capitolo 4

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Dopo meno di un secondo si gira anche la ragazza. "Cazzo ma quelli non sono Ross e Mike" grido guardando Rachel. Si alza di scatto e anche lei rimane scioccata. Ma non è solo questa la cosa divertente. Il ragazzo che sto spiando non solo non è Mike, ma è MATTEW. Ma come posso essere così sfigata? Non poteva capitarmi uno sconosciuto?

Tempo di realizzare cosa stava succedendo che sia Mattew che la ragazza sconosciuta escono dalla porta. "Ma si può sapere che cazzo di problemi hai?" mi urla subito addosso. "Avevo già notato una strana ossessione nei miei confronti, ma non pensavo fossi una cazzo di stalker". A questa frase rimango sinceramente sbalordita, ma chi si crede di essere? "Senti innanzitutto ti calmi, secondo, c'è stato un grosso malinteso, non sei tu quello che pensavo di beccare con una ragazza, devo aver sbagliato casa" spiego urlando a mia volta. "Lo conosci?" mi chiede subito Rachel con faccia sbalordita. "Si","No" rispondiamo all'unisono. "Non mi conosci però intanto mi spii dalla finestra" dice con un ghigno in volto. "ANCORA UNA VOLTA, non eri tu quello che volevo spiare!".

"Eh chi volevi spiare scusa?" sento dire da una voce femminile provenire dalle mie spalle. Riconoscerei quella voce da gallina OVUNQUE. Evidentemente abbiamo urlato un po' troppo forte, visto che quando mi giro mi trovo davanti Ross e Mike. "Proprio voi" dico senza neanche pensarci due volte. Mike mi fissa con gli occhi sbarrati e pallido in viso. Ha proprio la faccia da colpevole. "Quindi vuoi darmi spiegazioni? Anzi non dire nulla, tanto ho già visto il video e ho sentito la vostra telefonata. Non so sinceramente perché cercassi un'altra prova quando ho la verità proprio davanti agli occhi. In più sono pronta a scommettere che quando hai detto di essere fuori con i tuoi eri a casa tua con lei!" urlo nuovamente con le lacrime agli occhi. "E per quanto riguarda te, scusami se ti ho disturbato mentre eri con la tua ragazza, ma come puoi notare la situazione è ben più complicata di quello che pensi. Ma soprattutto scendi dal piedistallo che stavo pensando a tutto tranne che a te" dico in direzione di Mattew. So anche io che sto mentendo, ma l'importante è che non lo sappia lui.

Finita la mia sfuriata corro via verso la macchina con Rachel che corre dietro di me. Salgo in macchina e sbatto la portiera mentre Rachel mi guarda sbalordita. "Amica mi hai lasciato senza parole, hai proprio tirato fuori le palle". "Si ma per favore accendi la macchina, voglio andarmene via da qui il prima possibile" dico prima di riscoppiare in lacrime. Nonostante sia ancora presto quando arriviamo a casa corro in camera mia e mi ci chiudo dentro. Rimango rannicchiata sul letto tutta la notte senza chiudere occhio. Quando finalmente mi addormento sono ormai le 8.30 di mattina e dormo quasi tutto il giorno.

Mi sveglio con qualcuno che bussa fortissimo alla porta. Con gli occhi gonfi mi alzo e vado ad aprire"Rachel non ho voglia di fare nulla oggi" dico. "Possibile che mi scambi sempre per qualcun altro?" ormai mi è difficile confondere questa voce. Lo guardo per qualche secondo, in piedi davanti a me che mi fissa. Alto, altissimo, con un braccio appoggiato allo stipite della porta e i capelli leggermente arruffati. Mamma mia, non sarà simpatico, ma quanto è sexy. "Che ci fai qui?" dico mentre provo a sistemarmi lo schifo di capelli che ho in testa. "Volevo solo chiarire che quella non è la mia fidanzata". "Stai scherzando spero" dico mentre rido.

Ignora totalmente quello che ho appena detto."Ma quindi ora sei single?". "A quanto pare si" dico a testa bassa. Poi lo guardo, inclino la testa e gli dico "Scusa, ma tu come fai a sapere dove abito?". "Ho i miei informatori" dice fissandomi dritto negli occhi. "Menomale che ero io la stalker eh" dico con un sorriso stampato in faccia. Lo saluto e mentre chiudo la porta vedo Rachel che mi guarda con gli occhi spalancati. Le faccio l'occhiolino e mi chiudo la porta alle spalle. Mi siedo sul letto ancora con il sorriso stampato in faccia, che mi passa però quando prendo il telefono in mano.

17 chiamate perse da Mike. Perché dico io non mi può lasciare stare? Cosa vorrà fare? Scusarsi, spiegare? Io non ne voglio più sapere niente. Decido di lasciargli un messaggio: "Mike non chiamarmi e non scrivermi perché tanto non risponderò. Non voglio sapere il perché di tutti i tuoi gesti. Forse hai fatto anche bene, tanto le cose non andavano. Addio". Schiaccio il tasto invia e lo blocco immediatamente, sia qui che sulle telefonate. Decido finalmente di uscire dalla mia stanza e trovo Rachel che mi aspetta sul divano con del cibo cinese in mano. "Sei pronta a spiegarmi chi è il bocconcino che ha irrotto in casa nostra oggi pomeriggio?". Arrossisco un pochino, ma poi le spiego che in realtà non c'è molto da spiegare, a parte qualche incontro abbastanza casuale. "Beh posso dire che per essere incontri casuali sei stata mooolto fortunata, e pensare che sei single da neanche un giorno" e mi strizza l'occhiolino.

Ed effettivamente non ha tutti i torti. Ogni volta che ci incontriamo sento qualcosa che mi si smuove dalle viscere. Non capisco perché mi faccia questo effetto, ma devo essere sincera non mi dispiacerebbe divertirmi un po'. Però su una cosa sono sicura, per un po' di tempo basta fidanzati e relazioni.

Rimaniamo accoccolate sul divano per tutta la sera e mi riprometto che il giorno dopo starò meglio. Me lo merito alla fine, e poi comunque devo tornare ad andare a lezione.

La mattina dopo mi sveglio di buon ora e decido di andare a fare una camminata, di solito mi aiuta a svuotare la mente. Metto su le cuffie e inizio la mia passeggiata. Devo dire che mi ha aiutata veramente, infatti, quando dopo ben 5 km decido di tornare a casa mi sento molto più leggera e spensierata. Sono talmente serena che decido di inscenare un bel concerto sotto la doccia e canto talmente forte da svegliare persino Rachel. "Ancora non mi spiego perché non vai a lezione di canto, secondo me hai del potenziale" dice ancora mezza assonnata. "Quasi quasi ci penso" dico mentre sporgo la testa fuori dalla tendina. Menomale che quando esco dal bagno Rachel sta già preparando la colazione, perché la camminata oltre ad avermi liberato la testa mi ha anche aperto un buco nello stomaco.

Stranamente finiamo di preparaci in orario e devo dire che stamattina mi vedo proprio carina. Trucco molto semplice che però risalta molto le labbra, jeans larghi e top attillato, tutto sui toni del beige/marrone. Ma la mia mattinata purtroppo si rovina appena scendo dalla macchina, visto che la prima cosa che vedo nel parcheggio del campus sono Mike e Ross che si tengono per mano. Lei gesticola talmente tanto mentre parla che a momenti stacca il braccio anche a lui. Passo di fianco a loro con disinvoltura e molta maturità, soprattutto quando mi giro nella loro direzione e faccio il gesto del conato di vomito. Vero, forse in questo momento dimostro al massimo 5 anni, ma quando sento le risatine dei "nostri" amici mi sento davvero fiera di quello che ho fatto.

Fino a quando ovviamente non mi arriva una gomitata nelle costole da Rachel. Per quanto nessuna delle due sia molto matura in queste situazioni, io sono sicuramente peggio di lei e d'altro canto lei si diverte molto a riprendermi in queste situazioni. La guardo, faccio spallucce e continuo tranquillamente per la mia strada.

Le ore di lezione filano via lisce come l'olio, se solo non fosse che devo aspettare che Rachel finisca un'incontro con un professore. Non sapendo cosa fare decido di dirigermi verso il bar per andare a mangiare qualcosa. Mentre infilo la mano in borsa per prendere il pacchetto di sigarette sento che qualcuno da dietro mi blocca il braccio, mi giro e ovviamente mi trovo davanti la persona che meno vorrei vedere al momento.

"Molto maturo il gesto di stamattina, non mi sembra neanche di riconoscerti" mi dice Mike con una faccia abbastanza schifata. "Mhh, fammici pensare. Forse perché è proprio così? Mike dopo un anno di relazione non penso tu possa dire di conoscermi". "Mi spieghi perché mi hai bloccato ovunque?", "Ma scusami, cosa ti aspettavi? Che mi facessi mettere le corna e che poi saremmo rimasti migliori amici per sempre mentre tu stai con quell'oca? Scusami ma io non ho più veramente voglia di farmi prendere in giro, poi soprattutto da te". Tolgo il braccio dalla sua presa e mi giro per andarmene, ma lui mi riafferra dalle spalle con più forza di prima e mi fa voltare nuovamente.

"Se magari ieri avessi risposto ad almeno una delle mille chiamate che ti ho fatto ". Per la prima volta nei suoi occhi vedo della rabbia, forse neanche io lo conosco bene come pensavo. In questo momento i suoi atteggiamenti mi spaventano un po', ma non voglio farglielo notare. Non voglio che mi veda inferiore a lui. "Mike dammi una sola motivazione per la quale avrei dovuto rispondere. Per farmi dire da quante settimane, se non mesi, ti scopi Ross. La tua "innocente" amica di infanzia che dopo tutti questi anni vedi solo come una sorella. No perché vorrei ricordarti che tu così me l'avevi descritta". Pensavo che almeno con affermazioni del genere mi avrebbe lasciato stare, invece si avvicina ancora di più a me e con fare ancora più minaccioso.

"Ti ho detto che mi devi lasciar spiegare". Ok adesso mi sta veramente spaventando. "Amico, non ti vuole ascoltare. Io fossi in te me ne andrei". Mi giro e vedo Mattew proprio dietro di me...

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