Prologo

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Era agosto del 1939 quando la incontrai. Era bellissima. Aveva un abito da togliere il fiato e quegli occhi... ma, la cosa che mi è piaciuta di lei era il suo sorriso.
Quel sorriso in volto che mi faceva rabbrividire e che mi faceva avere le cosiddette farfalle allo stomaco.
Volevo tanto rivederla, speravo tanto di incontrarla nuovamente e di parlarci, ma non fu così.
Il giorno dopo fui chiamato da mio padre e, il motivo era perché dovetti andare con lui in guerra. Per lui lasciai l'università.
Volevo dirgli che non volevo andare e che volevo continuare la mia vita di sempre, ma dovevo andare per forza con lui, felice o no, vinceva sempre lui. Se voleva una cosa la otteneva a tutti i costi e se lo contraddivi, ti faceva patire le pene dell'inferno. E infatti fu quello che fece a me.

Passarono un sacco di giorni e finalmente era settembre. Mi aspettavo di tutto in quel campo di concentramento, tranne che rivederla...
Lei era un'ebrea...
Dafne era un'ebrea...

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