Chiara ha sollecitato i bambini a unirsi a lei in preghiera per il lieto esito del parto.
La candela di sego si consuma davanti all'altare, imprigionata in un profluvio di fiori campestri, raccolti nei dintorni. Muore dissanguandosi in grumi cerosi, la fiamma oscillante, incerta.
Alla pari della sopravvivenza di una donna alla tortura di Eva.
La scontano tutte loro, in un modo o nell'altro, il loro sangue marchio del peccato originale, oppure la sentenza si commuta nell'atrocità sconvolgente del parto e nei suoi dolori voluti dal Signore.
O, più semplicemente, nell'azzardare un passo più in là, varcare quella tenue linea, tracciata dalla convenzione.
Una donna che ha la sfrontatezza di rifiutare l'ordinamento ideato appositamente per lei e la sua cerchia dalla Curia? Dai sommi vertici? Una donna che non si astiene da contatti o colloqui a dir poco illogici e inopportuni con la variante maschile del suo ordine? Non può. Sta trasgredendo, sta esagerando.
Ribelle piccola Chiara, le rimbalzano in testa, quelle frasi smielate e profumate d'incenso. Tu ci sei obbediente e leale, non ne dubiteremmo mai. Altrettanto lo sei a Francesco. La nuova Regola propugnata e approvata questo prescrive e tu non vorrai porti in rotta di collisione con il suo volere, non è vero?
La nuova regola. La saliva le si inacidisce, digerisce impassibile sull'inginocchiatoio un groppo d'amara fiele. Il documento ufficiale bollato con il sigillo pontificio di due anni or sono. Vittoria di Elia e dell'ala progressista.
Quelle frasi e il loro dolore, staffilate all'anima.
L'undicesimo capitolo. Undici. Il numero dell'incompletezza, dimezzato, mutilato. Gli apostoli impiccato Giuda, i fratelli venduto Giuseppe.
"Ordino fermamente a tutti i frati di non avere vicinanza o colloqui con donne tali da ingenerare sospetto, e di non entrare in monasteri di monache, eccetto quelli ai quali e stata data dalla Sede apostolica una speciale licenza. Ne si facciano padrini di uomini e di donne, affinché per questa occasione non sorga scandalo tra i frati e dai frati."
Parole scritte - a voler essere pignoli dettate, la vista non spalleggiava più Francesco da un po', nebulosa e sfocata - proprio da lui.
Un compromesso, l'avevo compreso subito. Una scorciatoia forzata all'intoppo di una regola necessaria all'amministrazione di una comunità così vasta, folti proseliti, ogni giorno sempre più sperduti, allo sbando. Punti e norme sbloccanti l'Ordine dalla paralisi apparente in cui, dal ritorno di Francesco, ma anche in precedenza, era piombato. L'insistenza di Elia aveva, alfine, prodotto i risultati sperati.
E mozzato di netto il loro rapporto. Un trancio deciso. I frati lontani dalle donne. Da loro. Francesco lontano da lei. Leone, Masseo, Egidio, Rufino, Bernardo lontani da lei. Dalle vergini consacrate di San Damiano.
Chiara butta uno sguardo a Piccardo e Giovannetto, sprofondati nella contemplazione, piccoli ritratti istantanei di devozione. Manine giunte, concentrati e assorti nella meditazione sul crocifisso vigile e trionfante. Il benessere della loro mamma e del bambino sta loro a cuore, tipico di qualsiasi figlio.
Devono preoccuparsi di cosucce, inezie, le pinzillacchere dei fanciulli. Giochi e zuffe e malintesi che si risolvono nel giro di una giornata. Puri. Spensierati. Le amicizie infantili sono volubili, particolari. Alcune si rinsaldano e cementano con l'assistenza del tempo. Altre si disfano, dissolvendosi al fuoco impetuoso della crescita.
Le amicizie adulte sono mille volte più complicate.
Fortunati i piccoli - grandi e piccini - e le loro piccolezze.
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Il canto del sole e della luna
Fiction HistoriqueFrancesco d'Assisi Santo amatissimo. Eccentrico sognatore. Portentoso poeta. Un nome intrinseco nei cuori di molti. Un mio tributo a questo grande, piccolo uomo che mi è caro da anni