16.

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Il mal di testa pulsante che avvolge la mia mente mi impedisce di ignorare la serie di avvenimenti di ieri sera.

La nausea dovuta al troppo alcool è come una sveglia fastidiosa che risuona nel mio cervello, senza un tasto per poterla spegnere. 

"Par che si jut sott a nu camion non a fa na serata" la voce divertita di Maddalena rimbomba fastidiosa mentre stancamente mi appoggio con la fronte sul tavolino del nostro solito bar. 

"Io me ne dovevo sta a casa mì " rispondo con la voce ovattata sentendo lo stomaco stringersi in una morsa ai ricordi che lampeggiano dietro ai miei occhi chiusi. 

La voglia di urlare la valanga di dubbi e di pensieri che mi hanno travolta ieri sera sembra prudermi sulla punta della lingua per uscire, ma la consapevolezza di non poterlo fare mi serra la bocca e mi mozza il respiro.

"Chi ti ha convinto a bere così tanto? Non è da te distruggerti in questo modo. Me lo aspetterei più da te Clotilde"

"Ma vai a cagare Maddale!" risponde quest'ultima spingendola giocosamente con una mano. 

Le loro risate mi fanno arricciare il naso, il desiderio di tornare a casa sempre più prorompente. 

"Raga, mi ordinate un caffè e un oki? Grazie vi amo" mormoro con fare afflitto ignorando volontariamente la domanda di Maddalena. 

"Un oki col ghiaccio alla signorina per favore, ti faccio aggiungere il Gin o la Vodka?" 

"Clotilde se vuoi farmi vomitare sei nella direzione giusta" affermo sollevandomi dal tavolo per guardarle sorridere nella mia direzione, ammiccando con le sopracciglia in attesa di sentire il mio racconto sulla serata "No, non vi racconterò di ieri sera, voglio solo finire questa giornata il prima possibile, registrare delle scene quantomeno decenti, cercare di non morire dal caldo e andare a dormire" affermo lasciandomi cadere con la schiena sulla sedia. 

"Dai almeno dicci se qualche bel ragazzo ha attirato la tua attenzione! Se non ne parli con noi che siamo tue amiche con chi?" mormora Maddalena accarezzandomi un braccio. 

"Nun teng proprio niente da raccontare. Magg appena lasciata con Antonio, vogl sta tranquilla" rispondo avvertendo la morsa allo stomaco farsi sempre più forte.

"Agli ordini Rosa Ricci, chiederemo a Matteo allora, era anche lui nel tuo stesso locale ieri. Se siamo fortunate riusciamo a capire con chi si è ubriacata la signorina" la voce maliziosa utilizzata da Clotilde e la risata di Maddalena mi fa storcere la bocca in senso di fastidio mentre il mio stomaco si contrae nuovamente al pensiero di Matteo. 

Quello sporco traditore. E pensare che lo reputavo uno dei miei migliori amici. 

"Matteo nun stev cu me, ma tanto tu tien tempo a perdere, tentar non nuoce. Mo c muvim? Abbiamo altri dieci minuti" rispondo infastidita isolando la mia mente dal resto della conversazione. 

Devo solo cercare di superare questa giornata.


L'oki che ho preso non riesce a contrastare il terribile mal di testa che continua a bloccarmi i pensieri.

Fisso il mio riflesso allo specchio, e ringrazio internamente Lidia per essere così brava nel suo lavoro perché ora, il mio volto, non mostra più nessun segno della sbornia che sto cecando dignitosamente di affrontare. 

La consapevolezza di non dover registrare scene dirette con Massimiliano è l'unica cosa che mi impedisce di rimettere anche l'anima.

"Maria, iniziamo tra 5 minuti, sicura che ce la fai?" la voce dolce di Ivan mi riscuote dai miei pensieri facendomi distogliere lo sguardo dal mio riflesso. 

Io VorreiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora