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<< Oh Beh... l'angelo di guerra e la mascherata sono...>>

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*rumore nel condotto d'aria*

<<MERDA!>> Disse l'angelo di guerra mentre continuava ad andare avanti.

Si tolse la maschera per vedere meglio la via e proseguì con la torcia tra i denti.

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<<...L'angelo di guerra e la mascherata sono...

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Elisa...>> disse Cecca, per poi continuare il suo discorso << quella pazza incazzata con il mondo si sarà messa nei guai un'altra volta!>>

Io e Bea ci guardammo con una faccia del tutto stupita, talmente tanto che ha Bea cadde pure la scopa. (Sto crepando per il fatto di sta scopa )

<<Bea ti è caduta la tua amata scopa...>> dissi con tono veloce e leggermente scherzoso.

<<Vaffanculo!>> disse Bea con tono altrettanto veloce e poco scherzoso.

Ripercorremmo i nostri passi insieme a Cecca, che ci raccontò in breve il piano di Eli, per quanto ne sapeva.

<< ...La mattina trovai un biglietto con su scritto "Sai perfettamente dove sto andando..." da parte di Eli. Capii vagamente cosa aveva in mente quella strana ragazza, ma riuscii a comprenderla visto che ci conosciamo da tanto tempo. Si infiltrerà nel covo d'informazione degli scagnozzi di Martin Suzuki, poi gli darà fuoco, visto che riescono a prendere informazioni da i nostri computer. L'unico problema è che tutti i nemici là dentro erano dei soldati in precedenza, quindi sarà  difficile annientarli tutti. Ho paura che non ce la possa fare...>>disse Cecca, ed io, sentendo quella frase, mi fermai sul posto, rabbrividendo e guardando il vuoto, per poi ripartire.

Anche Bea era sconvolta ma non lo fece vedere più di tanto, vista anche la situazione.

Tornammo all'agenzia e riferimmo tutto quello che sapevamo.

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Elisa's POV:
...
Mi tolsi la maschera per vedere meglio la via e proseguii  con la torcia tra i denti.

<<... ora vi faccio vedere come continuate a rubarci le informazioni, brutte merde!>> sussurrai mentre continuavo a proseguire nel condotto.

La maschera mi faceva sudare il viso, visto il caldo, e la tuta si attaccava sempre di più al mio corpo, che sguittava da condotto a condotto.

Sentivo le voci di quei bastardi provenienti dalle altre stanze. Cazzo se vi avrei fatti fuori tutti! Ridevano sul fatto di averci in pugno, visto che avevano trasferito la nostre comunicazioni alle loro, se non fosse per il fatto che me ne ero accorta e ho falsificato ciò che potevo.

Arrivai al buchetto del condotto giusto, quello che mi serviva per entrare. Li sentii parlare di alcune parti del piano, così ne approfittai per ascoltare.

Mi calai a testa i giù dal piccolo buchetto, e, senza farmi notare, saltai giù dalla corda per poi iniziare a scalare le pareti ed appiccicarmi al soffitto.

<<...Se riusciamo a conquistare la città vendicheremo i nostri compagni morti in battaglia!>> Dissero, dopo di che fecero un brindisi con uno champagne di ottima qualità. Cazzo quanto mi mancava il vino in quel momento!
Decisi di ascoltare un altro po per poi passare all'attacco.

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