Capitolo 3- ꜱᴏʀᴘʀᴇꜱᴀ

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Non è la gelosia!
Quello che sento
Quello che sento dentro!
È più una malattia
Che non ci riesco
Che non capisco proprio!!!
(Tango...(Della gelosia), Vasco Rossi)

9/06/21
Simone si svegliò grazie al suo della sua noiosa sveglia, sbatté diverse volte le palpebre, cercando di capire dove fosse e capì di trovarsi a Roma nella camera degli ospiti.

Si alzò sentendo qualche suono strano dalla camera affianco alla sua, facendogli pensare che anche Manuel fosse sveglio.

Simone sentendosi a casa scese tranquillamente per andare in cucina.

Il giorno prima, visto che non veniva da un po', aveva chiesto se avessero cambiato l'ordine degli utensili da cucina e gli dissero che era rimasto tutto com'era e lui sorrise.

Prese la moka  del caffè,  preparandolo.
Nel frattempo che la moka era sul fuoco, dei passi spezzarono il silenzio tombale in quella casa.

Simone prese il caffè appena fatto e una tazzina e lo versò, si accomodò a tavola e guardò l'altra persona che si era seduta di fronte a lui,  che stava strofinando con il palmo della mano l'occhio.

<<Buongiorno>>
disse Manuel, ancora assonnato
<<Il tuo stomaco va meglio?>>
continuò il più grande, sorridente pensando all'avvenimento del giorno prima, guardando Simone in quegli occhi ancora stanchi ma sempre bellissimi.

Il più piccolo rise, facendo rimanere senza parole Manuel, che sentì ancora quella strana sensazione allo stomaco che continuò a ignorare.

Il più grande non sentiva quella meravigliosa risata da molto tempo, ed era stupenda perché era sincera, era di Simone.

<<Si per fortuna, vuoi un po' di caffè?>>
chiese Simone ancora sorridente, ma Manuel non gli rispose era troppo concentrato a guardarlo.

<<Manuel?>>
riprese a parlare Simone, muovendo la sua mano da sinistra a destra davanti lo sguardo del ragazzo incantato.

<<Oh>>
disse finalmente il più grande sbattendo gli occhi e guardando il ragazzo davanti a lui ancora sorridente

<<Cazzo>>
disse Manuel, pensando che il più piccolo  gli abbia procurato quella piccola pausa dal mondo reale e lo abbia portato via senza il suo consenso.

Simone non capiva perché avesse pronunciato quelle parole quindi rimase a guardalo interrogandosi sul perché; trovando il più grande molto bello appena sveglio, i capelli ricci che andavano un po' ovunque, le labbra rosee un po' secche, la t-shirt blu un po' rovinata e gli occhi assonnati ma sempre elettrici in qualche modo.

<<Si o' vorrei>>
disse Manuel facendo risvegliare il più piccolo, Simone continuò a non capire

<<Cosa?>>
rispose con tono interrogativo.

Manuel rise per l'improvviso doppio senso che gli venne in mente e il più piccolo rimase lì ad ascoltare senza dire nulla felice per averlo fatto sorridere.

<<Il caffè, Simo'>>
disse finalmente il grande, continuando subito dopo a ridere e a Simone si scaldò il cuore per il modo in cui lo aveva chiamato.

Sì alzò prese una tazzina gialla e verso un po' di caffè a Manuel.

<<Grazie>> disse.
Simone lo guardò negli occhi e si lasciò trasportare come fece anche l'altro ragazzo fin quando qualcuno non busso alla porta.

<<Eddaglie nessuno in sta' casa se porta le cazzo de chiavi>>
Manuel dopo aver pronunciato quelle parole si alzò, lasciando Simone da solo al tavolo e andò ad aprire, vedendo lì, Virginia, la nonna di Simone.

La nostra prossima vita ~ SimuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora