Devo parlarti
"Ho trovato davvero tantissimi soggetti con il nome Simon..." Hudson si portò alla bocca un cracker, armeggiando con il pc ricercando tutti i risultati attendibili. Il monitor continuava a mostrare tutti nomi e cognomi di colore blu, una breve didascalia e tutti uno sopra l'altro, ma nessuno aveva una foto ben visibile.
Più guardava quei nominativi tanto sconosciuti, più Viola sentiva di perdere solo tempo. A guardare le poche immagini che apparivano e che si riuscivano a distinguere, nessuno di quei volti aveva l'aspetto del suo Simon.
"Hai provato a cercare nella zona di Londra?"
"Zona di Londra, distretti, periferie, centro, anche i piccoli comuni confinanti... zero. Sei proprio sicura che esista, a questo punto?"
Ma certo che ne era sicura, che domande! Lo aveva visto due volte, lo avevano visto anche le sue amiche, ci aveva parlato e avevano bevuto qualcosa insieme. Le prove erano troppe per essere solo un'allucinazione e in ogni caso Viola non era pazza al punto da vedersi i bei ragazzi così dal nulla.
"Mi ha espressamente detto di abitare nei pressi del bosco" chiese al ragazzo di ingrandire la mappa della città, "Proprio qui".
Hudson aguzzò la vista, in quella zona non sembrava esserci nulla di abitabile, anche la più piccola capanna primitiva. Provò a cliccare un nome dopo l'altro, cercando di scoprire se il sito non fosse indietro con gli aggiornamenti, in fondo era plausibile. Alcuni addirittura erano nominativi femminili di altre nazioni, emigrate a Londra o nei dintorni per diversi motivi: trasferimento di lavoro o per necessità di vita; alcuni avevano ormai una certa età, e non erano attendibili; altri lo erano appena nati, altri ancora avevano cambiato nome...
"De solo avesse dato un indizio in più. Numero di telefono?"
"Non ha un cellulare".
"Quale essere umano non ha un cellulare? Alla nostra età, cos'è? Un bambino?"
Viola lo guardò scocciata, ma lui non aveva tutti i torti: il telefono lo avrebbe rintracciato con più facilità, e il sapere che non ne era provvisto lo rendeva davvero fuori dal mondo.
A questo punto però, a Hudson venne un dubbio in mente: e se quel famoso Simon non fosse mai stato registrato?
"Cosa vorresti dire?""Alcuni bambini nascono senza venir registrati. Di solito perché abbandonati alla nascita e portati in orfanotrofi che... potrebbero lavorare meglio. Forse non è di origini inglesi".
"Quindi potrebbe essere... francese? Spagnolo? Italiano magari" l'ultima opzione la disse con troppa enfasi anche per sé stessa.
Il ragazzo mosse la bocca: "Pensavo più paesi del terzo mondo. Vicoli poveri".
Viola ci pensò un momento: no, non era possibile: Simon aveva una carnagione troppo chiara e lineamenti inadatti a paesi del genere. Nemmeno la parlata dava l'idea di uno trasferitosi da un paese straniero. Vero era però che lei non sapeva assolutamente niente di quel ragazzo, eccetto quelle poche informazioni che era riuscita a strappare durante un caffè; non aveva però la piena certezza che fossero attendibili.
"Niente telefono, niente cognome, origini sconosciute... ti è capitato proprio un bel soggetto" scherzò alla fine Hudson chiudendo tutte le schede.
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Wolf's Eyes
Teen FictionSTORIA ORIGINALE - IN PAUSA Simon e Viola apparentemente sono due ragazzi normali che si incontrano e iniziano a frequentarsi. Lui timido e amichevole, lei solare ed estroversa. la loro amicizia sboccia per caso, in una cioccolateria e con una battu...