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Il suono ovattato di una musica latino-americana mi giunge alle orecchie risvegliandomi dai miei pensieri.

Per l'intero tragitto sono riuscita a spiaccicare sì e no due parole. La mia mente fissa su Massimiliano e la mia paura di far scoprire ai miei amici di noi mi ha completamente ammutolita.  
Volto lo sguardo fuori dal finestrino, avvertendo l'auto fermarsi, e chiudo leggermente gli occhi infastidita dalle luci accecanti delle insegne del "Lio".  
Rafforzo la presa sul mio cellulare, lo schermo a segnalarmi le stesse notifiche che mi rifiuto di aprire.  
I sensi di colpa mi pesano sul petto in maniera prepotente, in dissidio con la mia mante ben decisa a prendersi il suo tempo lontana dalla presenza asfissiante di Massimiliano.  
Sospiro involontariamente e avverto subito una fitta fastidiosa alle costole che mi fa sobbalzare.  
Volto lo sguardo esterrefatta verso Andrea, ricordandomi solo ora della sua presenza, e lo scruto indignata per la gomitata appena ricevuta.  
"E jamm Marì, stamm ienn a ballà mica a nu funeral!" la voce seria ma divertita di Andrea mi fa alzare gli occhi al cielo. Lo spintono con la mano prima di uscire dall'auto ferma davanti all'ingresso del locale, cercando di zittire il turbinio nella mia mente.  
"Nun m rompr o cazz André" rispondo in maniera stizzita, utilizzando quella che era diventata ormai una mia frase abituale.  
Sono più Rosa Ricci quando sono me stessa che quando sono sul set.  
Sento la sua risata raggiungermi e capisco di essere riuscita involontariamente a tranquillizzarlo.  
"Basta che nun c piens ai problemi tuoi stasera. Stamm ca per divertirci no?"  
"André tu ricordati e nun bere assai che ci voglio tornare viva a casa" rispondo dirigendomi spedita verso il ragazzo in giacca e cravatta posizionato all'ingresso del locale.

Cammino ignorando la risposta di Andrea al mio fianco, la musica che diventa sempre più nitida ad ogni passo mi fa inarcare leggermente le labbra verso l'alto.

I ricordi delle serate passate in questo locale, molto prima di diventare il personaggio che tutti ammirano, mi riempiono il cuore.

La danza è sempre stata la mia via di fuga, il mio luogo sicuro in cui rifugiarmi e poter essere libera di esprimere chi sono. Libera di poter essere la ragazzina spensierata che per troppo tempo ho smesso di essere.

La consapevolezza di essere tornata in questo locale, dopo un anno, spinta dallo stesso desiderio di fuga mi attorciglia lo stomaco in una morsa di consapevolezza.

La consapevolezza che sono in questo posto solo per Massimiliano, che probabilmente i miei sentimenti stanno cambiando in una maniera che ancora non riesco a comprendere. In una maniera che preferisco non accettare finché nel mio cuore sono consapevole di essere solo una seconda opzione.
"Francesco! Come sta il mio buttafuori preferito?" domando con voce acuta inarcando le labbra in un sorriso spontaneamente falso.  
"Oh oh Rosa Ricci!" la sua voce roca mi arriva come una ventata di ricordi alle orecchie, sovrastando la musica avvolgente dell'ingresso.  
"Ti prego chiamami Maria. Basta con Rosa questa sera" rispondo ridendo leggermente avvolgendo le braccia attorno alle sue spalle larghe.

Non larghe come quelle di Massimiliano.
"Agli ordini principessa. Venite vi porto alla zona prive'. Sapevo non saresti mancata a questa serata" annuisco lievemente voltandomi verso Andrea per fargli segno di entrare.  
Noto il suo sguardo malizioso puntato su di me che per alcuni secondi mi fa stringere lo stomaco in una morsa fastidiosa.

Se solo sapesse cosa succede nella mia mente si toglierebbe quel sorrisetto idiota dal volto.  
"Il tuo buttafuori preferito?" mormora al mio orecchio facendomi alzare gli occhi al cielo. 
"Smettila Andrè. Conosco Francesco da quando ero bambina. E poi sai che non sono esattamente alla ricerca di una storia in questo momento" 
"Si ma mo' nun si chiu na criatur Marì e poi con Antonio è finita, se nun t divert mo quando o faj?" continua alzando il tono di voce per cercare di sovrastare la musica improvvisamente assordante.  

Io VorreiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora