сhартэя 1

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Il rumore della tv era tutto ciò che si sentiva oltre al respiro di Catherine, io giocavo con i suoi capelli lunghi, lisci e biondi, diversissimi dai miei ricci color cioccolato, mentre lei guardava la televisione attentamente, con la testa poggiata sulla mia spalla.

Probabilmente se non fossi stato gay mi sarei innamorato di Cath da un pezzo, ma il fatto che fossi gay era un grande punto sulla lista dei motivi sul "perché non frequentare Catherine Anne Wilson, la tua migliore amica".

"Stasera i miei amici faranno un falò in spiaggia e tu verrai." mormoró di punto in bianco. Puntò i suoi occhi verdi di una sfumatura più chiara del mio verde nei miei aspettandosi una risposta.

"No, non vengo." borbottai terrorizzato da cosa sarebbe potuto succedere. Lei si alzò dal divano e incrociò le braccia.

"Perchè no, Harold?" disse lei, io mi morsi il labbro. Perché dovevo spiegarle sempre così tante cose?

"Cath, non mi va. Sai che potrebbe farsi imbarazzante? Non mi va." dissi alzandomi dal divano e andando vicino all'entrata per infilare le scarpe.

"Prometto che se si farà imbarazzante ce ne andremo, ma ti giuro che ti divertirai," ridacchiò e non prometteva bene, conoscendola. Infatti mi raggiunse alla porta e si alzò sulle punte per arrivare al mio orecchio saltellando gioiosamente, "Ha detto Korey che ci sarà da divertirsi," infatti disse.

Alzai gli occhi al cielo e la guardai: era così sorridente e felice e soddisfatta. Diamine, perché non avevo mai la forza di mandarla a quel paese?

"Va bene." accettai sospirando e lei mi si buttò letteralmente addosso abbracciandomi forte.

"Ci vediamo dopo lì allora." disse, mi diede un bacio sulla guancia e io mi preparai psicologicamente per la serata mentre uscii da casa sua e percorrevo la via di casa.

***

"Hey Harry, finalmente!!!" urlò la mia migliore amica quando arrivai in spiaggia. Io le sorrisi e lei mi abbracciò, prendendomi subito per mano per farmi fare il giro turistico dei suoi amici.

"Lui è Korey, lei è Ashley, lui è Luke, lei è Stacy, lei è Abby e lei è Amanda." mi presentò tutti, "Lui è Harry ragazzi!!" strillò poi. Io strinsi le mani a tutti, sembravano simpatici.

"Oh e quello laggiù è Louis... Louis Tomlinson." sussurrò nel mio orecchio indicando un ragazzo di spalle un po' più lontano dalla corporatura minuta e i capelli scuri. Decisi di essere gentile, e mi incamminai verso quel ragazzo finchè non gli arrivai proprio a qualche millimetro.

"Ciao, io sono Harry." dissi per attirare la sua attenzione e per farlo girare e così fu, ma c'era una cosa che mi destabilizzò e che non sarei mai riuscito a passare oltre: i suoi occhi.

I suoi occhi erano azzurri, un azzurro tagliente ma un azzurro che ti abbraccia; un azzurro aspro ma dolce; un azzurro intenso, erano così dannatamente azzurri che per un attimo mi girò la testa.

La mia mano era ancora tesa, aspettando di incontrare la sua ma lui non lo fece. Semplicemente guardò scettico la mia mano e si girò di nuovo di spalle ignorandomi completamente.

Perciò me ne andai imbarazzato, con quei brividi che correvano in tutto il mio corpo e quell'azzurro che mi aveva letteralmente destabilizzato.

***

Aspettammo che il sole tramontasse completamente, tra chiacchiere e birra e devo dire che bastò poco perché succedesse.

Accendemmo un falò e ci mettemmo tutti intorno. Anche Louis. Quando lo vidi arrivare, io ero già seduto e il suo fisico era davvero davvero perfetto. Non avevo mai visto una persona più bella, al di là del fatto che fossi gay.

Bonfire  Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora