Chi sei davvero?

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Tutti dicono che poi il tempo sistemi le cose, che poi il perdono arrivi da sé, ma se devo essere onesta odio ancora aver perso così tanti pezzi di me cercando di farmi amare da te, e vederti è ancora come ricevere una telefonata nel cuore della notte.
È tremendo. E allora forse ci sono sensazioni che non passano mai, l'amore passa, le cose belle passano, ma il rancore, quello forse no, quello ancora no.
Rancore, proprio quello che Draco ha nei mie confronti, stupido e scialbo rancore.

Mi stupisce come Draco posso provare sentimenti, come possa provare sentimenti di odio, di conflitto, di rancore, di vendetta, di competizione. Tutti sentimenti che ritrovo in chi come me vive nell' abisso.

<<Isabel ancora non hai capito.>> I miei pensieri vengono persuasi da qualcuno. Quel qualcuno è proprio lui.

<<Stai lontano da me, non ti conviene>> Alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi freddi e insipidi per un breve istante.

Mi guarda dall'alto verso il basso, con una aria di superiorità devastante, sorpassandomi in silenzio.

<<Ci vediamo Black>> sento la sua voce lieve da lontano.

Spero di non vederlo mai, la sua arroganza mi da sui nervi, lui è il nemico, lui è il problema, lui è la pecora nera che ogni famiglia ha, lui è un abisso vuoto, incapace di provare emozioni vere, sentimenti e amore.

Ma alla fine chi sono io per giudicare gli altri, proprio nessuno.

Ritorno a camminare lungo i maestosi corridoi di Hogwarts, ormai poco illuminati dai lampioni e candele magiche che fluttuano nel castello.

Penso che la soluzione migliore sarebbe incamminarsi verso il dormitorio.

Nella scala di fronte al mio dormitorio ci sono i grifondoro, chissà cosa starà facendo Hermione e i ragazzi. Chissà se mi pensano quando io non sono con loro, chissà cosa pensano realmente di me dopo essere stata smistata nei serpeverde da uno stupido cappello.

Avverto un rumore di passi dietro le mie spalle. Qui entra in gioco la mia migliore amica. L'ansia.
L'ansia è il tuo umore che cambia nel giro di pochi minuti. Ansia significa tremori e spasmi incontrollabili. L'ansia è pianto, è lacrime reali e dolorose. L'ansia è nausea. L'ansia è paralizzante. L'ansia è oscura. L'ansia è dover trovare una scusa dopo l'altra per il tuo comportamento. L'ansia è paura. L'ansia è preoccupazione. L'ansia prosciuga il tuo corpo e le tue emozioni. L'ansia è cruda. L'ansia è reale.

<<Non te l'hanno mai detto che girovagare nei castelli di notte è pericoloso>> una voce sussurra alle mie spalle.

<<Malfoy, penso che dovresti avere più paura tu a camminare solo lungo i corridoi, che io stessa.>>
Mi giro lentamente verso di lui trovandomelo a pochi centimetri di distanza.

<<Io? io non ho paura di niente>> mi guarda infastidito.

Mi giro dandogli le spalle ma qualcuno  mi blocca dal polso. <<Nessuno mi volta le spalle Black>> stringe la presa sulla mia spalla.

<<Tutti ti gireranno le spalle, tu sei come un campo di terra vuoto, arido e senza vita. >> mi giro fissandolo negli occhi. Noto il suo sguardo confuso dalle mie parole.

<<Sei come una distesa di terra vuota, impossibile coltivare qualcosa di buono e se mai dovesse fuoriuscire qualcosa, da te uscirebbe qualcosa di marcio e senza sapore.>>  Sposto la sua mano dalla mia spalla.

<E adesso se vuoi scusarmi ho altro a cui pensare che dialogare con te nei corridoi di notte>> lo lascio lì impietrito nei suoi pensieri.

Forse sarò stata troppo brutale con lui, ma oggettivamente non mi interessa più di tanto essere carina con chi non meriterebbe di esistere.

<<Non finisce qui>> risponde in lontananza.

O Malfoy, se pensi che continua ti sbagli di grosso.

Io Isabel Black, figlia di Sirius Black.
Come può pensare solo per un momento che io e lui potessimo conversare in totale normalità.

Mio padre sacrificò la sua vita per salvare Harry..la sua fottuttisima vita. Per gente come loro.

I purosangue non devono mischiarsi con chi non è purosague.
I purosangue non devono avere conflitti amorosi con chi non è all'altezza.
I purosangue non devono relazionarsi con i babbani, sennò la stirpe pura andrà in rovina!

Il Mezzonsangue è come una malattia contagiosa.

Parole, solo stupide parole per gente stupida.
Queste frasi rimbombano nel mio cervello, queste frasi dovevano essere come una preghiera mattutina, altrimenti ti punivano severamente nella mia famiglia .

Il loro motto, Toujours pur, "sempre puro", veniva preso molto seriamente da un'ampia parte dei membri della famiglia, disposti persino a sposarsi tra consanguinei pur di mantenere pura la linea di sangue.

Scaccio via questi assurdi pensieri e rientro nel mio dormitorio.

Mi manchi papà, non sai quanto.

<<Black spegni quella luce>> si lamenta Pansy.
Odiosa come non mai, tutte le ragazze qui dentro sono odiose, principesse di papà, figlie viziate.

Mi tolgo la divisa e mi dirigo in bagno per una doccia rilassante, consapevole che domani inizieranno le lezioni scolastiche a tutti gli effetti, inizia il nostro fantastico quarto anno.

La cosa brutta è che certe cose non puoi dirle.
Non puoi spiegarle.
E così te le tieni dentro. Scaccio via i pensieri e decido di addormentarmi.

Salve ragazze!
Ho deciso di iniziare una nuova storia, non lasciato l'altra incompleta però avevo intenzione di strutturare una storia più completa possibile e con un po' di suspence in piu. Spero che vi piaccia, fatemelo sapere nei commenti cosa ne pensate e se devo continuare anche con l'altra una bacio ❤️❤️❤️

Abisso di luce Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora