Più di quello che sembra

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Gavin's pov

Entrai in ufficio come una furia e trovai Noah alla postazione dei computer dove potevamo seguire i movimenti dei mostri.

- Ti prego dammi qualche mostro su cui sfogarmi. Dopo quello che mi ha fatto mia madre ne ho bisogno - dissi sedendomi sulla sedia al suo fianco.

- Ci - fece.

- Cosa? -

- Ci ha fatto - rispose - Anche io mi sono fatto una bella dormita grazie a zia Hermione - 

- E perchè non sei nemmeno un pò incazzato? - chiesi scocciato dalla sua calma.

- Incazzarsi significa poi dare battaglia a mio padre e sappiamo bene chi vincerebbe lo scontro - 

- Codardo - borbottai. 

Anche se in effetti, personalmente, nemmeno io ci tenevo ad uno scontro con Percy Jackson.

- E poi ho chiesto informazioni a mia madre. Per il momento la cosa non ci riguarda, ha detto, e sai come funziona nella mia famiglia: finchè i problemi non ci piombano addosso non ce ne preoccupiamo - mi disse. 

- Quanto pensi ci stiano nascondendo? - chiesi. 

Noah si voltò a guardarmi e si scompigliò i capelli corvini.

- Mamma dice che da dove provengono i tuoi genitori c'è una guerra civile in atto ma quando gli ho chiesto del sogno che avevo raccontato a papà...è un problema. Diciamo che penso che ci sia qualcosa di più di quello che sembra o che vogliono farci credere - mi spiegò.

- Ripieghiamo sull'Oracolo? - chiesi a quel punto. 

Non è che mi importava più di tanto ma morivo dalla voglia di capire da cosa ci stavano tenendo all'oscuro. A mia discolpa potevo dire di aver sempre avuto questo problema: papà diceva che era colpa di mia madre se ero così.

- Se conosco un pò mio padre...e lo conosco bene, avrà già preso i suoi provvedimenti - mi rispose mio cugino - Zia Rachel non ci dirà nulla e probabilmente nemmeno ci riceverà per paura di farsi scappare una profezia -

Feci un verso stizzito. Quando i nostri genitori dovevano tenerci all'oscuro da qualcosa si impegnavano in modo impeccabile. 

- Perchè?! - sbottai - Che senso ha? Non è peggio non sapere nulla? Farci cogliere impreparati? - 

- Un semidio è più al sicuro quando non sa di esserlo. La consapevolezza, alle volte, è l'arma peggiore dei nostri nemici - disse tirando fuori una delle perle di saggezza di sua madre.

Lo guardai malissimo. Aveva indubbiamente ragione ma non riuscivo proprio a farmi andare giù il fatto che i miei genitori mi avevano mentito e ingannato. Ero pronto a replicare che quella logica potevano mettersela su per il...quando l'allarme antimostro suonò. 

Noah cominciò a toccare tasti e ad aprire finestre per vedere dove potevano trovarsi i nostri nemici e cosa stavamo per affrontare e io mi alzai in piedi, pronto ad andare all'attacco. Non scherzavo quando avevo detto che avevo bisogno di sfogarmi su qualcosa. 

- Central Park? - chiesi. 

Era la prima volta che un mostro si manifestava in quella zona. I loro posti preferiti erano normalmente le scuole, dove era più probabile trovare semidei ignari, che non avevano il controllo dei loro poteri e che manifestavano la loro natura in modo evidente e inconsapevole. 

Comunque, non che mi importava. Non diedi il tempo a Noah di aggiungere altro o di verificare il tipo di mostro che andai a prendere le armi e mi precipitai fuori dalla base. 

- Gavin, dannazione! Aspetta! - mi urlò dietro, ma non lo ascoltai.

                                                                                        ***

Entrai a Central Park e notai che era deserta. Normalmente i mortali non erano in grado di vedere i mostri o gli dei a causa della foschia che celava il nostro mondo agli occhi di chi non era in grado di reggere il confronto, quindi a noi toccava sempre tenerli alla larga dal luogo dello scontro. Era quindi piuttosto strano non vedere mortali in giro. 

Tirai fuori la pistola e cominciai a camminare lentamente, concentrandomi a cercare la presenza del mio nemico. Prima ancora che riuscii a raggiungere il luogo da cui proveniva l'aura del mio nemico, che solo in quel momento mi resi conto che era piuttosto potente, notai qualcosa di ancora più strano: cominciai ad imbattermi in delle statue, sculture che lì non dovevano esserci. Mi avvicinai ad una di quelle abbassando la pistola e sobbalzai. Persone! Erano persone dai volti terrorizzati!

- Gavin! - sentii la voce di Noah nell'auricolare - Il nemico è Medusa! La...ca...

La connessione si bloccò all'improvviso ma avevo capito, l'avevo capito nel momento in cui avevo visto le persone trasformate in pietra. Medusa, una delle tre sorelle gorgoni, quella peggiore, l'unica in grado di trasformare le persone in pietra guardandole negli occhi.

- Mh...che cosa abbiamo qui? - sentii una voce di donna alle mie spalle. 

Il mio corpo era coperto di incantesimi di protezione ma ne attivai un altro in grado di riflettere la magia, questo avrebbe rispedito l'incantesimo al mittente senza provocarmi danni. 

Mi voltai. La gorgone era davanti a me, con la sua testa piena di viscidi serpenti che si agitavano impazziti. Mi guardò sorpresa e poi scoppiò a ridere. 

- Interessante! Davvero interessante! Come mai non ti trasformi in pietra? - 

Deglutii. La mia domanda invece era: perchè lei non si trasformava in pietra nonostante l'incantesimo di riflesso? Evidentemente su di lei la sua stessa magia non funzionava. 

Sollevai la pistola. 

- Non serve che te lo spiego. Tanto morirai comunque - risposi.

- Non così in fretta ragazzo - mi rispose e si lanciò contro di me cacciando gli artigli. 

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