Capitolo 24

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"Jimin che bello vederti!" una voce gioiosa si fece spazio tra i miei pensieri forzandomi a prestare attenzione a chiunque mi avesse parlato.

La figura alta e slanciata di Soobin si diresse di me correndo, continuando a ripetere il mio nome e a sventolare la mano in segno di saluto, facendo voltare diversi occhi indiscreti verso di me.

Avere tutta quest' attenzione su di me non era il mio forte, quindi non mi meravigliai nemmeno del rossore che sapevo aveva invaso il mio viso e le mie orecchie, che fortunatamente erano coperte dai capelli.

"Soobin-ssi, è un piacere anche per me! Beomgyu non è venuto con te?" chiesi curioso. Avevo notato che i due di solito arrivavano e se ne andavano sempre insieme, quindi non vederli entrare a braccetto come al solito, mi aveva sorpreso.

"Arriverà con qualche minuto di ritardo, ma ha già avvertito Hoseok, quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi" mi spiegò veloce, mentre ribaltava la borsa alla ricerca di chissà cosa.

"Tu invece abiti qui vicino? L'ultima volta ti ho visto andare via a piedi" chiese Soobin mentre sorrideva gioioso alle mezze punte stropicciate che aveva ritrovato in fondo alla borsa consumata.

"Effettivamente abito a pochi isolati da qui e camminare è molto più comodo" spiegai scrollando le spalle.

Non avevo ancora gli anni per farmi la patente e usare la bici con tutto questo ghiaccio per le strade era assolutamente fuori discussione, quindi muoversi a piedi, era l'unica soluzione.

"Ti conviene stare attento, non saresti il primo a fare uno scivolone colossale lì fuori. Se vuoi posso darti un passaggio a casa in macchina, non è un problema" e mi rivolse un sorriso caloroso, facendolo somigliare a un coniglietto.

"O-oh tranquillo, non serve che t disturbi, riesco a cavarmela" e mi dovetti mettere le mani fredde sulle guance per evitare di sembrare un pomodoro.

Anche se ormai avevo capito che Soobin era così con tutti, non potevo evitar di arrossire per la carineria dei gesti.

"Come preferisci, ma l'invito rimane sempre valido, in qualsiasi momento" e mi fece un pollice in su, che ricambiai ridacchiando.

Una porta che sbatte e un respiro affannato ci fece entrambi voltare verso la figura di Beomgyu che sembrava avesse corso per avere il primo posto alle olimpiadi per i 100 metri.

"Ciao Gyu sei arrivato prima del previsto, non serviva correre" gli disse Soobin prima di prendere la sua borsa e tirare fuori le cose per lui, mentre l'altro si sedeva esausto, espirando in modo pesante cercando di riprendere fiato.

"Buon pomeriggio Beomgyu-ssi – e mi rivolse un veloce cenno – ti consiglio di fare un respiro profondo e trattenerlo, così ti passerà prima" gli dissi incoraggiandolo a provare; l'unica cosa che ci mancava era che si soffocasse qui davanti a noi.

Dopo diversi tentativi finalmente il suo respiro si regolarizzò e mi rivolse un leggero sorriso grato.

"Perché tutta questa fretta allora?" si riassestò Soobin chiedendoglielo. "Hyung mi ha portato in macchina e mi ha detto che al ritorno ci avrebbe accompagnato lui perché aveva una commissione da fare."

Lui aggrottò semplicemente le sopracciglia ma non fece altre domande il che miportò a rilassarmi, di certo non potevo stare vicino a loro mentre parlavo di cose personali. Oltretutto così avevo una scusa valida per rifiutare l'invito di farmi riaccompagnare da loro. Non perché non fossimo in cattivi rapporti, ma ero consapevole che la nostra conoscenza era ancora troppo futile per non sentirmi a disagio con loro.

"Bene! Ora andiamo, non voglio sentire l'ira di Hoseok di nuovo, l'ultima volta mi ha dato del fannullone solo perché non ho fatto l'ultima serie di addominali" disse lamentandosi l'Alpha con un broncio da cucciolo. Se non lo conoscessi e per la sua statura, non avrei mai sospettato che fosse un Alpha.

Il dolore di un rimpianto (JiminxBTS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora