"Tenevamo gli occhi fissi nel cielo, e mi pareva che le anime nostre si parlassero attraverso l'epidermide delle nostre mani e si abbracciassero nei nostri sguardi che s'incontravano nelle stelle"
- Giovanni Verga
A detta di tutti, fin da bambina, ero sempre stata tranquilla. Rintanata nel mio angolino costruivo castelli immaginari in cui tutto era al suo posto. Seppur all'apparenza potevamo sembrare una famiglia perfetta, dietro i cancelli, casa Garey non era come la dipingevano. Due pressoché adolescenti, lontano dagli occhi indiscreti, abbandonavano le loro vesti da genitori.
Dunque, più che una mamma e un papà, avevo sempre avuto due amici e la cosa non mi era mai pesata più di tanto. Siamo cresciuti insieme tra lavatrici e gite fuori porta.Per questo, non avendo limiti, me li sono creata da sola, proprio tra quei castelli.
Se la libertà mi stava stretta, non posso dire la stessa cosa dell'amore che provavo per i miei genitori. Non saranno stati sempre perfetti, neppur nei loro problemi di coppia, ma ciò che mi avevano insegnato della vita era il loro traguardo più grande.«Apri il tuo cuore al mondo, Iris, e lui farà lo stesso con te. Non aver paura» questa frase mi diede, nelle avversità, l'audacia di sconfiggere la mia timidezza.
Ed è per questo che, ieri, accettai, senza malizia, l'invito di Eros per il giorno dopo a casa sua.
«Apri il tuo cuore al mondo, Iris» recitai difronte allo specchio, stringendo tra le dita la collanina che le ragazze mi avevano regalato lo scorso compleanno. Non me ne separavo mai, era il mio portafortuna.
Saltellai giù dalle scale, scrollandomi qualsiasi tipo di paranoia.
Feci un respiro profondo prima di voltare l'angolo e fare il mio ingresso in cucina.«Vai Dalia, sconfiggilo!» esultavano, mentre Eros e lei si sfidavano a braccio di ferro.
«Ti farò mangiare la polvere» Dalia digrignò i denti, continuando a premere contro la sua mano.
«Le femminucce non dovrebbero competere con un uomo» rispetto alla mia migliore amica, lui non si stava per nulla impegnando ed è per questo che la scena mi parve talmente buffa che scoppiai a ridere.
«Ma che state combinando?» mi appoggiai contro la parete soffocando la mia risata.Nell'istante in cui Dalia si accorse della mia presenza, distogliendo lo sguardo ed allentando la presa, ecco che Eros, con un colpo secco, vinse.
Probabilmente stava solo tentennando prima, giusto per il gusto di vederla rossa per la fatica.
«Non vale!» scatto in piedi, puntandogli un dito contro «Iris mi ha distratto»
L'occhiataccia di fuoco che mi diede, mi disintegrò come polvere.
«Certo, mo' è colpa di Iris» Eros non le prestò attenzione, tenne gli occhi puntati su di me quasi come se fossi la sua preda.Mi sentii nuda sotto il suo sguardo scrutatore.
«Rifacciamolo, hai barato!» batté le mani con foga, accecata dalla competizione «Fatti sotto»
«Sarà per la prossima volta, Dalia» le diede qualche colpetto sulla testa «Iris, andiamo»Era ritornato di nuovo lo stesso ragazzo della prima sera: serio ed apatico.
«Non riportarla incinta» urlò la mia migliore amica mentre ci avviavamo fuori.
«Non ti sembra un déjà-vu?» sorrise, chiudendo la portiera dell'auto.
«Credo che ce lo ripeterà fino allo svenimento. Insomma, quanto può esser stupida, tanto lo sa che sono...» inghiottii la frase e cercai di cambiare argomento «c-c-che, insomma, voglio dire...ehm... Siamo già arrivati?»

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The way I loved You
RomanceFin dagli albori della civiltà, l'amore si presentò agli uomini sotto dodici vesti diverse. E se è vero che ognuno di noi ha un anima gemella sparsa per il mondo, allora, Iris ed Eros saranno destinati a stare insieme?