Lucciole

"Credi che queste possano andare bene? Qui si sono un po' sfocate".

"Però mettono a fuoco il puto centrale. Non so come lo chiamate voi fotografi... ma secondo me lo apprezzerà lo stesso".

Un ottimo compromesso per conciliare lavoro e studio era proprio quello di trovare entrambi i percorsi più similari possibili. Biologia Naturale comprendeva la natura, e cosa c'era di più bello da immortalare in un piccolo foglio rettangolare di essa? Ancora una volta, Simon si era rivelato particolarmente ingegnoso: fotografare i temi principali che erano stati discussi durante le lezioni poteva giovare positivamente ad una mente che faticava a ricordare tantissime cose insieme come quella di Viola. Non che lei fosse stata stupida, ma era chiaro che con una manciata di mesi di ritardo, avrebbe dovuto correre in fretta ai ripari per non restare troppo indietro ed avere lacune grandi come una voragine.

"Allora: questa che cos'è?"

"Una... è una quercia, mi sembra..." la ragazza rispose in modo abbastanza titubante, gli alberi e la vegetazione erano il suo punto più debole.

Infatti Simon scosse la testa: "No. Una betulla" non capiva onestamente come fosse possibile confondersi, avevano delle differenze anche abbastanza palesi, tra la forma delle foglie e la grandezza e colore del tronco. Eppure di alberi in Italia ce n'erano, e tanti. Viola aggrottò la fronte, incerta se dare retta al ragazzo o pensare che lo stesse facendo apposta, ma non voleva sbirciare nel suo libro di scienza naturale per constatare la veridicità dell'affermazione. Primo perché se fosse risultato come diceva Simon, avrebbe commesso una brutta carenza di fiducia, e secondo perché sarebbe stato imbarazzante mostrare al suo maestro improvvisato quanto la sua memoria fosse pessima. Ma che cosa ci poteva fare se non si ricordava i nomi e le forme degli alberi? Alla fine non le sarebbe servito in futuro, se il suo scopo era finire in altri settori che non vedessero la vegetazione e la flora in generale. Peccato che secondo il ragazzo, era utile a prescindere dalle idee finali.

"Se non distingui due alberi così diversi tra loro, che cosa farai quanto ti ritroverai davanti degli uccelli dai colori identici? Sappi che è una cosa importante".

"Lo so, ma non posso farci niente. Con gli animali è una cosa, ma le piante sono il mio tallone d'Achille da sempre. Possiamo passare oltre?"

Andare oltre... ma prima o poi avrebbe dovuto superare quella difficoltà. Si sarebbe sempre presentata l'occasione di doversi confrontare con i propri limiti e Viola non poteva permettersi di aggirare certi problemi rischiando di penalizzarsi solo di più. Simon tentò di spiegarle di nuovo quali fossero i punti su cui doveva basarsi, provando in ogni modo a ignorare l'espressione scocciata e confusa della giovane davanti a lui, dovendo anche seguire il suo stesso discorso. Ma niente: tutto pareva oltremodo vano davanti alla sua faccia spaesata.

"Viola, ascoltami: indipendentemente dal futuro, a scuola te lo chiederanno. In un esame non puoi fare scena muta o sarebbe un disastro per la tua carriera scolastica, finché ne hai una"

"Arriva l'esperto in materia. Per caso hai avuto un'esperienza del genere, per affermarlo?"

"Sì, e ti assicuro che non è stato piacevole" una bugia, chiara e tonda, in piena regola. Simon non aveva mai frequentato una scuola in vita sua, nemmeno aveva idea di come fosse fatta all'interno. Ma Viola non avrebbe indagato sulle sue parole, e comunque sapendo la sua età , poteva averla mollata da tre anni ormai. Odiava mentirle, soprattutto perché non voleva che il loro rapporto si basasse su un castello di carte talmente delicato e sottile da crollare con un soffio; ma molto spesso si rivelava necessario per poter dare basi solide sulla sua ancora fittizia vita da umano.

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