Angelo - II

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La febbre si accanisce, fortissima e violenta.

Intingono pezze, strizzano. Un ripetitivo alternarsi al capezzale di Francesco tra Angelo, Chiara e gli altri frati. Suo fratello brucia, un incendio racchiuso in pelle umana, grondando sudore. Sfamarlo è una prova di pazienza, trangugia a fatica. Occorre assecondarlo, massaggiargli la gola contratta. Tamponargli la fronte e il collo d'acqua gelida, abbassante il calore.

Combatte Francesco, nel suo giaciglio. Guerriero di Dio. Cavaliere di Gesù.

Angelo veglia, sosta e ne ascolta i deliri. Il viso sconvolto dal dolore, spettrale.

«Maman... maman ou êtes vous?» In francese, ti pareva. L'idioma dell'infanzia e delle sue prediche esuberanti, saltimbanco celeste. «Maman?»

Sgrana gli occhi, la pupilla opaca, compromessa dal glaucoma. Si slancia in avanti, inebriato, allungando le mani. Sfinimento gli ara il viso, a fazzoletti e lievi tocchi provano a deviare le gocce, il rigagnolo di sudore. Ha già le iridi insanabili di suo.

«Je suis devenu chevalier Maman... chevalier...» Sorride a un punto indefinito, le maniche larghe che dondolano. «Seigneur, chevalier du Seigneur...»

«Oui François.» Angelo rispolvera la loro comunicazione di bambini. Peripli tra lingue, saltellavano intercambiabili. «Un grand chevalier.»

«G-Grand?»

«Le meilleur

«Comme Charlemagne?»

«Beaucoup plus

«Je n'ai pas de chansons pour... p-pour moi...» Fremito di ciglia, ripiomba nel sonno.

«Le scriveremo Francesco.» Quando se ne sarà andato. Non le gradirebbe in vita, lo conosce. Angelo si rannicchia e gli cerca la mano, la manica un intralcio.

«Non toccarlo!»

Fragore di terracotta frantumata, passi in avvicinamento. Chiara si frappone tra di loro, scansa Angelo e il tocco che stava per sfiorare il fratello. Frastornato, Angelo scosta la mano. Che reazione è?!

«Volevo solo-»

Chiara respira, si placa, si ricala nel contegno. «Gli dolgono le mani.» Si stropiccia la fronte, occultando le mani dell'amico, le maniche riprendenti a penzolare. «Molto male. Si fa toccare solo da pochi.»

Lui è suo fratello, carne della sua carne! Perché Francesco non gli consente di toccarlo? O non l'ha informato? Fluttua tra la lucidità e il delirio, respinge approvvigionamento e si contorce, dolori insostenibili. Adesso si assommano pure le mani? Bizzarro. I piedi li ha deteriorati, praticamente consunti dal cammino, chilometri e chilometri macinati. Ma le mani?

Il tono scostante e l'atteggiamento evasivo di Chiara piantano la semente del sospetto. «Non puoi vietarmi di toccarlo.»

«No, ne assumo consapevolezza. Solo...»

Ambiguo restringere tutto a un poco specificato dolore alle mani.

Chiara ripone Francesco a letto, allargando un pezza sul viso. Aderisce alla pelle, s'incolla ai contorni roventi. Lo bacia sulla fronte, il fiato di suo fratello che sbuffa sull'orlo, traspirante di sudore.

«Chiara.» C'è un segreto aleggiante in giro dal quale hanno ritenuto previdente tenerlo all'oscuro. Per il benessere di suo fratello Angelo è disposto a rischiare il tutto e per tutto. Non lo spiffererà ai quattro venti. «Puoi rivelarmelo. È al sicuro con me.»

Spalle che cedono, lei si arrende.

«Giuri di mantenere il segreto?»

«Su mia moglie, sui miei figli, lo giuro.»

Il canto del sole e della lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora