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Nadia's POV:

<<Come potete vedere...dobbiamo parlare...>> disse la presidente con voce seria e leggermente ansiogena.

<<Martin Suzuki, non è Martin Suzuki...>> continuò corrugando la sua fronte.

<<E-eh!?>> abbiamo detto in coro io e Bea, per poi guardarci a vicenda con occhi sgranati.

<<Avete capito benissimo. Da quanto ne sappiamo, Martin Suzuki è un nome non esistente, di fatto, dobbiamo scoprire chi è realmente, cos'ha in mente e noi non abbiamo ancora niente...quindi, dobbiamo muoverci, SUBITO! Ripartiremo con le coppie e vi daremo i luoghi da controllare, dovete darvi tutti da fare! Molto probabilmenteci sarà del sangue quindi chiameremo il nostro cavallo di battaglia!>> disse France, con le braccia incrociate dietro la schiena.

Era davvero una cosa inquietante, non avevo mai sentito una cosa simile. Mafia e Agenzia si uniscono e il criminale che cerchiamo non è il criminale che cerchiamo...che fastidio.

Mi girai verso Bea per vedere se lei aveva capito. La trovai con il pollice e l'indice incastrati tra il suo mento, il suo volto rivolto verso il basso ed i suoi occhi socchiusi.

<<I fogli che cercate sono sulle vostre scrivanie, ANDATE!>> Gridò e tutti si alzarono dalla sedia per poi proseguire come dicevano gli ordini.

Bea mi prese per mano e mi trascinò via con lei, prese i fogli e proseguì verso l'uscita, <<qualcosa non torna...perché nascondere la sua identità...?>> disse Bea torturando le sue piccole mani.

<<Oh beh...è più che ovvio!>> disse quella voce che proveniva dall'alto << perché qualcuno di noi lo conosce!>> Elisa saltò giù dal tetto in cui si trovava in precedenza, per poi venirmi a dosso e darmi un figlio totalmente bianco...

<<...Che cazzo significa?...>> dissi nella mia mente.

<<...lo vedrai cara Nadia!>> Rispose Elisa.

Ma come era possibile?! Le sue labbra non si erano mosse! Che mi abbia letto nel pensiero? Questa ragazza non finirà mai di sorprendermi...Fece un sorriso, poi diede una piccola pacca sulla testa a Bea e se ne andò di corsa.

Cosa avrà in mente quella psicopatica ciclata...?

Io e Bea continuammo la nostra strada verso una casetta in campagna, abitata da una famiglia di dotati. Non appena arrivammo una scena raccapricciante si presentò davanti ai nostri occhi, istintivamente tappai gli occhi di Bea, visto anche il suo passato. Una casa totalmente distrutta dalle fiamme.

<<CAZZO!>> Urlai precipitandomi verso la casa, sfondai la porta con un calcio e all'interno era ancora peggio... il padre della famiglia era ricoperto di sangue da capo a piedi, la madre aveva una siringa piantata nel collo e la bava alla bocca, mentre la bimba era appesa al soffitto con dei chiodi. Ovviamente erano tutti morti.

<<...Che schifo...>> borbottò Bea, creando una faccia disgustata.

Mi girai e vidi dalla finestra delle persone andarsene con passo svelto. Loro...sono loro! << Bea prendili!>> dissi e lei automaticamente si trasformò in un leopardo. Sfondò la finestra e li rincorse più veloce che poteva, fin quando...

Udii un urlo, speravo provenisse dalle persone prese a botte da Bea, ma mi rimpiango di quello che avevo detto a Bea... la vidi a terra, strillava, si dimenava, piangeva.
Corsi da lei ma quando sbattei per un ultima volta le palpebre, loro...loro non c'erano più.
Mi occupai di soccorrere Bea. Stavo per vomitare. Alla piccola Bea mancavano un braccio ed una gamba...

&quot;Mi dispiace&quot; Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora