre che si era seduto sulla poltrona davanti a me.

"Ah... brava" neanche mi guardò.

"Solo brava? Philippe tua figlia sta cercando di piacerti e tu non la consideri neanche?" Si arrabbiò la nonna.

Una lacrima mi rigò il volto e corsi in camera della nonna per stare da sola.
Poco dopo però mi raggiunse mio fratello e mi abbracciò forte.

"Sei la mia studiosa preferita! 10 in storia è quasi impossibile" sorrise sdraiandosi affianco a me, accarezzandomi lentamente i capelli per tranquillizzarmi.

"Papà non è orgoglioso di me" sospirai.

"Io invece lo sarò sempre" mi baciò tra i capelli e mi addormentai tra le sue braccia, con quella promessa che continuava a ripetersi dentro di me.

Quando mi risvegliai al mio fianco c'erano sia Jules che la nonna, avevano entrambi un sorrisone stampato in faccia e io non riuscii a non sorridere.

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