Ginevra avrebbe vissuto nel piccolo appartamento dello zio Beppe.
Distava 10 minuti a piedi dall'IPM, infatti, Beppe, era solito andare a lavoro in bicicletta. L'appartamento era al secondo piano di una palazzina di cinque piani. Il salone era la prima cosa che trovarono una volta entrate in casa lei e la nonna. Era piccolo, con il divano nero a due posti e due poltroncine ai lati dello stesso colore. Il tavolino era di un legno scuro ed era molto vecchio. Di fronte al divano, attaccata al muro c'era una televisione abbastanza grande. Il salone era ripieno di cianfrusaglie, tutti oggetti che collezionava Beppe.
La cucina si trovava nella stanza accanto. I mobili erano consumati, mentre il tavolo era bianco. Si vedeva che era stato sostituito da poco. La camera di Ginevra si trovava alla fine del corridoio. Un letto a una piazza era appoggiato al muro. Di fronte c'era un armadio a tre ante. La scrivania si trovava vicino alla finestra che dava sul mare.
La casa poi si concludeva con la camera da letto di Beppe e un bagno.
Beppe si era proposto di dormire nel divano del salone per dare a Margherita la possibilità di dormire in un letto comodo per i due giorni in cui sarebbe rimasta con loro. Quella sera, dopo l'arrivo, Beppe ordinò tre pizze e passarono una serata tranquilla a parlare. L'educatore non vedeva le due donne da dopo capodanno, perciò le erano mancate.
<<Ti ho iscritta come volevi all'istituto Artistico di Napoli. So che è un'ottima scuola.>> Ginevra frequentava lo stesso istituto a Verona e avrebbe continuato l'ultimo anno proprio lì a Napoli.
Fin da piccola aveva sempre avuto una passione smisurata per l'arte e per la fotografia. Suo padre le aveva regalato una macchina fotografica quando aveva sei anni e da allora non se n'era mai separata. Solitamente la infilava al collo a mo di collana e andava in giro a fotografare tutto ciò che la ispirava. Il sogno di Ginevra era quello di diventare una fotografa professionista. I suoi genitori, nonostante l'idea abbastanza folle avuta fin da piccola l'avevano sempre appoggiata, e quando era arrivato il momento di iscriversi alle superiori, sua nonna non aveva esitato a dare carta bianca sulle scelte future della nipote.
<<Grazie zio. Ho visto su internet che ci sono diversi mercatini che vendono libri usati. Non mi sembra il caso di comprarli di nuova mano, abbiamo già tante spese da affrontare.>> Alla giovane Romano non importava avere i libri nuovi, non avrebbe speso centinaia di euro solo per dei libri esteticamente più gradevoli.
<<Non è un problema, Giné. Possiamo comprarli.>> Ribatté Beppe. La nonna intanto era appena tornata dal bagno. <<No zio, non ne vale la pena. Ho sempre preso quello di seconda mano anche a Verona, non conta nulla.>>
<<Come preferisci tu.>> Si arrese.
—
Due giorni dopo i tre si svegliarono presto per accompagnare nonna Margherita in struttura. In quei due giorni Ginevra non aveva fatto altro che sistemare le cose che le erano arrivate. Non era uscita per niente di casa.
La struttura era un po' più lontana rispetto a dove stavano loro, ma prendendo l'autobus non sarebbe stato difficile da raggiungere. Una volta scesi dalla macchina, Ginevra accompagnò la nonna fino a quella che sarebbe divenuta la sua stanza. Avrebbe condiviso la stanza con un'altra signora poco più grande di lei. <<Mi raccomando, fai la brava lì fuori.>> La abbracciò stretta.
<<Lo farò. Sta tranquilla. Tu piuttosto rilassati. Verrò a trovarti una volta a settimana e se hai bisogno chiama.>> Non le raccomandò altro la nipote. La donna le sorrise e le accarezzò i capelli lisci e biondi. <<Ogni giorno che passa ti fai tale e quale a tua madre.>> Quel commento fece venire i brividi alla giovane ragazza. <<Non puoi farmi complimento più bello nonna.>> Le rispose e dopo un ultimo saluto uscì dalla stanza seguita da Beppe.
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Non è troppo tardi se mi aspetti fuori!
ספרות חובביםFanfiction ispirata a mare fuori (Emanuele ha l'aspetto di Ciro ma una storia completamente diversa). Aggiorno ogni lunedì! Ginevra Romano è una giovane ragazza di Verona che si trasferirà a Napoli dallo zio Beppe. A causa di un progetto con la nuov...