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Io e Elisa passamo, purtroppo, tutto il giorno insieme. Lavoravamo a diritto! Era stancante e soprattutto era noioso, anche se ogni tanto Elisa veniva fuori con metodi di suicidio totalmente nuovi.

Mi ribalenò in mente quello che aveva detto Camilla...
"... Nessuno sa il perché del suo carattere improvviso ma molti lo legano al suo passato... Dicono abbia avuto un passato traumatico con il vecchio boss..."

Che strano però, in lei non avevo mai visto un lato traumatizzato e triste, l'ho sempre reputata una persona al quanto strana..." forse è il caso di chiederglielo" pensai più volte, ma non riuscivo a farmi uscire quelle parole di bocca, sembrava che fossero state scritte in un libro proibito e non potessero essere lette ad alta voce da nessuno.

Alla fine mi feci coraggio e con un grosso respiro chiesi <<mh... E-Eli, devo chiederti una cosa... Mi è arrivata voce del tuo passato ma non so cosa sia successo...e-e volevo chiederti se ti andava di dirmelo...>> balbettai grattandomi la nuca.

<<... Certo che non ti fai mai li affari tuoi. Beh, il mio passato eh...i-il mio passato è...complicato, ecco...>> mi disse Elisa fissando un punto vuoto della strada con occhi spenti.

<<...mi piacciono le storie complicate! Se ti vai puoi dirmelo con tutta tranquillità... In fondo siamo partner, devo pur sapere qualcosa di più su di te!>> sorrisi mentre l'altra evitava il mio sguardo.

<<... Bene... >> si fermò un attimo per poi prendere una grossa boccata d'aria.

<<... Avevo dieci anni quando Mori mi trovò per strada...>>

...Elisa's flashback...

Elisa's POV:

"Che freddo...è inverno ormai ed io non ho, come al solito, un posto dove rifugiarmi. Anche quest'anno la fortunata non è dalla mia parte" era quello il mio pensiero costante.

Trovai un lampione e così decisi di sedermi davanti ad esso, sperando che la luce creata dasse un minimo di calore...tutto invano.

Riuscì a trovare un piccolo pezzo di lenzuolo e decisi di stendermi sopra di esso, raggomitolandomi su me stessa.

Riuscì a malapena a chiudere i miei occhi color nocciola che, in quel momento, erano privi di vita, spenti, congelati, morti... Non sapevo più cosa fare della mia vita, nessuno mi cercava, nessuno mi amava, nessuno mi pensava e nessuno mi voleva davvero. La mia vita non aveva un senso... Ma il peggio doveva ancora arrivare.

Riuscì a prendere un minimo di sonno, ma appena chiusi gli occhi e mi rannicchiai per bene, sentì una voce chiamare il mio nome.

<<Hey? Sei sveglia? Sei morta?>> disse quella voce che sembrava tanto simpatica, ma che in fondo era tutto il contrario. Alzai leggermente lo sguardo socchiudendo gli occhi per la troppa luce fatta dal lampione.

<<sai che hai proprio una faccia simpatica! Piacere, dottor Mori!>> continuò a dire quello che si rivelò un dottore.

Continuavo a guardarlo con occhi socchiusi ma allo stesso tempo molto vigili e con le labbra assottigliate ma ancora screpolate visto il freddo.

<<... Non ti fidi?>> disse facendo una piccola faccia incuriosita, effettivamente non riuscivo a fidarmi, e facevo bene. Continuai a guardarlo con faccia stranita, fin quando sentii un brontolio provenire dal mio stomaco, e quello fu davvero un bel colpo basso.

<<oh, hai fame...>> disse guardandomi la pancia e le costole messe ben in evidenza, poi continuò <<...poi venire a casa mia, sai, mi piacerebbe avere una figlia...se vuoi puoi essere mia figlia!>> mi sorrise per poi tenermi una mano, così decisi fi fidarmi e sfiorai la mia mano contro la sua, la sua mano era molto fredda e la mia screpolata e ossea.

&quot;Mi dispiace&quot; Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora