Capitolo 20

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Eren stava caricando l'arma che aveva scritto stretto tra le dita, mentre Levi sentiva il cuore martellare così forte nel suo petto che il sangue fluiva come un rimbombo diretto nelle sue orecchie.
Voleva farlo fuori li ? Proprio davanti a tutti quanti per provare la fedeltà nei confronti della famiglia Braun?
Si sentiva male, voleva correre fuori e vomitare tutto. Ma si accorse solo in quel momento che l'altro aveva chiuso l'auto e tutte le portiere disponibili, impedendogli di fuggire via.

"Levi."
Fece scattare la pistola, lui fece un sussulto. Il rumore di essa superò anche il rimbombo del suo cuore. Era così immobilizzato che non riusciva nemmeno a muovere un singolo dito, anche se dentro di sé tremava tutto quanto.
"Mio padre mi ha detto di ucciderti."
Ecco chi era quell'uomo.
Fece una breve pausa poi riprese a parlare.
"Ma io non voglio farlo, anzi. Voglio affrontare da solo e con te questa dannata famiglia. Eliminarli tutti dalla faccia della terra."
Fece un respiro profondo, come se avesse trattenuto tutto il fiato in quel momento. Gli passò l'arma che stava caricando e di diede un tubicino in ferro, molto più leggero.
"È un silenziatore."

Scese velocemente dall'auto, lo vide tirare fuori dalla cintura una pistola e velocemente sparò prima alla guarda sulla destra del cancello e poi quella che si trovava sulla sinistra.
Il cortile era libero da fuori.
Le dita del corvino tremavano intorno alla pistola che stava stringendo tra le mani.
Scese anche lui dall'auto, scivolando velocemente fuori e affiancando il castano.
"Sei bravo a sparare. Quindi vai sulla destra mentre io mi occuperò di quelli sulla sinistra, non vedo nessun cecchino nelle vicinanze, ma stai bene attento. Okay ?"
Sussurrò e a quel punto si voltò verso di lui; fu tutto molto veloce, nel momento in cui le labbra di Eren si premettero contro le sue. Poi sparì oltre il cancello, non voleva chiedersi come lo aveva aperto e ne tantomeno voleva azzardare delle teorie. Tutto quello che contava, in quel momento, era sopravvivere perché volevano proprio lui. Il corvino entrò nella struttura, subito dopo di Eren, che gli fece cenno di dirigersi verso la sinistra. Entrò nella prima stanza; era salvo. Questa era libera.
Si atteggiava giusto come una sorta di bagno.
Poi uscì ed entrò nella seconda, dove incontrò un uomo seduto, un paio di colpi e cadde a terra sanguinante e senza vita. Non badò nemmeno a quanto sangue avesse versato che era già in procinto di accedere alle altre stanze.
Da lì, potette sentire un paio di colpi fendere l'aria come degli artigli: era Eren.
"Piano libero."
Lo vide sbucare da una stanza, mentre caricava l'arma.
"Procediamo al secondo piano."
Così fecero: proseguendo allo stesso modo.
Non furono molti gli uomini che abbatterono. Arrivarono all'ultima stanza, dove Eren sapeva che lì ci fosse l'ufficio del padre di Reiner.
"Sei pronto ?"
Il castano aveva il fiato corto.
Levi annuì. Sentiva una scarica di adrenalina nelle vene. La bellezza dell'amore lo spronava a tirare fuori il meglio di lui. Non era passato nemmeno mezz'ora che lui aveva già fatto fuori più di quattro persone. Lui, che per la prima volta stava toccando per davvero un'arma.

I due si osservarono dritti negli occhi. Grigio contro verde si fusero come il metallo.
Eren spalancò la porta con la pistola brandita a mezz'aria. Levi vide un uomo di mezza età seduto dietro un'ampia scrivania di legno, la sua stazza era simile a quella di un armadio, aveva dei capelli corti e biondi e gli occhi chiari, rilassati.
Non aveva nessuna arma con sé e ne tantomeno era spaventato alla vista di un Eren che era entrato lì con quella irruenza.

"Eren Jaeger. Ti stavo aspettando."
Sussurrò l'uomo, il suo tono era calmo e piatto.

Si alzò dalla poltrona, grande tanto quanto lui, e solo allora si accorse che anche l'altro aveva con sé un'arma.
Fu tutto così veloce: Levi non ebbe nemmeno il tempo questo l'aveva puntato contro di lui e aveva fatto fuori.

"No!"

L'urlo di Eren.

Sentì una fitta al petto poi un bruciore espandersi lungo di esso.
Prima di cadere a terra, vide Eren puntare la pistola contro l'uomo e sparargli al centro della fronte.

Chiuse gli occhi e l'unica cosa che ricordava era il freddo pavimento sulla quale era caduto.

-•-

Quando riaprì gli occhi, non si trovava più in quello studio.
Era in una stanza, internamente bianca. Si sentiva così stanco che a malapena riusciva a tenere gli occhi aperti.
Il rumore dei macchinari che segnavano i battiti costanti del suo cuore, gli fecero intuire che si trovasse in ospedale. Era vivo.

Guardandosi intorno, vide una figura. Dovette sbattere gli occhi un paio di volte per mettere bene a fuoco.

"Levi."
Hanji era lì, seduta su una sedia di plastica.
Con un sorriso tremante stampanti sulle labbra e gli occhi lucidi.
"Sono corsa appena ho saputo. Eren ti ha salvato la vita."
Aveva la gola secca e riusciva a malapena a parlare.

"Ora è fuori. Vuoi che entri ?"
Il corvino chiuse gli occhi e fece un cenno del capo.
"Te lo vado a chiamare."

Vide la castana scivolare via dalla sedia. Ci mise poco per chiamare Eren, siccome lo vide sbucare nella stanza. Il suo charme non gli mancava, nonostante avesse i capelli spettinati e un aspetto terribile.
Come se non dormisse da giorni.

"Levi... Sei sveglio."
Disse lui, avvicinandosi al suo letto e facendo un sorriso così sincero che percepì il cuore ribaltarsi.
Avrebbe voluto afferrarlo per i risvolti della giacca e premere le labbra contro le sue. Gli avrebbe ripetuto all'infinito che lo adorava alla follia.

A quelle parole mosse solo le palpebre.
La voce non gli usciva dalla bocca, quindi l'altro proseguì con il dire.
"Mi hai spaventato molto. Temevo di perderti, Levi. Non ci ho visto più dalla rabbia quando quel tizio ti ha sparato. Volevo radere al suolo quel posto di merda e bruciare tutti quanti all'interno."
Sussurrò, mettendosi seduto. Anche lui aveva gli occhi lucidi come se avesse pianto da poco.

La voce uscì fuori dalle labbra del corvino come spinta da una forza maggiore:" se avessi rischiato di morire per conquistare il tuo amore l'avrei fatto molto tempo fa."

Spazio autrice

Bentornati !!
Ho scritto questi ultimi due capitoli di gesto e mi sono divertita molto nel scruverli, spero che però vi abbiano colpito nel profondo come hanno colpito me.
Comunque, come ho già accennato, questo è l'ultimo .
Il prossimo sarà un breve epilogo e poi concluderò la storia alla quale seguirnno le mie considerazioni  sulla storia.
Io aspetto anche i vostri commenti però eh
Detto ciò io non smetterò mai di ricordarvi di seguirmi su IG: wormhole10_ per avere maggiori aggiornamenti sulle storie !

Pushing me away (Ereri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora