3-Una rosa bella per una persona bella

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La mattina dopo, Ginevra si svegliò presto.

Decise di farsi una doccia e poi arrivò in cucina trovandosi lo zio Beppe a farsi un caffé.

<<Buongiorno. Caffé?>> Domandò iniziando a bere dalla sua tazzina. <<Buongiorno anche a te. No grazie, mi farò latte e cereali.>> Rispose aprendo il frigo.

<<Come mai già sveglia? Non sono neppure le 8.>> Le chiese incuriosito. <<Sta notte non ho dormito granché, perciò ho deciso di alzarmi e fare una passeggiata per il paese.>> Lo informò.

<<Ah davvero? Bella idea. Io sto andando a lavoro, torno dopo pranzo, se vuoi posso darti uno strappo nel lungo mare di Napoli. Lì puoi visitare le 4 vie più importanti e scattare tantissime foto belle.>> Le propose.

Ginevra intanto aveva messo a scaldare il latte nel microonde e aveva apparecchiato la tavola a metà.

<<Se non è un disturbo si. Non so ancora bene come muovermi.>> I due si sedettero a tavola. Mentre Ginevra faceva colazione con latte e cereali, Beppe lèggeva il giornale mattutino mangiando qualche biscotto.

Il piano di Ginevra per la giornata prevedeva fare un giro per le strade di Napoli e fotografare quante più cose e paesaggi belli possibili e poi pranzare fuori dato che lo zio non sarebbe tornato prima del pomeriggio.

<<Zio poi puoi dirmi qualche posto dove posso mangiare un panino a pranzo? Non mi va di cucinare.>>
<<Ci sarebbe una paninoteca qui all'angolo, fa dei panini eccezionali.>> Beppe spiegò alla giovane ragazza come arrivarci e dopo colazione entrambi si chiusero nelle proprie camere per cambiarsi e prepararsi. Ginevra prese dall'armadio un paio di shorts neri e infilò una canottiera colorata.

I capelli li lasciò sciolti e mossi. Decise anche di truccarsi leggermente. Una volta infilate le scarpe da ginnastica bianche raggiunse lo zio all'ingresso.

Aveva preso lo zainetto con dentro il portafogli con dei soldi e i vari documenti, e altri oggetti femminili. Da esso tirò fuori i suoi occhiali da sole e li indossò. La fotocamera era saldamente infilata al collo. <<Andiamo?>> Chiese Beppe prendendo le chiavi di casa e chiudendo la portata alle loro spalle.

Poco prima di scendere le scale, Beppe la richiamò. <<Questa è la copia delle chiavi, così puoi tornare e uscire quando vuoi senza dovermi aspettare.>>

<<Grazie zio. Possiamo andare ho preso tutto.>>

Una volta lasciata sul lungo mare di Napoli, Beppe ripartì per andare a lavoro. Ginevra si perse ad ammirare quel bellissimo mare blu. Il lungo mare nonostante fosse mattina presto era pieno di gente. La giovane ragazza iniziò a camminare e accese la fotocamera. Iniziò a scattare diverse fotografie. Riuscì ad immortalare due anziani seduti su una panchina che chiacchieravano, un cane che beveva dalla fontanella aperta, un bambino che faceva volare il suo aquilone, un uomo seduto sul muretto che pescava... Non vedeva l'ora di poter sviluppare quelle fotografie una volta tornata a casa.

Una volta raggiunta via Partenope, una delle quattro strade del lungomare di Napoli, osservò i ristoranti e gli hotel più lussuosi di Napoli. Scattò foto anche lì. Il mare era particolarmente calmo quel giorno. Ginevra desiderò anche di farsi un bel bagno, ma non avendo portato il costume dovette accantonare l'idea di scendere in spiaggia e tuffarsi.

Nella via Caracciolo invece, osservò la Rotonda Diaz con il monumento equestre al generale Armando Diaz. Da quella posizione poteva vedere il Vomero, uno dei quartieri collinari di Napoli. Ginevra si ripromise che un giorno o l'altro sarebbe salita tra quelle colline e avrebbe scattato foto del paesaggio. Quella collina era famosa per il bellissimo panorama, i negozi di lusso e il castello Sant'Elmo.

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