Che gran rottura...cit. Percy Jackson

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Noah's pov

In realtà la scelta più saggia sarebbe stata quella di andare direttamente dall'Oracolo ma...zia Rachel era la migliore amica di mio padre e tutto quello che mi riguardava glielo riferiva.
Quindi, tanto valeva affrontare mio padre ora che potevo e di petto.

Ero andato a casa ora che sapevo che mamma era al lavoro e lui no. Era più facile affrontare lui che mia madre per certi versi.
Avevo portato cheesburger da asporto per pranzo e quello che avevamo fatto finora erano state solo chiacchiere puramente di circostanza.

Presi un bel respiro.

- Cos'è un Serpeverde? - chiesi di colpo e ovviamente lui sputò l'acqua che aveva bevuto un attimo prima.

Inarcai le sopracciglia; forse non c'era nemmeno bisogno di andare da Rachel. Dalla sua reazione era palese che sapesse qualcosa.
Per certi versi, mio padre era cristallino.

Tossì, si pulì il viso bagnato e si mise comodo sulla sedia, facendo una smorfia.

- Dove hai sentito questo nome? - mi chiese.

- Non rispondere ad una domanda con un'altra, papà - lo rimproverai.

- La domanda giusta da fare è chi è...non cosa - mi rispose alzando gli occhi al cielo - Comunque un mago. Ora rispondi a me -

- Dalla reazione che hai appena avuto direi che è più di un mago -

- Sinceramente non l'ho mai conosciuto questo tizio...è vissuto molto prima che nascesse addirittura tua nonna...ma ho sentito dire che stava fuori come una campana-

- Quale nonna? -

Papà mi guardò esasperato.

- Una di quelle mortali Noah - mi rispose - Allora? -

- Mh...ho fatto un sogno -

Lo vidi irrigidirsi e sbuffò. Dal mio tono aveva probabilmente capito che il mio era "uno di quei sogni".

Gli raccontai per filo e per segno tutto quello che ricordavo, parlando anche del momento in cui Gavin era entrato nel mio sogno e delle parole di mio cugino appena sveglio.

- ...E stavo pensando di andare a trovare zia Rachel per chiederle qualcosa ma sembra che tu... - dissi lasciando la frase in sospeso di proposito.

- È una cosa che riguarda in realtà la famiglia di Draco. Io, 23 anni fa, mi ci sono trovato in mezzo per sbaglio anche se poi tanto per sbaglio non era - iniziò cominciando già a confondermi - Sai che Hermione e Draco vengono dall'Inghilterra e che sono maghi no?! Praticamente avevano una problema e cioè, che c'era questa specie di organizzazione di sciroccati che dicevano che gli unici degni di essere considerati maghi e soprattutto degni di comandare sul mondo erano i maghi Puro Sangue, non era campata in aria la cosa, perché era partita da questo Salazar Serpeverde. Il problema era che il capo di questi tizi è morto e loro cercavano un sostituito che a quanto pareva doveva essere un diretto discendente di Serpeverde. La scelta ricadeva su Draco o su un parente del capo pazzo di prima morto ed è venuto fuori che IO ero tipo un suo pro nipote. La situazione si è sistemata che abbiamo cacciato tutti gli inglesi a calci, sciroccati numero 1 e sciroccati numero 2, che erano il Ministero della Magia, e l'unica conseguenza è stata quella di esiliare Draco dall'Inghilterra.
Insomma...una gran rottura -

Lo fissai scioccato. Niente. Io non riuscivo a capire come faceva mia madre a stare dietro ai suoi discorsi.

- Ok...ma non ho capito perché quel sogno - dissi arreso.

- Ah...e io che ne so! Sicuramente se lo sapevo facevo l'indovino e guadagnavo di più -

- Per tutti gli dei papà! - sbottai.

Lui sospirò e si passò le dita tra i ciuffi ribelli, perdendo la sua aria scansonata.
Il suo sguardo si oscurò, diventato freddo come gli abissi più profondi.
Era quello sguardo, quello che faceva tremare le persone e i mostri, quello che la gente sperava di non vedere mai perché capivi che se fossi finito nella traiettoria di Percy Jackson non avresti avuto scampo.

- Papà? - lo chiamai.

- Non va bene. Quello che hai sognato non va bene, non è normale perlomeno. Devo sentire Draco che cosa ne pensa a questo punto -

A quel punto mi venne in mente quello che mi aveva chiesto Gavin quando era tornato a casa la sera prima: che i genitori nascondevano qualcosa e che stava succedendo qualche casino in Inghilterra.

- Gavin ha detto...che Harry Potter con zia Hermione e zio Draco stavano discutendo di qualcosa che sta succedendo in Inghilterra. Ha detto che suo padre non gli ha voluto dire niente ma che anche Harry era strano con lui - gli raccontai.

Papà fece un verso stizzito, poi si alzò e andò al telefono fisso. Lo avevamo e lo usavamo perché sembrava l'unico che non lanciava segnali ai mostri con la posizione dei semidei.

Lo fissai mentre componeva un numero borbottando in greco antico.

- Non ci girerò intorno Malfoy. Che sta succedendo al tuo mondo? - disse - Non nascondermi le cose se ci va di mezzo la mia famiglia e mio figlio. Per quanto la cosa possa essere irritante e una rottura...mh...ok...questa sera...si... -

Poi mi lanciò un'occhiata preoccupata.

- Gavin e Noah...si...devono saperlo -

Riattaccò sospirando e si passò le mani sulla faccia.

- Allora? - chiesi.

- Stasera siamo a cena da Draco. Mettiamo queste maledette carte in tavola - disse fissando il telefono, scocciato.

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