-Generale, abbiamo compagnia!- il messaggio arrivò tramite un passa parola fino al cassero della Leonessa dove, seduto sulla panca del coronamento, vi era un uomo di bassa statura decisamente anziano, con la gamba sinistra amputata sotto il ginocchio e sostituita da una protesi di legno intarsiato. Il vecchio appariva assorto nei suoi pensieri, intento a massaggiarsi distrattamente la folta barba grigia che gli copriva mento e collo.
Nella mano sinistra teneva saldamente un bastone con l'impugnatura dorata a forma di testa di leone. Non che quell'oggetto gli servisse per camminare: nonostante i suoi settantadue anni e la sua grave menomazione, Domenico Barbaglio, Capitano Generale della Repubblica di Rialto, era perfettamente in grado di muoversi sul ponte di una nave. Quel bastone, oltre ad indicare il suo ruolo, veniva da lui usato per fingersi debole ed infermo davanti ai suoi nemici. Tuttavia, in realtà quell'uomo era tutt'altro che inoffensivo; coloro che avevano avuto la sfortuna di essergli stati nemici lo sapevano bene.
-Ma non mi dica.- esclamò in tono sarcastico, sorridendo bonariamente. -Chi si è autoinvitato alla nostra festa?-
-Due navi di linea, signore.- rispose un preoccupatissimo Capitano di Corvetta appena assegnatogli come primo ufficiale sull'ammiraglia. Era evidente che non avesse mai navigato con il vecchio prima di allora.
Il Generale rimuginò per un momento: -Devono avere con sé i ricambi della guarnigione di cui mi parlava Fabrizio.- disse infine rialzandosi in piedi con un'espressione imbronciata. Per un momento rimase in silenzio guardando verso l'alto, come se stesse osservando la direzione in cui soffiava il vento.
-Saremo entrambi al traverso, solo da mure differenti.- parlava a voce alta, ma non guardava negli occhi nessuno. -Formeremo una linea di battaglia: noi, la Libeccio, la Scirocco e la Pantera!- ordinò assumendo un tono più severo. -Dopo il primo passaggio, noi ingaggeremo una delle due navi più grosse, le fregate, con l'appoggio della Saetta, penseranno all'altra!-
La Saetta era lo sciabecco che, seppur armato con solo ventotto cannoni di calibro piuttosto basso, avrebbe potuto influire sullo scontro grazie alla sua notevole agilità e manovrabilità. -I brigantini saranno pane per i denti della Principessa e della Ladra di anime. Li abbiam già visti all'opera poche ore fa: non sono capaci di opporre gran resistenza. Ma se necessario daremo loro un altro assaggio delle nostre palle.- rimase in silenzio per un momento, notando che nessuno si stava muovendo. -Su, che aspettate?- esclamò agitando il bastone fin quasi a sbatterlo contro il boma. -Correte ai vostri posti! Caricate quei cannoni e preparatevi alla battaglia. Abbiamo delle cavallette da schiacciare.- aggiunse riferendosi all'appellativo che era usato per indicare i soldati Esfali.
I rinforzi nemici erano arrivati prima del previsto: questo avrebbe reso il compito del Generale molto più complesso, ma non per questo egli si sarebbe tirato indietro. Se gli Esfali desideravano battersi, lui li avrebbe accontentati.
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LA GUERRA DELLE IPATZIE
FantasyPrimo capitolo della saga del mondo di Iris. La tregua è finita. Dopo anni di attesa, l'arcipelago delle Ipatzie, perso dopo l'umiliante sconfitta nel conflitto precedente, è pronto ad essere riconquistato. Seguiamo il viaggio dei nostri protagoni...