Di nuovo a casa
Il vialetto sembrava aver assunto maggior spazio e maggiori colori; i lavori al cantiere non erano ancora iniziati, i camion non erano ancora arrivati ed era quindi possibile ammirare un paesaggio per la prima volta privo dell'ennesima impronta dell'uomo. Entrambi camminavano a passo lento, in silenzio per non rompere quella tranquillità di cui si poteva godere in quelle prime ore del mattino. Presto i lavori sarebbero ripartiti e il posto avrebbe solo assistito al solito concerto formato da trapani e trivelle. Lui teneva lo sguardo basso, incapace di svuotare la mente dagli innumerevoli pensieri che gli si erano formati in testa, lottando tra il buon senso del branco e l'infatuazione che lo avevo attaccato a lei con catene tanto potenti da sembrare indistruttibili. Per la prima volta sentiva la sua libertà venire meno, sentiva di dover prendere una decisione, che qualunque fosse stata non avrebbe portato alcuna conseguenza positiva. Nelle ore precedenti onore deciso che non avrebbe fatto sapere a nessuno chi fosse la preda, in fondo al branco importava che la missione si compiesse, e come non era importante. Avrebbe anche potuto, per quanto lo riguardava, prendere una persona a caso e ucciderla, e spacciarlo per un incidente nel bosco che sarebbe risultato del tutto normale a un certo orario. Ma non lo avrebbe fatto, sapeva benissimo che non era giusto, che era solo un atto vigliacco per potersi tirare fuori in qualche modo dai propri doveri; avrebbe solo creato più danno.
Lei si guardava intorno ignara di quello che il ragazzo accanto stava architettando - o almeno ci stava provando; ma a pensarci bene, in tutti i casi avrebbe solo creato più danno: quando il cacciatore si fosse reso conto del loro passaggio, avrebbe caricato di nuovo i fucili e avrebbe sterminato tutto il rifugio senza pensarci due volte. Motivo in più per non commettere atti superficiali che potrebbero solo peggiorare la sua precaria situazione.
"Sai una cosa?" Viola provvederete a risvegliarlo dai suoi cupi pensieri, mostrandogli un largo sorriso felice e rilassato.
"Credo di no" disse Simon perplesso, "Che cosa?"
"Dovrei svegliarmi presto molto più spesso di quanto già non lo faccia. Mi hai mostrato un lato del mondo che rischiavo di perdermi sempre".
Non ebbe chiaro che cosa lei ci trovasse di tanto eccezionale in quelle mattinate appena cominciate, ma forse il motivo era che lui le vedra tanto spesso da essersi abituato. Magari Viola possedeva una routine che non le permetteva di godere appieno la giornata in tutte le sue ore.
"Per te non è lo stesso? Mi sembri uno molto mattiniero".
"Certo, ma ormai per me non è una novità, o una cosa sensazionale. La mattina per me è diventato il primo biglietto da visita della giornata" aveva usato un termine corretto? A ripeterla nella mente, sentiva quasi una specie di povero tentativo di fare colpo per una sembrare un palese ignorante, di sicuro aveva avuto l'effetto non richiesto. Però Viola si mise a ridere, era un buon segno: forse non aveva provocato danni irreparabili alla sua già povera reputazione da pessimo corteggiatore. Simon pensò che lei condivise l'aspetto significativo della frase: lo ripeté con un tono quasi di riflessione, sognante, come se dovesse trovarci un messaggio nascosto. Alla fine gli rispose che come suonava le piaceva, che alla prima occasione gli avrebbe rubato la frase.
"I diritti d'autore sono in fondo a destra, scritto in piccolo".
"Cioè devo pagarti per usarla? Probabilmente fino a due minuti fa nemmeno ci avresti pensato".
"Resta il fatto che l'ho detta. Quindi è di mia proprietà".
"Cosa?!" Viola giurò di non aver mai avuto a che fare con un soggetto tanto divertente e interessante, nemmeno i quattro fidanzatini che aveva provato ad avere potevano competere con il suo livello spontaneo di simpatia e ironia. Le piaceva quel suo modo naturale di rendere anche i momenti di puro silenzio, dei piccoli sbocchi di allegria e divertimento. Dopo qualche metro, raggiungendo ormai il punto dove iniziava la stradina che l'avrebbe riportata a casa, finendo di ridere si chiese come avesse fatto a non incontrarlo prima, e come avesse fatto a non riuscire a rintracciarlo, scoprendo che lavorava proprio accanto al posto che lei frequentava di più.
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Wolf's Eyes
Teen FictionSTORIA ORIGINALE - IN PAUSA Simon e Viola apparentemente sono due ragazzi normali che si incontrano e iniziano a frequentarsi. Lui timido e amichevole, lei solare ed estroversa. la loro amicizia sboccia per caso, in una cioccolateria e con una battu...