𝑾𝑯𝑬𝑹𝑬 𝑰𝑻 𝑨𝑳𝑳 𝑺𝑻𝑨𝑹𝑻𝑬𝑫 [Rick x Negan]

Capitolo 5: The stranger

Gli studenti si radunarono sulle scale che portavano alle grandi entrare della scuola. Alcuni erano seduti sui gradini mentre altri sulle panchine, tutti aspettando il suono della campanella. Le leggere folate di vento scuotevano le poche foglie presenti sugli alberi dei giardini della scuola, e il cielo stava diventando ogni minuto più chiaro, accogliendo il sole per una nuova giornata. Il primo giorno di scuola del college, per essere più precisi.

Tutto questo successe prima che il mondo andasse a puttane.
Esattamente 30 anni fa, Negan aveva azzeccato in pieno.

Pochi minuti prima che la campanella suonasse, due ragazzi erano appoggiati ad un muro vicino alla rampa di scale, scambiandosi qualche parola prima che la giornata scolastica iniziasse e ognuno andasse per la propria strada.

Entrambi i ragazzi avevano i capelli ricci, ma quelli del più basso erano leggermente più chiari, un castano dorato che risplendeva con la luce solare; indossava dei vestiti oversize: una giacca grigia decisamente troppo larga per la sua statura e dei jeans a zampa di elefante, più stretti nella zona della vita. Non era poi così male, ma decisamente quelli non erano dei colori che evidenziavano quello dei suoi occhi: un celeste cristallino, la stessa tonalità dei Nontiscordadime
L'altro ragazzo, quello dai ricci color ebano, indossava un pantalone militare e una maglietta marrone attillata, evidenziando i suoi pettorali ben allenati e la statura più grossa. Il marrone era lo simile a quello dei suoi occhi, ora concentrati sul ragazzo di fronte a lui mentre parlava.

"Sì, insomma... ho fatto la richiesta per entrare in accademia prima che iniziasse l'estate, eppure eccomi qui. Ancora ad aspettare l'ok da quegli stronzi." disse il ragazzo dai capelli scuri "Giuro che se non mi prendono dopo avermi fatto aspettare tutte le dannate vacanze, mi incazzo e vado a fargli casino."

Il ragazzo dagli occhi azzurri rise leggermente, sapendo che ciò che diceva l'amico lo intendeva veramente "Ancora non molli il tuo sogno di diventare un poliziotto, eh Shane?"

Shane sorrise e alzò un sopracciglio divertito "Perché sembra che tu ti stia prendendo gioco di me? Era anche il tuo di sogno, Rick."

E non aveva torto. I due ragazzi si conoscevano da quando erano piccoli, e una delle cose che li ha fatti diventare migliori amici era il sogno che entrambi condividevano: entrare in servizio, diventare un poliziotto, arrestare i cattivi e salvare le brave persone. Avevano coltivato questo sogno insieme, con il passare degli anni mentre crescevano, ma un giorno Rick iniziò a chiedersi se era quello che voleva veramente.
Forse voleva solo seguire il suo migliore amico.

L'amicizia tra Rick e Shane era abbastanza particolare: Shane era quello più estroverso, che faceva parte dei gruppi sociali e presentava Rick, in modo che socializzasse anche lui, mentre Rick era più chiuso in sé stesso, lasciando che a parlare fosse Shane, pieno della sua audacia, mentre lui sarebbe rimasto dietro di lui a medicargli le ferite quando si sarebbe spinto troppo oltre e avesse discusso con qualcuno.
Quindi quando arrivò il momento che aspettavano da tutta la vita, si chiese se era quello che voleva fare veramente o se voleva solo rimanere con Shane.

Alla fine cambiò idea.

"Sì, lo so." disse Rick con una leggera nota di tristezza nel suo tono "Ma, sai, quegli stronzi sarebbero più fortunati ad avere te che me. E sarebbero davvero degli stupidi a non prenderti."

"Perché sono uno stronzo anch'io, giusto?"

"L'hai detto tu, non io."

Shane rise leggermente per la loro discussione, ma per un secondo la sua espressione cambiò, infastidita dal baccano che stavano facendo un gruppo di ragazzi più grandi d'età, seduti nelle panchine dietro di loro.

"Dannazione, quelli del penultimo anno sono insopportabili. Come cazzo farai a sopravvivere qui Rick senza di me che li prendo a calci in culo?" chiese Shane scherzosamente, cercando di mantenere la sua concentrazione su Rick.