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Elisa's POV:

<<Non è B,è Z...>> riuscii a scriverlo con la mente, sapendo che fine avrebbe dovuto fare quella lettera.

Mi svegliai attaccata ad un blocco di ferro senza la parte sopra dei miei vestiti, con vari cavi attaccati ad essa e delle specie di corde attaccate alle mie mani ed al mio busto.Vidi i pezzi di pagine a terra, ma non parlai visto che avevo la bocca tappata da una benda di colore nero.

All'inizio non vedevo un granché, avevo la vista troppo sfocata per focalizzare. Dopo un po riuscii a focalizzare la figura dell'uomo, aveva i pantaloni di una muta mimetica...la stessa del mio esercito...

Il suo volto era coperto dal cappuccio, che gli ricadeva perfettamente su gli occhi. Credo proprio che la mia previsione sia giusta...

<<Ma ciao Eli! Sei cresciuta dall'ultima volta! Non è che io ti odio, mettiamo le cose in chiaro,anzi...ma odio questo paese e se tu ci vai di mezzo ti ammazzo!>> Avevo capito chi era quindi mi parlò in modo piuttosto amichevole.

<<Mmhh!>> mormorai a quel coglione. Lui si avvicinò a me e, togliondomi la benda, si allontanò immediatamente, visto che cerchai di mordergli la mano.

<<Non sei mai stato bravo a fare le battute...
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.

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...Jean...>> dissi.

<<E brava la mia detective!>> disse Jean togliendosi il cappuccio e rivelando un suo cambiamento evidente...i suoi capelli erano diventati bianchi... era ovvio che si era modificato per diventare più forte.

<<Certo che un nome meglio te lo potevi dare eh...sembri un personaggio dei Looney tunes con questo nome!>> continuai scherzando sul fatto del suo nome di merda.

Piccola parte della backstory ;)

Dopo il combattimento svolto con Jean e la mia rivelazione mi ritirai nella mia tendina ed iniziai ad odiarmi per il mostro che ero. La lacrime scendevano da sole, non riuscivo a controllarle. I singhiozzi arrivarono poco dopo ed i miei occhi diventarono immediatamente rossi.

Lì venni sorpresa dallo stesso Jean che prima aveva combattuto contro di me.

<<Hey...Hey Eli...io non penso che tu sia un mostro...>> disse per poi circondarmi tre le sua braccia.

Anche lui era abbastanza giovane e aveva paura della guerra, ma non lo voleva dimostrare, io avevo 13 anni mentre lui ne aveva 18.

Misi la mia testa nel suo incavo del collo e mi sfogai per la prima volta con una persona.

<<shh...va tutto bene...>> disse facendomi le carezze alla schiena piena di cicatrici ed io stringevo le mie mani alle sue spalle.

Passammo la notte a raccontarci le storie del nostro passato e scoprii che lui aveva perso la famiglia in un paesino poco distante da quel luogo, infatti ora odiava questa città ma comunque doveva combattere per essa a causa di suo padre...ma in tutto questo c'era del falso...

Passammo molti giorni insieme e ciò che facevo io lo faceva anche lui. Come quella volta che mi formai un'altra cicatrice al braccio e lui, tagliandosi, se la procurò nello stesso punto, per poi abbracciarmi.

Qualche giorno dopo fu il momento di andare in guerra...quel maledetto giorno...e non lo vidi da nessuna parte, ma non avevo il tempo di cercarlo, così continuai per la mia strada.

Da quel giorno non lo vidi più...nessun contatto di lui, niente di niente. La cosa più probabile era che fosse morto, così, cercai il suo cadavere ovunque...non era da nessuna parte. Nessuna.

&quot;Mi dispiace&quot; Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora