Salutai mio fratello, uscii di casa, misi gli auricolari, azionai la musica e mi incamminai verso scuola.
Perché avevo sognato il carcere? Perché avevo sognato Damian? Era da tanto che non lo sognavo, che non lo pensavo. Perché proprio in quel momento?
*DRIIIIIIIIN*
Quella era la campanella? CAZZO! Mi misi a correre e raggiunsi l'ingresso della struttura scolastica, che era a pochi metri da me.
<< Scusi per il ritardo, prof!>> mi scusai, piegando il busto in avanti con l'intento di ricreare un inchino.
<< È stata fortunata, Reiko. La sua compagna non ha ancora fatto l'appello.>> rispose la prof di geo/storia, l'amore mio. Sono sicura di essere tra le sue preferite. Oltre al fatto che ero tra i pochi che chiamava per nome, il voto più basso che mi abbia mai messo fu 7- in geografia. Ricordo che quella interrogazione era andata malissimo, come tutte quelle di geografia, in fondo. Facevo schifo in geografia.Le sorrisi con l'intento di ringraziarla e mi diressi al mio posto: seconda fila, lato del muro. Il migliore, secondo me. Poggiai lo zaino sul banco e iniziai a prepararmi per la lezione. Intanto Yoko, il mio vicino di banco, attaccò bottone.
<< Fortunata come sempre. Eh, Rei-chan?>>
<< Smettila Yoko, magari fosse questa la fortuna. Semplicemente, mi vuole particolarmente bene, la prof intento.>> gli risposi con fare sarcastico, mentre avvicinavo il banco al suo nel modo più silenzioso possibile.
<< Magari volesse bene a me. Fossi in te io ci proverei. Hai visto che bella che è?>>
<<Yoko!>> lo rimproverai sottovoce.
Lui, in risposta, sorrise facendomi vedere i suoi denti e il modo in cui, un semplice sorriso, riesca a fargli rimpicciolire e illuminare gli occhi, rendendolo ancora più bello.
Hayato Yamamoto era il mio migliore amico. Si poteva dire anche che lo amavo, ma non uno di quegli amori che si prova verso il fidanzato o il marito. Verso di lui provavo quell'amore che si prova solo per il fratello. Yoko era mio fratello.
Era stata la prima persona a scuola a rivolgermi la parola dopo il mio ritorno dal riformatorio e io gli sarò sempre grata per questo. Ero ignorata, mal guardata, trattata come un mostro. E in fondo lo ero davvero.
Ma lui non mi vedeva in quel modo.
Per lui ero semplicemente la nuova arrivata: una persona spaesata e che è stata costretta a cambiare scuola, vita. Mi ha trattata da tale, gliene sono e sarò sempre grata.<< Hai finito il tuo monologo interiore?>> domandò, dando fine ai miei discorsi interiori costringendomi a portare la mia attenzione sulla sua figura, ancora sorridente.
<< Sì si, Yamamoto-kun. Ho finito>> gli risposi, anche io sorridente, distogliendo lo sguardo da lui e portandolo sulla prof, intenta a prendere il libro di testo dalla sua borsa di pelle marrone.______________
04:00 pm. La fine delle lezioni.Quel giorno non toccava a me pulire la classe.
SI TORNA A CASA!
Finii di mettere le mie cose nello zaino, salutai quel bradipo di Yoko e mi incamminai verso l'uscita della scuola.______________
<< Fermi tutti!>> urlò qualcuno dalla "cunetta"vicino alla mia scuola media. Più che una cunette assomigliava a un vecchio teatro greco. Uno di quelli a forma di cono che hanno in basso il palco e attorno, a cerchio, tutti i posti a sedere. Ecco. La voce veniva da un luogo simile.
<< Alza i tacchi, idiota del secondo anno!>> rispose qualcuno al ragazzo di prima.
Dovevo andare a vedere. Dalla quantità di voci che sentivo, sembravano essere tante le persone lì presenti.
Aumentai il passo e arrivai a destinazione. Mi misi tra le ultime file, accanto ad un ragazzino con i capelli rossi, con una pettinatura abbastanza discutibile, e dietro uno biondino. Da come il pubblico lo guardava, al biondino, credo che sia lui quello che aveva urlato "fermi tutti".<<Ehi, non vi annoia assistere agli stessi incontri ogni santa volta?>> domandò il biondo davanti a me, assumendo una postura da persona sicura di se, iniziando a scendere i gradini.
<<Takemichi...>> sussurrò il ragazzo rosso di fianco a me.
<<Vi piacerebbe vedere qualcosa di più interessante, vero?>> continuò quello che capii si chiamasse Takemichi, interrompendo la sua camminata a metà tragitto.
<<Qualcosa di più interessante?>> chiese uno del pubblico, messo in prima fila.
<<P-Per esempio... Facciamo re contro schiavo...>> concluse il ragazzino di seconda, balbettando leggermente.
Tante voci si alzarono mentre il biondo chiedeva al suo senpai di affrontarlo; mel mentre io collegai i pezzi.
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Briciole -Tokyo revengers
FanfictionReiko Matsuda, considerata dagli adulti troppo violenta per un futuro e dagli adolescenti troppo forte per essere una donna, è a capo di uno degli squadroni della Tokyo Manji Gang. Lì, tra tutte quelle persone, si troverà a dover affrontare certi so...