Quando i due finirono di cenare, si diedero la buonanotte ma prima di rientrare nella sua stanza, Levi vide con la coda dell'occhio Eren sparire dietro una porta vicino alla sua camera.
Fece un sospiro e si chiuse all'interno, questa era abbastanza ampia, due grosse finestre erano state erette davanti a lui, un grande letto invece giaceva al centro, poi vi era una porta sulla destra, dove sapeva vi fosse un bagno e una sulla sinistra, ma non sapeva dove conducesse.
Sul letto erano invece stesi dei vestiti, stirati alla perfezione..
Andò verso il bagno; c'era una vasca bianca al centro, un lavandino e un gabinetto, tutto interamente di bianco. La vasca era stata riempita fino all'orlo, quasi da fare strabordare la schiuma all'interno.
Voleva lavare via tutti i pensieri negativi insieme al suo corpo. Per questo, spogliandosi velocemente e gettando a terra tutti i vestiti sporchi, si immerse nella vasca fino al collo con gli occhi chiusi. Tutti i suoi nervi si distesero, percepiva solo in rumori delle gocce che scendevano dal tubo e riecheggiavano in quella stanzetta. I suoi nervi si distesero così tanto che ci misero troppo tempo quando percepirono due braccia che si avvolsero come grandi ali intorno a lui e sussultò, aprendo gli occhi e allontanandosi con un balzo mentre la bile gli risaliva in gola. Non stava succedendo davvero.
Eren era lì, dietro di lui, che lo osservava con il petto nudo e le cosce coperte dai pantaloni.
Il tatuaggio era ancora più vivido sul suo corpo, sperò fosse una visione non lo aveva proprio sentito entrare nella stanza.
"Cosa ci fai qui ?"
Il cuore gli era salito dritto in gola e lo sentiva battere contro la carotide come un ossesso."Non riesco a dormire."
Si era accovacciato vicino alla vasca, con il braccio immerso nell'acqua fino al gomito. Gli occhi verde smeraldo si fissarono in quelli del corvino.
"Sei sempre nella mia testa." Sussurrò, sentendo le dita di lui sfiorargli le cosce. Levi venne attraversato un brivido di piacere, fece un mezzo sospiro e aprì automaticamente le gambe. Sentiva la mano del ragazzo vagare lungo le sue cosce poi giunse sul suo membro. Gli occhi di Levi erano incollati a quei prati verdi come se ne fosse ipnotizzato.
"Già sei eccitato ?"
Sibilò, afferrando il suo membro, con una risata divertita quando lo vide sussultare. Se la sua risata sincera non fosse stata tanto deliziosa si sarebbe offeso."Mi stai toccando il cazzo, vedi tu."
Sibilò con un ansito, nel momento in cui percepì un dito del castano sfiorare il punto sensibile della sua cappella e chiuse gli occhi, abbandonandosi a tutte quelle sensazioni piacevoli quando notò che il castano non rispose alla sua provocazione ma rimase solamente li, davanti a lui, con quel sorrisetto stampato sulle labbra."Bravo, così."
Sentiva la voce rauca del ragazzo infilarsi nelle sue orecchie, un suono che era ben impresso e conosciuto dalla sua mente. Si aggrappò con entrambe le mani ai lati della vasca, quando la stretta della sua mano andò ad artigliare tutto il membro, iniziandola a muovere su e giù, partendo dalla base e salendo sulla punta. Il corvino stava sentendo le stelle dal piacere, infilò le dita nei bordi lisci della vasca, spingendo il bacino verso la sua mano, a ogni movimento di essa gli ansiti si facevano più forti tanto da trasformarsi in gemiti. Arrivò al culmine poco dopo, riversandosi proprio nell'acqua, il suo seme si disperse in essa, andandosi a confondere con lo stesso colore della schiuma. Sentiva tutto il corpo tremare, i respiri erano irregolari e il petto saliva e si abbassava velocemente. Rimase con gli occhi chiusi, fino a quando non li aprì.
Eren non era lì con lui.
Era da solo.
E la sua mano era appoggiata sul membro.-•-
Il mattino seguente, Levi si svegliò con in testa ancora quella sorta d'illuminazione della sera prima, nella vasca da bagno. Era come se avesse sentito chiaramente le mani del ragazzo scorrere sulla sua pelle come un fuoco che accendeva ogni sua minima sensazione.
Era confuso, perché il ricordo era così vivido nella sua testa che sembrava così reale.
Le pareti non potevano parlare e non potevano dirgli ciò che era realmente accaduto. Quel tocco, così pieno di vita.
Scese dal letto, uscì dalla stanza e percorse tutte le scale. La villa, a quell'ora, era vuota e silenziosa. Trovò Eren nella cucina principale, quella più grande, era seduto vicino alla penisola e su uno sgabello, davanti a se una tazza fumante di caffè.
"Buongiorno."
Sussurrò.Levi ebbe un colpo quando lo vide.
Voleva sotterrarsi al solo pensiero di quei ricordi che gli invasero la testa come una folata di vento.
Gli fece un cenno della testa, ricambiando il saluto a sua volta e prese posto al suo fianco. Cercò di evitare il suo sguardo, anche di parlargli, ma fu proprio il castano a proferire parola."Hai dormito bene ?"
Era così vicino che poteva sentire l'odore del suo profumo non solo nelle narici ma anche addosso."Come un bambino."
Eren si girò verso di lui, sporgendosi senza disturbarsi ad arretrare. Quasi come se lo volesse sfidare a non allontanarsi e mandare a diavolo la morale."Non ho nessun dubbio."
Disse con un sorriso misterioso sul viso, poi ritornò a bere il caffè nel momento in cui, nella stanza, fece il suo ingresso sua sorella Mikasa.-•-
"Sul letto troverai dei vestiti puliti e nuovi. Sono della tua taglia. Mi raccomando, indossali, che oggi ti porto da una parte."
Eren era in pieno movimento quella mattina, stava indossando velocemente una giacca estiva e non troppo pesante, pronto a uscire fuori di casa.
Non gli aveva detto dove fosse andato, ma gli aveva accennato che sarebbe ritornato nel pomeriggio mentre lui avrebbe passato tutta la giornata in casa insieme a Mikasa."Cosa ti va di fare ?"
In quel momento, la ragazza era al centro della stanza e si trovavano entrambi nel salone. Eren era appena andato via. Lei si gettò sul divano, a pancia in giù e lo guardò da sotto le lunghe sopracciglia corvine.Levi alzò le spalle:"cosa c'è di tanto interessante da fare in una casa così grande ?"
"Beh...Eren mi ha detto che non puoi uscire. Quindi magari potremo fare qualche gioco di società."
A quel punto il corvino sbuffò, odiava i giochi di società. Si lasciò cadere sulla poltrona al lato opposto e roteò gli occhi:"non mi piacciono."
Brontolò."Sai." Lei sospirò, mettendosi seduta sul divano, con le gambe strette tra loro:"Eren non te lo ha mai detto, penso. Però da quando ti ha conosciuto lui è...diverso." pensò ad alta voce, scuotendo poi la testa.
"Diverso ?"
Un sopracciglio sottile dell'altro si alzò. Era confuso.La ragazza annuì:"non ho mai visto lui tenerci così tanto a qualcuno tanto da rischiare la vita."
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Pushing me away (Ereri)
FanfictionVol I ✓sono presenti: linguaggio scurrile, scene di sesso e violenza. ✓non adatto ai più sensibili. ✓ i personaggi non sono i miei ma sono frutto dell'opera di Hajime Isayama, io li ho solo presi in considerazione ma la storia sarà del tutto divers...