Ricominciano i problemi

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Gavin's pov

Era quasi la normalità sentire i miei genitori litigare. Il loro problema era quella che poteva definirsi incompatibilità di carattere e io sin da bambino avevo più o meno fatto da mediatore. Servivo un pò per calmare le loro liti.
Ma ormai ero sicuro che era da anni che non litigavano più.
E di certo non mi aspettavo di trovarli in una discussione così furiosa davanti a zio Harry e sua moglie.

La mamma gonfiò le guance come una bambina, indignata e papà la fulminò stringendo i denti. Ecco, davanti a me, come al solito, facevano finta di nulla.

Sospirai.

- Mh...ciao - dissi rivolto ai miei zii.

La zia, che praticamente avevo visto l'ultima volta a dieci anni, si voltò a guardarmi e corse nella mia direzione, mettendomi le mani sulle guance.

- Ma...sei cresciuto tantissimo! - esclamò - Peccato che somigli a tuo padre -

- No Ginny. Gavin è più bello, molto più bello - borbottò la mamma facendomi alzare gli occhi al cielo.

- Se ne vanta è - disse zia.

- Abbastanza - risposi.

Zio Harry si alzò e mi porse la mano in segno di saluto, che strinsi volentieri.

- L'ultima volta che sono stato qui ti ho visto a malapena, hai intenzione di dedicare un pò di tempo a tuo zio? Inoltre...ho portato i miei figli, vorresti conoscerli? - mi chiese.

Harry non era mai stato invadente e non aveva mai preteso nulla da me, ma evidentemente aveva diverse intenzioni quella volta.

- Ci proverò - risposi - Dipende dal lavoro... -

- Non riesci a prenderti qualche giorno? Io, Ginny e i ragazzi non staremmo qui per molto -

Mi portai una mano dietro la nuca, a disagio.

- Vedrò cosa posso fare ma non garantisco nulla - dissi.

- Ringraziamo il fatto che sia venuto già oggi. È un vero miracolo! - mi schernì mio padre.

- Divertente, davvero - dissi.

Mamma battè le mani attirando l'attenzione su di se.

- Allora! Pizza per tutti? - esclamò.

                            ***

Buttai giù un sorso di birra e guardai il cielo mentre me ne stavo seduto sul dondolo in giardino.

La mia famiglia viveva in una zona residenziale con villette a schiera lontano dagli enormi palazzi del centro città così ero cresciuto lontano dallo smog e avevo avuto modo di crescere in una casa con il giardino dove poter giocare all'aria aperta.
Forse i primi anni della mia vita erano stati i migliori, ero spensierato e l'unica cosa che mi toglieva il sonno era come fare un bunker sotto i fiori di mia madre.
Poi gli anni erano passati, io ero cresciuto e avevo cercato la mia strada. Le cose erano cambiate e avevo come la sensazione che stesse per succedere di nuovo.

- Davanti a Potter non ti ho detto nulla, ma non dovresti bere - mi disse mio padre raggiungendomi e sedendosi al mio fianco.

- La legge americana dice che a 23 anni posso bere eccome - risposi - E poi ne ho bisogno-

- Già? Ne hai bisogno a quest'età? Cambia lavoro se ti turba così tanto, Gavin, non ne vale la pena -

Forse. Forse il lavoro che mi ero scelto era pesante e avevo orari assurdi ma se non lo faceva qualcuno chi se ne occupava?
Se io e Noah non avessimo fondato la nostra società di Mietitori sempre più giovani semidei ignari avrebbero perso la vita senza sapere il perché.
Facevo del bene e potevo ritenermi soddisfatto.
Zio Percy durante una lezione mi aveva spiegato che in fin dei conti anche i mostri avevano una specie di anima e che, al contrario di mortali e semidei potevano tornare in vita e nel nostro mondo dopo essersi rigenerati nel Tartaro.
Aveva spiegato a me e a Noah che era giusto che lo sapessimo, con il lavoro che avevamo scelto dovevamo conoscere le conseguenze a cui stavamo andando in contro.

"Ho ucciso una caterba di mostri. E quegli infami si sono presi il disturbo di maledirmi. Non è una bella esperienza quando ti presentano il conto" ci aveva detto.

Fortunatamente quel conto non rischiavo di pagarlo, almeno per il momento. E almeno aiutavo chi non poteva fare da solo.

- Sto bene dove sto - risposi a mio padre - Piuttosto...perché tu e mamma stavate litigando? Pensavo che aveste smesso -

Papà sospirò e allungò una mano per prendere la mia bottiglia, si prese anche lui un paio di grossi sorsi e me la restituì.

- Il problema con tua madre...diciamo che ogni volta che mettono bocca quella piaga di Potter e quella piattola di sua moglie la situazione diventa critica. Sempre perché non siamo mai andati d'accordo e qualsiasi discorso è buono per rivangare il passato- disse - Ora...stanno succedendo delle cose...in Inghilterra e...tua madre ha trovato sensato incazzarsi con me -

Lo guardai.

- Ma tu non torni in Inghilterra da 23 anni...sei stato esiliato no? - dissi - Cosa c'entri? -

Lui strinse le mani e sbuffò.
Quando pensai che stesse per dirmi qualcosa scosse il capo.

- Non sono cose che ti riguardano. Io ed Hermione abbiamo deciso di crescerti qui per un motivo. Non volevamo che ti trovassi coinvolto nei nostri casini, in quello che abbiamo dovuto affrontare noi - disse.

- Ho come l'impressione che questi "casini" ci raggiungeranno qui - gli feci presente.

Purtroppo annuì, confermando i miei timori.

- È già successo. I problemi seguivano me e mi hanno raggiunto. La mia speranza è quella che non accada di nuovo - disse.

- Allora non è il caso di parlarmene? -

Papà si alzò e mi mise una mano sulla testa, come era abituato a fare quando ero piccolo per rassicurarmi di qualcosa.

- Finché non accade nulla non è necessario che tu lo sappia. Quando e se succederà mi preoccuperò della cosa -

Sbuffai e gli scansai la mano.

- Hai preso lo stesso vizio di zio Percy: i problemi li affronta quando gli piombano addosso -

- Bè guarda me e guarda tuo zio - disse - Io invecchio per i problemi e lui non ha mezza ruga perché non ci pensa. La sua filosofia di vita non è poi così pessima -

Detto questo mi voltò le spalle e se ne andò, augurandomi la buonanotte.

Angolo autrice:
Ciao! Come state?
Cosa ne pensate della storia fino a questo punto? So che è presto e fino ad ora c'è stata solo una sorta di presentazione ma qualcosa sui personaggi avrete da dire no?! 😁Lo spero!

Fatemi sapere e alla prossima 😘
     

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