15-M staje appennenn amo

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Quella stessa sera, in cella i due detenuti erano tornati ad ignorarsi come i primi giorni. Emanuele era stanco e non aveva voglia di discutere con Gaetano, piuttosto i suoi pensieri erano rivolti alla nuova arrivata, che conoscendola, avrebbe sicuramente combinato presto qualche tarantella.

Il moro a quel punto iniziò a collegare tutti i punti. Gaetano era sicuramente il ragazzo di cui lei gli aveva parlato quando erano amici, ecco spiegato il perché il ragazzo dagli occhi verdi quel pomeriggio aveva assunto un atteggiamento di gelosia nei confronti del rapporto a lui sconosciuto tra Melissa ed Emanuele.

L'aveva forse tradita? Non aveva mai chiesto alla mora cosa intendesse per spezzato il cuore, ma sapeva che ben presto avrebbe indagato per scoprirlo.

Gaetano disegnava sul letto alcuni schizzi di disegni per alleggerire la tensione, mentre Emanuele era come al solito appoggiato alle sbarre seduto sul banchetto e aveva lo sguardo rivolto verso il mare e la luna che quella sera era più luminosa del solito.

<<Non mi hai ancora detto come conosci Melissa.>> A spezzare quel silenzio fu Gaetano. Questa volta il suo tono era calmo e ragionevole. Aveva capito che arrabbiandosi e agendo impulsivamente non avrebbe ottenuto niente dal moro. <<Nun agg' fatt niente cu iss, puoi dormire sogni tranquilli.>> Ci mancava solo che Gaetano pensasse che tra loro ci fosse stato del tenero, aveva altro a cui pensare. <<Non me ne fotte proprio.>> Tentò di dire.

Emanuele ridacchiò, era evidente che stesse mentendo. <<Sei tu quello che le ha spezzato il cuore? Scommetto che gli hai messo le corna, tieni proprio la faccia di n'omm che si facess tutt' u rione.>>

<<Senti da chi arriva la predica. Tu non ti ricordavi di me, ma io sì. Eri tu quello famoso per chiavarti tutt' quelle uaglione del rione.>> Lo sbeffeggiò poggiando la matita sul letto. <<Io almeno le cose le ho sempre messe in chiaro.>> <<Lei t'ha ritt caccos' quando vi frequentavate?>> Ormai era evidente che quei due avessero avuto a che fare in maniera più profonda. Melissa non era il tipo di raccontare in giro le sue cose a gente sconosciuta. <<Sul ca nu strunz le ha spezzato il cuore. Niente di più, niente di meno.>> Tagliò corto gettando la sigaretta consumata da fuori la finestra. Gaetano sbuffò frustrato appoggiando la testa sul cuscino e successivamente incrociando entrambe le braccia sulla testa.

<<Pensavo che dopo quello che ti ho detto oggi davanti a tutti sta sera mi avresti fatto la festa. Pcché nun m' vatt?>> Cambiò argomento. Non ne poteva più di pensare a Melissa. In quel momento aveva voglia di istigare il compagno di cella, che finalmente sapeva la verità sull'odio che provava per lui. <<Nun teng genio manc e parlà. Figuriamoci vatt'r a nu strunz e merda che tiene la lingua lunga.>> Questo non significava che non lo avrebbe punito in seguito.

<<Pensi che Melissa voglia vendicarsi?>> Emanuele non riusciva a capire il comportamento di quel ragazzo. Come poteva averlo insultato davanti a tutti mostrando tutto il rancore e l'odio nei suoi confronti, sfidandolo apertamente davanti a tutti, e poi, solo alcune ore dopo, trovarsi a parlargli normalmente?

Ma Gaetano era fatto così. Rivedere Melissa lo aveva fatto innervosire al tal punto di perdere le staffe anche con Emanuele. Forse per uno come lui, la vendetta non era propriamente facile da realizzare. Non era cresciuto nel sistema della camorra, ma solo nel sistema del rubare ed essere un semplice ladruncolo da quattro soldi. Lui il fegato di uccidere qualcuno non l'avrebbe mai avuto, nonostante si ostinasse a dirsi che non fosse così. A volte odiava questo limite. Invece la sua era una fortuna. Era testardo, spesso superficiale e leggero, sbruffone, istintivo, attacca brighe e dava sempre fiato alla bocca senza tirarsi mai indietro anche con le mani, ma non era un assassino. Non era adatto per fare il boss e comandare, diversamente da come si poteva evidenziare in Emanuele. O almeno era quello che il moro mostrava, in fin dei conti aveva ucciso Carlo solo per sbaglio, nonostante gli avesse ucciso il fratello davanti agli occhi. Da quel giorno però si era indurito e incattivito ancora di più, assumendo, seppur con disgusto, sempre più gli atteggiamenti dello zio. Tentava di nasconderli solo alla madre, l'unica che amasse davvero.

Non è troppo tardi se mi aspetti fuori!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora