Priorità
Non era ancora tornato. Non avevano percepito la sua presenza in nessun modo. Sembrava scomparso nel nulla senza aver lasciato nessuna traccia. Poteva esser stato ucciso? No, non era così sprovveduto da cadere in una trappola tanto facilmente. Allora perché non si era fatto ancora vedere? Possibile che quella missione si fosse rivelata tanto difficile?
"Zita..." Oliver destò i suoi pensieri posizionando un coniglio sotto al suo muso.
"Non è tornato..."
"Tornerà. Lo ha promesso".
Zita avrebbe voluto prendere per certe quelle parole, lo aveva promesso, Simon non era uno che parlava a sproposito, non era uno che diceva e poi non faceva. Eppure più passavano le ore e i giorni e più quelle certezze diventavano tanto piccole da scomparire. E mentre lui si assentava, lei aveva preso il comando del branco, sostituendo la povera Lira.
"Sai cosa mi preoccupa di più di quel lupo?" lo disse cercando di non darvi troppo peso, alla fine erano innocui desideri di un ragazzo che ancora doveva capire la propria natura e che aveva tutto il tempo, per il momento, per scoprire quale fosse la strada migliore. A lei non erano mai andati a genio quei pensieri così diversi dalla sua vita quotidiana, ma sia per Lira e sia per il tempo trascorso, aveva dovuto fare dei passi indietro, anche controvoglia. Ma la verità era che la questione la preoccupava eccome: l'idea che volesse restare umano contro tutti i pronostici per lei sarebbe stato un brutto fallimento. Simon si era sempre dimostrato uno dei migliori della specie, e adesso che voleva andare controcorrente nonostante il passato le dava il sangue amaro.
"Non ci abbandonerà, Zita. Ne sono sicuro. Ha visto cosa hanno fatto quegli umani al nostro branco. Non vorrà mai mischiarsi con quella gente".
Oliver, come altri giovani lupi in addestramento, aveva maturato la sua mentalità più in fretta di Simon. Per qualche ragione era sempre stato ferreo e convinto del credo del proprio branco, pur non avendo mai visto alcuna contraddizione. L'uccisione dei suoi fratelli doveva essere stata la conferma suprema, considerando anche che la caccia non era stata commessa da un solo elemento. Questo poteva aver scaturito in lui un odio generale. In lui come in tutti gli altri che ora aiutavano nella crescita dei piccoli, alcuni ancora spaventati da quello che era successo e che ancora si rifiutavano di esplorare il mondo esterno.
"Segue una giovane umana. Potrebbe infatuarsi".
"Simon sa qual è il suo posto, anche se adesso rifiuta di accettarlo. Quando vedrà che non esistono eccezioni, che gli umani sono solo esseri egoisti che di divertono a prendere tutto ciò che ritengono loro, allora resterà nella retta via".
Ognuno di loro aveva sempre avuto un motivo diverso ma che allo stesso tempo accomunava le loro vite, per odiare metà della loro specie: Zita e Lira stesse avevano subito e provato svariate volte di cosa fossero capaci quegli esseri eretti piedi guadagnarci dietro dimostrandosi i migliori. Lo si vedeva anche dal modo in cui abbandonavano i piccoli che poi venivano allevati, senza un minimo di protezione personale e in punti dove nessuno li avrebbe mai trovati. Non era mai stato chiaro se qualcuno fosse stato a conoscenza di quella colonia lupesca o no, solo la quantità sempre maggiore di neonati posti sulla stessa zona dava una vaga risposta.
Simon quindi doveva solo provare la loro stessa delusione. Era brutto da pensare, ancor peggio da augurare. A nessuno del branco avrebbe mai voluto infrangere i sogni. Ma a mali estremi, estremi rimedi, e loro non si trovavano più nella posizione di essere tolleranti con gli esseri umani.
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Wolf's Eyes
Teen FictionSTORIA ORIGINALE - IN PAUSA Simon e Viola apparentemente sono due ragazzi normali che si incontrano e iniziano a frequentarsi. Lui timido e amichevole, lei solare ed estroversa. la loro amicizia sboccia per caso, in una cioccolateria e con una battu...