JUNGKOOK'S POV
Ogni anno, sempre verso il periodo di febbraio, Minjoon organizza un mega party nella villa sul lago dei suoi genitori e tutti gli studenti non aspettano altro che quel momento per divertirsi e prendersi una pausa dai ritmi sfrenati della scuola. Tutti gli studenti tranne io.
In verità c'è stato un periodo, qualche anno fa, in cui io e Taehyung non ci perdevamo nessun tipo di festa. A prescindere da dove fosse o da chi l'avesse organizzata, noi andavamo, anche se molte volte i nostri nomi nemmeno comparivano nella lista degli invitati.
Facevamo passare la mezzanotte e poi uscivamo di casa dalla porta finestra del giardino. Arrivavamo quasi sempre a festa inoltrata, così nessuno avrebbe fatto caso a noi. Ballavamo, bevevamo, fumavamo. Eravamo solo io e Taehyung nella nostra fase ribelle.
Avevamo fatto le nostre prime esperienze e benché entrambi avessimo compreso la nostra preferenza per il genere maschile, non ci siamo mai preclusi nessun tipo di rapporto, sentimentale o sessuale che fosse. Ciononostante, non ci siamo mai realmente innamorati di nessuno.
Per un po' era stato bello.
Poi però una sera era scoppiata una rissa, qualcuno aveva chiamato la polizia e io e Taehyung, talmente tanto fatti e ubriachi da non reggerci neanche in piedi, avevamo passato un'intera nottata in commissariato.
Da quel momento in poi giurai che non avrei mai più messo piede a nessuna festa, inoltre, la confusione e i rumori forti avevano iniziato a darmi fastidio e non trovavo più entusiasmante l'idea di essere schiacciato da una miriade di corpi sudati e puzzolenti.
Taehyung lo sapeva, però non era d'accordo, non quell'anno almeno. Quando si era iniziata a spargere la voce della festa qualche giorno prima, era corso da me come un fulmine e mi aveva detto che quella volta l'avrei dovuto per forza di cose accompagnare e che non avrebbe accettato un rifiuto per nessun motivo.
Pensavo stesse scherzando, pensavo che con la tattica del faccino dolce e gli occhietti da cucciolo bastonato si sarebbe lasciato convincere a lasciarmi stare, ma non fu così.
La mia testa si era convinta che se l'avessi evitato, o quanto meno se avessi cercato di spostare la conversazione su qualcosa che non fosse “la festa di Minjoon”, allora il problema si sarebbe magicamente risolto, ma mi sbagliavo anche su quello.
Mi rendevo comunque conto del fatto che non fosse un comportamento giusto quello che gli avevo riservato negli ultimi giorni, quindi, se magari l'avessi chiamato e gli avessi chiesto di vederci, avrei potuto tagliare la testa al toro e parlarne direttamente con lui.
Appena sentì il suono della campanella mi precipitai fuori dall'aula e mi misi sotto la tromba delle scale antincendio. Tolsi il telefono dalla tasca e composi il suo numero, attendendo impazientemente che rispondesse.
<<Pronto?>> Lui non rispondeva mai alle mie chiamate solo con “pronto”. Era sicuramente infastidito, ma in fondo non potevo biasimarlo.
<<Tae ehi, sono Jungkook, Koo, sono io>> Avevo perso qualsiasi capacità colloquiale mi fosse mai appartenuta fino a quel momento. Iniziai a giocare nervosamente con le pellicine delle dita e mi diedi mentalmente dello stupido.
<<Jungkook so che sei tu, ciò che mi sorprende è che tu mi abbia chiamato. Oggi sono degno delle tue attenzioni?>>
<<Sono stato uno stronzo negli ultimi giorni, mi dispiace. Mi dispiace per come ti ho trattato e per averti tagliato fuori>> Ed ero sincero. Volevo davvero parlare con lui e soprattutto volevo scusarmi.
<<Possiamo vederci? Sono nella tromba delle scale antincendio, sulla parte che dà sull'uscita di emergenza>>
<<D'accordo, sto arrivando>>
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Our stupid Love Bet || Taekook
Fanfiction"Farlo entrare nella mia vita era stato difficile, ma dirgli addio fu letteralmente impossibile". Taehyung e Jungkook sono migliori amici, si conoscono da quando sono bambini. L'amicizia che li lega da anni è la cosa più preziosa che hanno, non la m...