We were playing for keeps but we both knew the cost

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Chris cammina senza fermarsi, Isadora lo segue in silenzio. Sono entrambi sconvolti.
La biondina improvvisamente frena e Chris con lei.
Prende una bella boccata d'aria e mormora. <Mi spieghi cos'é successo? Ho bisogno di sapere>.
Chris la fissa con i suoi occhioni neri, le risponde debole. <Devo trovare le parole giuste, poi ti spiegherò tutto>.
Isadora sembra essersi convinta, si sente piccola rispetto a tutta quella situazione, nonostante sia successo anche a lei, tutto ciò.
Sono davanti l'Armani hotel, ecco dove stava andando Chris.
Salgono le scale arrivando fino al quarto piano, si ferma davanti la stanza 56, spiegando ad Isadora. <Questa é la mia stanza. Vuoi vedere Federico?>
Lei annuisce, così mettendole il braccio intorno alle spalle, racconta. <Lui però non puoi né vederti né sentirti>.
Isadora senza farlo apposta salta tra le sue braccia, non ha la minima idea di quello che sta succedendo, ma si attiene alle spiegazioni del suo cantante preferito.
Entra nella sua stanza e trova Federico steso nel letto, piange.
La sua anima gemella, si siede sul bordo e prova ad attestare ciò che le ha spiegato Chris.
<Fede, puoi sentirmi?>
Il moro continua a piangere, non é cambiato nulla.
Prova a scuoterlo, ma uguale.
Anche Isadora inizia a piangere, é disperata e scossa da singhiozzi quando sente le braccia di Chris sulle sue spalle.
<Salutalo, andiamo via>. Le spiega il suo cantante preferito.
Isadora accetta, si sente così tanto persa che ha bisogno dell'unica persona che riesce a vederla e a sentirla.
Accarezza la guancia del suo amato e ci posa un bacio sopra, sussurrando. <Ti amo>.
Poi va verso Chris, le mette un braccio intorno, intanto Isadora si stringe a lui e scendono di nuovo le scale.
Camminano ancora, ciò che preoccupa Isadora é che non percepisce la stanchezza, del camminare così tanto, mentre Chris sembra essere più provato da ciò.
Intorno a loro ci sono bambini che giocano, coppie innamorate, persone che fanno jogging, altri che vanno al lavoro come se fosse una giornata qualsiasi.
A piedi raggiungono il bar della sera prima, c'é Ricky piegato su se stesso, con la testa sul tavolo.
Accanto a lui invece c'é Ryan, anche l'altro chitarrista ha lo sguardo affranto.
<É tutta colpa mia di Vinny>. Brontola.
Ricky si tira su, rispondendogli. <Non sappiamo cosa sia successo, ma sicuramente non é stata colpa sua>.
Chris sorride dolcemente, intanto Isadora tintinna il suo braccio, chiedendogli. <Siamo scomparsi?>
<Più o meno>. Le spiega, poi dolcemente le prende il braccio e lo mette sotto il suo, continuando a camminare.
<Vuoi fare un giro?>. Le chiede facendo finta di niente; ma dalla sua voce, chiunque potrebbe capire quanto sia addolorato.

Lei sta quasi per rispondergli, quando sentono alle loro spalle. <Chris?!>
Il cantante si gira come se fosse un gufo, Isadora lo segue.

Dietro di loro c'è Vinny, il batterista della band, a Chris s'illumina lo sguardo, mentre Vinny gli salta quasi in braccio per quanto è contento.

Vengono interrotti però, dalle risate di Ricky e Ryan, il primo lo prende in giro. <Amico mio, devi essere ancora ubriaco di ieri>.

Gli occhi di Vinny si spalancano, il ragazzo piccolino dai capelli scuri e lunghetti, con i ciuffi avanti rossi artificiali.

Anche Chris ed Isadora sono perplessi, il batterista sorride ai suoi due amici e si allontana, seguito da Chris ed Isadora.

Appena sono lontani dagli occhi di tutti, il batterista prende la mano di lei, mormorando. <Mi dispiace davvero tantissimo>.

I hate that i need youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora