Linda e Bo (pt.2)

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"Mi hai preso per un tuo impiegato?!" La donna si fionda sull'uomo sbattendogli in faccia lo schermo del cellulare "che cazzo è questo?".

"Un indirizzo, la vecchiaia ti ha reso cieca?".

"Vacci tu io non ho niente a che fare con questa storia".

"E che faccio? Do fuoco a tutto?".

"Non ti sei mai fatto problemi".

La donna incrocia le braccia e si volta nella mia direzione, i nostri sguardi si incontrano e lei sgrana gli occhi per la sorpresa.

"Ne hai preso uno difettoso? Non lo vedi che è minuscolo?".

Mi sento avvampare per l'imbarazzo, non sono nemmeno così basso è quell'uomo a essere troppo alto.

"Lui è uno di voi, fa quelle cose mentali non ha bisogno di alzare le mani".

"Non capisco perché l'hai scelto come apprendista se non puoi farlo lottare".

"Incece si che può. Hey tu" schiocca le dita nella mia direzione, mi ha preso per un cane? "Fai quella cosa con gli occhi" mi guarda accigliato con un espressione che sembra dire vedi di non farmi fare brutta figura.

"Non so farlo a comando".

"Non dire cazzate, devo strangolarti di nuovo per fartelo fare?".

"Bo hai strangolato il ragazzino?"

"impara a chiudere quella cazzo di bocca, Linda ".

Nonostante sembrino odiarsi tra loro c'è una certa confidenza, forse sono fratelli.

"Dimmi scricciolo" Linda mi si avvicina guardandomi dall'alto al basso, anche lei è altissima, mi sento assediato dai giganti "cosa sai fare?".

"Non lo so".

"Basta con le stronzate!" L'uomo mi si scaglia contro afferrandomi per il colletto del pigiama "dille cosa mi hai fatto prima".

"Non ne ho idea" gli ringhio contro a denti stretti, l'uomo diventa rosso di rabbia e fa per tirarmi un pugno in faccia ma Linda gli afferra il polso con una mano.

"Perché non me lo dici tu?".

"Mi ha ipnotizzato" l'uomo mi lascia andare malamente scagliandomi contro lo schienale del divano "ma non quel tipo di ipnosi che fate voi, mi è bastato guardarlo negli occhi per pochi secondi e lui mi era già entrato in testa".

"Bo tesoro" Linda mette una mano sulla sua spalla "questo si chiama amore".

L'uomo diventa più rosso di prima, sembra quasi sul punto di saltare in aria per la rabbia, punta un dito sul petto di Linda ma non dice niente, non sa cosa dire o non trova le parole giuste, fatto sta che la donna scoppia a ridere istericamente e io stesso non riesco a trattenermi.

Tutta la tensione mi scivola addosso, Linda è una boccata d'aria fresca, se non fosse stato per lei sarei rimasto solo con quel maniaco.

"Non prendertela, anche il ragazzino sta ridendo devi imparare a lasciarti andare" Linda si volta verso di me, delle piccole ciocche rossastre le spiovono sul volto rubicondo a causa delle troppe risate "sono sicura che il bastardo non ti ha nemmeno chiesto come ti chiami".

"Felice".

"Assolutamente no! Non mi farò vedere in giro con un nano che si chiama come un fottuto teletubbies, ti serve un nuovo nome e un addestramento in grado di renderti un tantino meno patetico... anche se la vedo difficile".

"Tu ti chiami Bo, quello col nome ridicolo qui sei tu".

"Preferisci chiamarmi Bogatyr Rustam Tkachenko?".

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