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"Ei Shōto, cosa stai dipingendo oggi?" chiese una voce dietro di lui, mentre gli avvolgeva le braccia da dietro la  schiena.
"Niente di che Izuku, solo il paesaggio" sorrise mentre mettava giù la tavola dei colori girandosi verso il fidanzato.

Di colpo lo prese in braccio così che il verde potesse allacciare le gambe al busto del più alto.
"Comunque è pronto da mangiare, ci sono anche i tuoi fratelli a mangiare con noi oggi", disse regalandogli un bacio sulle labbra.

Todoroki ricambiò fin quando Midoriya non fece segno di scendere dalle braccia del bicolore.
"Andiamo, forza" sorrise mentre gli prendeva la mano trasportandolo verso casa loro.

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"Mi spiace, le condizioni sono peggiori di quello che abbiamo pensato", disse un medico.
La madre di Shōto, Rei, piangeva nelle braccia della figlia. Touya tentava di rimanere forte mentre il padre sbraitava contro il dottore che si occupava del fratello.

"Come sarebbe a dire?! Lei ora deve trovare una soluzione!", diceva Enji infuriato.
"Le lesioni riportate al tronco encefalico e alla corteccia celebrale sono molto più gravi di quello che ci saremo aspettati guardando le lastre", spiegò l'uomo.

A Touya e alla famiglia non era ancora chiaro, a dirlo erano le loro facce ancora più confuse di prima.
"In pratica a causa della botta, la testa di Shōto ha riportato gravi danni, mandandolo così in uno stato comativo", rispose una voce entrando nella stanza.

"Natsuo!" esclamarono la madre e Fuyumi, la sorella maggiore.
"Quindi, tra quanto si sveglierà?" domandarono sia Touya che il padre.

"Non lo sappiamo, è un campo ancora nuovo.. Ma molti  dei miei pazienti si sono svegliati all'incirca alla quinta settimana dal coma", spiegò mentre si avvicinava a cambiare la flebo al fratello minore.

"Tranquilli, sappiamo com'è fatto Shōto,  si riprenderà", fece speranzoso rincuorando i famigliari.

"Riguardo alla ferita all'occhio?", domandò Fuyumi.
"Quella non si può curare, l'ustione riportarta è di terzo grado, forse avremmo avuto una possibilità se fosse stata trattata immediatamente,  ma purtroppo così non è stato".

~

Da Izuku, invece la situazione era un pò diversa.
"Complimenti signorino, lei è intatto, dalle radiografie non c'è niente di anomalo... Ma vorremo tenerlo sotto osservazione per almeno due giorni, sempre se alla madre vada bene, te la sei vista brutta ragazzo" spiegò il dottore.

Inko, la madre di Midoriya, era contenta del fatto che il figlio non avesse riportato delle ferite, tuttavia al verde qualcosa non quadrava.

"Mi scusi, ma come è possibile? La trave ha colpito me e un altro studente, è impossibile, se posso permettermi", chiese abbastanza frustato.
"In più dov'è finito l'altro ragazzo?".

"Ci hanno detto che quando vi hanno trovati svenuti, eri coperto da lui com'è che si chiamava... Shōto,  ecco, Shōto Todoroki, ha attutito la caduta della trave mettendosi sopra di te", raccontò  "Hanno perfino detto che era difficile staccarvi, era come se foste incollati", rise.

Ma a Midoriya tutto sembrava così strano, come aveva fatto a non accogersene? Forse era svenuto prima per il poco ossigeno?

"Ma riguardo all'altro ragazzo.. Come sta? Si hanno sue notizie?" domandò nuovamente con più rabbia che frustrazione.

Il dottore era abbastanza scocciato delle continue domande, ma decise di rispondere comunque.

"Non lo so, quando vi hanno portato siete stati separati subito", rispose ancora una volta "Si trova alla 221b, puoi passare domani dopo i controlli" e uscì dalla stanza.

"Va bene Izuku, ci vediamo a casa tra due giorni, tuo padre ed io abbiamo delle cose da fare, non dare fastidio" gli diede un bacio sulla testa "Io vado, ti voglio bene", il verde rispose solo con un cenno della testa.

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Distesi in un campo di girasoli, in una giornata di estate, il vento tirava leggero mentre sul prato giacevano due ragazzi.
Uno seduto a gambe incrociate che spettinava i capelli ad un ragazzo bicolore sdraiato su di lui.

"Shōto, che ne dici di dipingere questo campo la prossima volta?" domandò.
"Dici sul serio? Ce ne sono a migliaia di dipinti con i girasoli", rispose ridendo "Ma non questi, scommetto che questi nessuno gli ha dipinti come faresti tu, mio caro Shōto".

Todoroki si alzò girandosi verso di lui, così da iniziare a fargli il solletico.

Risero insieme mentre il vento inziava a tirare un pò troppo forte, segnalando l'arrivo di un temporale.
"C'è aria di pioggia, meglio se rientriamo Izuku, altrimenti ci prenderemo un malanno" si alzarono e mano nella mano iniziavano a camminare verso casa.

"Sei bellissimo" disse Todoroki mentre gli baciava la fronte che provocò una piccola risatina al più basso.

"Mi piace vivere in campagna, c'è così tranquillità qui" fece Midoriya "Si, nessuno ci disturba, siamo solo io e te. Non potrei chiedere di meglio".

~

Ed eccolo lì, ancora una volta davanti a quella maledetta porta che segnava la stanza numero 221b.
Come l'altra volta era ansioso, non si era preparato adeguatamente.

E se non avesse voluto vederlo? Non sapeva perché,  non c'era una ragione perché non volesse, ma la piccola possibilità che ci fosse lo terrorizava.

Bussò.
Nessuna risposta.
Bussò ancora.
Nessuna risposta.

Notò la porta aperta ed entrò, sperando di non aver disturbato nessuno.
"Permesso" disse, ma tutto si sarebbe aspettato, tranne quella visione.
Vedeva Shōto dormiente sul letto, con una flebo attaccata e una mascherina d'ossigeno.

Piangeva, mentre guardava il corpo del ragazzo che tanto amava, stare quasi senza vita su quel lettino d'ospedale.

Piangeva perché rammentava tutte le volte che non gli aveva parlato per imbarazzo.
Anche se per sette mesi non si erano parlati, i loro sentimenti non erano cambiati.

Izuku l'aveva capito, sopratutto quando cercava lo sguardo di Todoroki ogni volta che faceva qualcosa.

Rimpiangeva le volte in cui lo faceva apposta a non andare a quel ciliegio pur di non incontrarlo.

Il silenzio, disturbato solo dal bip della macchina che segnava il battito cardiaco del paziente, era stato interroto dalla porta che venne aperta da una donna e una ragazza sulla ventina d'anni,  con in mano dei fiori e un vaso.

Le guardava mentre notava ogni dettaglio uguale a Shōto.

"Tu.. Tu sei Izuku Midoriya, vero?"





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Come vi è sembrato questo nuovo capitolo? spero meglio dell'altro che cambierò un pochetto.
Al prossimo capitolo

Sotto la pioggia cremisi \\ Tododeku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora