Stelle

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La stella simboleggia luce, speranza, energia, libertà, fede, eternità e ricerca della vita.

Visto il suo ampio utilizzo, spesso è usata per rappresentare concetti molto diversi, perfino opposti, ed è per questo forse, il simbolo più paradossale.

In questo momento sono a faccia in su a guardare le stelle, il mio corpo è paralizzato e la mia mente annebbiata.

Ma le stelle sono li, le stelle mi vedono ma a differenza loro io non brillo, io sono spenta.

Non ho ne luce ne speranza, ne energia attualmente per rialzarmi.

Ricomincio a sentire un formicolio nelle mani, il mio corpo si sta sbloccando. Giuro solennemente che se trovo l'artefice in tutto questo lo farò pentire amaramente.

Dopo una decina di minuti riesco a muovermi con il busto e finalmente riesco ad alzarmi a malapena, ma un forte giramento di testa mi fa accasciare di nuovo a tera.

Forza Isabel stringi i denti.
Forza Isabel sei tu e nessun altro.
Come sempre.

Devo farcela per me stessa. <<Lumos>> questa voce.
<<Cosa ti è successo>> Draco si accascia su di me per farmi alzare, ma le mie gambe non riescono a muoversi.
<<I..io non lo so>> un brivido di freddo mi percuote tutto il corpo. <<Chi ti ha fatto questo>> chiede insistentemente. 

Non riesco nemmeno a parlare, mi limito a guardarlo.

<<Riesci ad aggrapparti?>> mi chiede. Annuisco debolmente e mi aggrappo a lui con le braccia.

Quante personalità hai davvero?

<<Perché eri qui?>> sussurro al suo orecchio.
<<Dovevo prendere aria>> risponde guardando dritto davanti a se.

<<Draco>> lo richiamo dai suoi pensieri. Fissa il vuoto senza distogliere lo sguardo.
<<Draco..>> lo richiamo ma mi azzittisce con la sua mano.
<<Ti prego non chiamarmi così>> sembra quasi una supplica.

<<Come sapevi che ero qui?>> alzo lo sguardo su di lui, il suo perfetto profilo da inglese, i suoi capelli scompigliati. Due goccioline gli ricadino sul viso e istintivamente ci passo l'indice per levargliele.

Il mio gesto provoca in lui qualcosa, si ferma di botto e mi fissa. I nostri respiri che si sfiorano, il suo respiro è leggermente affannato, probabilmente per tutta la strada che sta percorrendo con me addosso.

<<Mi stavi seguendo?>> pongo  questa domanda più a me che a lui.

Ritorna a camminare guardando ormai l'entrata laterale del castello. Illuminato da alcune lucine soffuse delle camere degli altri studenti.

<<Puoi anche mettermi giù adesso>> Draco continua a camminare senza ascoltare una sola parola di quello che dico.

<<Fammi scendere o gli altri ci vedranno>> insistito.
<<Le mie gambe possono farcela benissimo da sole>> fa un piccolo movimento per sistemarsi meglio le braccia con le mie gambe.

<<Mi stai ascoltando?>> gli scuoto un po' le spalle.
<<Dimmi che aspetto aveva>> si ferma di botto.

Perché vuole sapere che aspetto avesse, cosa se ne può fare di informazioni banali.

<<Non era di questa scuola>> ragiona sulle mie parole, vedo il suo sforzarsi come se volesse capire chi fosse.

<<Rispondi alla mia domanda>> gli chiedo pochi attimi prima che qualcuno venisse nella nostra direzione.

E quel qualcuno non è una singola persona ma più di una. Harry, Hermione, Ron e persino i gemelli Weasley vengono verso di noi.

Harry ha un aspetto che non promette nulla di buono, gli altri non sono da meno.

<<Malfoy..cosa le hai fatto>> urla Harry uscendo fuori la bacchetta.

Scendo al volo dalla presa di Draco e mi piazzi o davanti ai due. <<Harry! No, stai fermo>> gli spiego con toni calmi. La mia mossa di scendere così velocemente dalla presa di Draco non è stata un'ottima idea, poiché le mie gambe vanno quasi per cedere, ma una mano mi sorregge dal braccio.

<<Malfoy per l'ultima volta, che diamine le hai fatto>> urla Harry. I suoi occhi sono pieni di odio per il ragazzo che mi ha quasi salvata.

<<Ragazzi cosa sta succedendo>> spunta Blaise seguito da Pansy e Astoria. Ci mancavano solo loro per completare il quadretto felice.

<<Potter>> urla Blaise non appena vede Harry che punta la bacchetta contro Draco.

<<Ragazzi calmiamoci tutti quanti>> Hermione si mette vicino a me cercando di risolvere la situazione, prima che sia troppo tardi.

<<Draco cosa ci facevi con lei>> chiede Astoria impazientita. Sia io che Pansy ci ritroviamo ad alzare gli occhi al cielo per come si pone Astoria a Draco.

Draco in tutto ciò non risponde si limita a fissare tutti, compresa me. Tutti gli occhi ricadono di nuovo su di me.

Perché Draco si trovava lì in quel momento, perché non risponde mai alle mie domande.

Toglie la sua mano dal mio braccio e supera tutti senza degnare un singolo sguardo a tutti noi.

<<Malfoy!>> Draco si ferma alla chiamata di Harry.
Rimane di spalle senza voltarsi. <<Stai lontana da lei, non te lo ripeterò una seconda volta.>>

Pansy mi guarda con aria confusa prima che sia lei che Blaise e Astoria iniziassero a seguire Draco lungo il corridoio.

<<Si>> risponde. Noi quattro ci rigiriamo verso la sua figura ormai.
<<Si cosa?>> chiede Blaise. <<Si, Black>> si gira solo Pansy a guardarmi con aria interrogativa.

Io so a cosa si riferisce il suo "Si". Questa è la prova che mi mancava, Draco mi stava seguendo.

Non capisco il motivo, ne il perché.
Continuano a camminare lungo il corridoio senza dare una risposta al resto che gli pongono domande.

<<Cosa intendeva Malfoy con la risposta "Si black>>
Mi chiede Ron sotto lo sguardo vigile di Harry.

<<Non ne ho idea, sarà qualcosa di insensato come lui>> rispondo cercando di fargli cambiare discorso in modo tale da evitarmi possibili domande sconvenienti.

Annuiscono tutti e tre e mi aiutano ad arrivare alla mia stanza.

Penso che un po' di normalità non l'avrò mai, ma infondo che vita triste sarebbe se fosse così tutto piatto e lineare.


Non riuscivo a non aggiornare, ho troppo idee per questa storia e spero vivamente che vi entra nel cuore.

Fatemi sapere al solito se vi piace o meno il capitolo, alla prossima 🤍🖤

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