8.

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Se un anno fa mi avessero detto che la mia vita sarebbe finita col confondersi con quella di un personaggio che interpretavo in una serie televisiva avrei sicuramente riso.

Fino a un anno fa le mie giornate si alternavano tra la scuola di teatro e quella di ballo mentre ora ci sono mattinate in cui mi guardo allo specchio e non riesco a capire se sto guardando Rosa o Maria.

Non avevo nulla in comune con Rosa Ricci. Non avevo di lei la forza, non avevo di lei la sicurezza, ma soprattutto non vivevo come lei una storia d'amore tormentata alla Romeo e Giulietta.

Per quanto sommersa dall' improvvisa ondata di successo potevo definirmi una normale ragazza di 19 anni con una famiglia unita alle spalle e un ragazzo che mi occupava la mente. 

Interpretare il ruolo di Rosa non era che la candelina sulla torta, la realizzazione di un sogno che aveva riempito la mia vita di colori. 

Eppure, mentre percorro il cortile del famosissimo IPM con indosso i miei vestiti di scena e le battute della quarta stagione, a susseguirsi nella mia mente non sento più quella sicurezza nell'affermare che Maria Esposito non ha nulla in comune con Rosa Ricci.

"Marì, ma che fai? ti dico di aspettarmi e t n vaje?!"

La voce di Maddalena mi risveglia dai mille pensieri, facendo arrestare i miei passi. Alzo lo sguardo su di lei coprendomi gli occhi dal sole caldo di quel pomeriggio e mi accorgo subito del suo sguardo divertito e indagatore che aveva iniziato a riservarmi.

"Scusami Maddalè, non ti ho proprio sentita" cerco d'ignorare il suo sguardo aggiustando le collane che finivano ogni volta per incastrarsi tra di loro. 

"Sei entrata in modalità Rosa Ricci. Nessuno ti può dire quello che devi fare, no?" Mi domanda in uno sbuffo divertito costringendomi ad alzare gli occhi al cielo.

"Ma finiscila! Stev ripetendo le battute tra me e me" rido in maniera non molto sincera spingendola leggermente e riprendendo a camminare verso la sala comune dell'IPM, dove sapevamo ci stessero aspettando per le riprese.

"Se, se... Le battute. E quali ripetevi? Quelle con Caiazzo o quelle con me?"

"Considerando che io e Caiazzo, comme 'o chiam tu, siamo tra i protagonisti, penso che ti puoi rispondere da sola no?" Domando alzando un sopracciglio, fingendo di non aver capito la sua insinuazione.

"Questa è la scusa che ripeti per convincerti quindi..." Bisbiglia girandosi divertita verso la porta dell'istituto.

"La smetti con sta storia, Maddalè?" Rispondo  - forse-  fin troppo velocemente spostando infastidita lo sguardo verso le mie scarpe. 

La sua risata mi arriva come un suono fastidioso alle orecchie e istintivamente accelero il passo facendole capire che non voglio ritornare sulla conversazione. 

"Sai quello che penso" accelera il passo affiancandomi nuovamente.

"Io penso che ciamma movr, ci stanno aspettando" rispondo evasiva sentendo lo stomaco contorcersi leggermente udendo le voci degli altri sempre più vicine.

Maddalena si limita a scuotere la testa e mi sento cattiva nel ringraziare mentalmente il suo silenzio.

Faccio un respiro profondo e cerco di calmare i miei nervi. Sono giorni che non riesco a capire nemmeno me stessa. Giorni in cui non riesco più a distinguere la mia vita da quella di Rosa.

O forse, preferisco nascondermi dietro i finti sentimenti di Rosa Ricci nei confronti di Carmine piuttosto che ammettere che è Maria Esposito ad aver irrimediabilmente perso la testa per il suo collega Massimiliano Caiazzo.

Io VorreiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora