Mikey era perso nella sua mente. Si stava sforzando pur di non piangere, credo. Aveva lo sguardo fisso nel vuoto. Io avevo salutato, ma lui non aveva ricambiato. Non aveva urlato il mio nome e non mi aveva abbracciata. Era come se non si fosse accorto della mia presenza.
Gli misi una mano sulla schiena, curva in avanti, dato che era appoggiato al tavolo. iniziai ad accarezzargli la schiena.
<<Mikey..? ci sei?>> lo chiamai. Non rispose.
Io sbuffai, non smettendo, però, di massaggiargli la schiena.
<<Mitsuya... cos'è successo?>> lo chiesi al ragazzo che si era seduto di fronte a me, accanto al moro. Sembrava quello più lucido.
Lui espirò pesantemente e, per una frazione di secondi, calò lo sguardo. Poi prese a guardarmi negli occhi.
<<Pah è in carcere.>> disse, mantenendo il contatto visivo.Pah era in carcere? Perché? Cosa aveva fatto? Oddio...
<<Come c'è finito in carcere?>> gli domandai.
<<Ha accoltellato il capitano della Moebius. Appena è arrivata la polizia, ha scelto di non opporre resistenza nei loro confronti e di costituirsi. Draken ha accettato la sua scelta. Mikey invece voleva convincere Pah a scappare con loro.>>
Non risposi. Non avevo la più pallida idea di cosa fare e dire. Per un secondi mi bloccai.Pah non era più nella Toman. Mikey e Draken avevano due opinioni diverse.
<<Ho litigato con Ken-chin>> attirò l'attenzione Mikey. Lui alzò il volto verso il soffitto e si ci passò le mani sopra, forse per svegliarsi un po'.
<<Per le vostre idee in contrasto?>> gli chiesi.
<<Già...>> affermò il biondo.Il silenzio invase la stanza, l'aria divenne più tesa di prima.
<<Dite che faremo pace?>>
<<Certo che farete pace, Mikey.>> lo incoraggiò Mitsuya.
<<Non siete mai stati arrabbiati uno con l'altro per più di una settimana. Scommetto che durerete meno di tre giorni.>> ci scherzò Baji, iniziando a guardare l'amico di fianco a me, prendendo ad interagire con noi.
Lui sbuffò e alzo gli occhi al vento.
Non so se fuori luogo, ma risi un po' a quel suo gesto. Abbassai di poco lo sguardo e sorrisi.
<<Va bene!>> esclamai.<<Io vado a fumare. C'è troppa tensione qui. Mi fate compagnia fuori?>> continuai, speranzosa in un sì da parte loro.
Mikey si alzò, al contrario degli altri due, e si diresse verso lo stipite della porta. Lo raggiunsi subito e assieme ci diressimo verso il giardino interno, quello dietro al dojo della famiglia di Mikey, e ci sedemmo su dei gradini lì presenti. Presi una sigaretta per me e ne offrii una a lui.
<<No, grazie Reiko.>>
Mi aveva chiamata per intero...Aveva i gomiti poggiati alle ginocchia piegate, mentre era seduto su un gradino. Guardava un punto non definito.
<<Manjiro.>> lo richiamai.
Lui si svegliò e guardò verso di me.
<<Si sistemerà tutto con Ken. Sai com'è fatto lui e sai come sei fatto tu. Siete entrambi due teste calde, ma avete bisogno l'uno dell'altro, lo sai.>> terminai, facendo il primo tiro dalla sigaretta.__________
Parlammo poco fuori, io e Mikey, ma sembrava un po' più vivo.
Appena finii la sigaretta tornammo dentro. Mitsuya aveva acceso la televisione del soggiorno e, lui e baji, erano sul divano a guardarla. Li abbiamo raggiunsi e copiati.__________
Stessimo lì, seduti, forse per un'ora. Erano le 18 quando mi accorsi che dovevo andare a casa per preparare la cena.
Mi alzai, sistemai la maglietta
un po' sgualcita e salutai tutti.
Pronta a chiudere la porta alle mie spalle, questa venne bloccata da Mitsuya.
<<Rei, sei a piedi?>>
Lui aprì di poco la porta. Aveva le guance un po' più rosse del solito e respirava un po' affannosamente.Forse si era alzato troppo velocemente.
<<huh? Si. Perché?>> gli chiesi, prendendomi anche un po' di tempo per permettere al mio cervello di elaborare la domanda.
<< Ti dò un passaggio, aspetta che prendo le mie cose.>> e si girò, dirigendosi verso il suo casco e prendendo anche quello di Manjiro, dopo aver chiesto il permesso al proprietario, che aveva acconsentito a prestarmelo.
Aspettai Mitsuya davanti la porta, non vedendo la sua moto nelle vicinanze e non avendo idea di dove avesse parcheggiato.
Appena arrivò, mi passò il casco e prese a camminare di fronte a me, facendomi strada.<<Ho parcheggiato qui dietro. Due minuti e ci siamo.>> disse lui, rallentando un po' il passo e camminando al mio fianco. Io annuii.
<<Come mai sei venuta a piedi? Hai finito di nuovo la benzina?>> domandò, ricordando forse tutte le volte in cui avevo scritto nel gruppo, tra noi capitani, semi-disperata perché la mia moto era in panne. Tutto ciò solo perché mi annoiava andare a mettere benzina.
<<No, no. Il serbatoio è quasi pieno. Solo, mi ero dimenticata di avere una moto e mi ero subito fiondata fuori casa.>> gli risposi, arrossendo un po' per l'imbarazzo e calando lo sguardo, guardando l'asfalto sotto ai nostri piedi.
Lui rise leggermente. La risata do Mitsuya era fantastica, lo è tutt'ora. È pura. Ti fa stare bene.
Mise un braccio attorno alle mie spalle e strinse un po', come se fosse un abbraccio, ma un po' goffo.____________
Arrivammo quasi subito alla moto di Mitsuya. Passammo tutto il breve tragitto a parlare.
<<Metti il casco e reggiti, mi sa che ci saranno molte buche, per strada.>> comunicò lui.
<<Se prendi dallo stradone non ci saranno molte buche.>> lo informo. Perche dovrebbe prendere da delle strade secondarie?
<<Se prendo dallo stradone la polizia, accostata in un posto di blocco, mi ferma e mi fa una bella multa per l'assicurazione scaduta settimana scorsa>> mi rispose sorridendo e guardandomi negli occhi.
<<Oh...>> mi limitai.
Lui sbuffò leggermente con un sorriso sulle labbra e si girò per accendere la moto. Appena fatto, salì e mi invitò a copiarlo. Così feci.
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Briciole -Tokyo revengers
FanfictionReiko Matsuda, considerata dagli adulti troppo violenta per un futuro e dagli adolescenti troppo forte per essere una donna, è a capo di uno degli squadroni della Tokyo Manji Gang. Lì, tra tutte quelle persone, si troverà a dover affrontare certi so...