3 CAPITOLO

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JUNGKOOK'S POV

Ci eravamo seduti nuovamente sugli sgabellini, avevamo ordinato da bere una volta, due, tre, fino a perdere il conto. Mi sentivo estremamente leggero, come se stessi fluttuando su una nuvola e mi trovassi a mille metri da terra. Ciononostante, ero messo sicuramente meglio rispetto a Taehyung.

<<Andiamo a ballare?>> Sorrise biascicando le parole nella bocca.

Non feci neanche in tempo a rispondere che mi prese per mano e mi trascinò al centro della pista. Mi faceva male la testa, la musica era eccessivamente alta e non riuscivo a capire che remix stesse riproducendo il DJ.

Credevo di aver perso tutta la lucidità dopo il decimo drink, ma quello che vidi mi fece andare completamente in fumo il cervello. Taehyung si era avvicinato a me con passo felino, mi aveva guardato fisso negli occhi e mi aveva sorriso. Un sorriso lascivo, sporco.

Aveva posato le mani dapprima sulle mie spalle e poi, man mano che la musica andava avanti, scendeva sempre più giù, percorrendo e toccando tutta la lunghezza del mio corpo. Il mio cervello era completamente in panne, mi sentivo in balia di quelle mani grandi e di quel tocco rude.

Quando fu di nuovo alla mia altezza, si girò facendo aderire la sua schiena al mio petto. Poggiò il collo sulla mia spalla e spinse indietro il bacino, poggiandomi il didietro sul cavallo dei pantaloni. In un primo momento non si mosse, poi però iniziò ad ondeggiare sensualmente i fianchi prima a destra e poi a sinistra, compiendo anche dei movimenti circolari.

Potevo percepire la mia libido aumentare ad ogni suo movimento. Le mie mani fremevano dal toccarlo, dal posargli i palmi su quel vitino stretto. Lo volevo percepire, sentire e da come si mosse, più intensamente rispetto a prima, sapevo che lo volesse anche lui.

<<Toccami Jungkookie, fammi rimanere sulla pelle il segno delle tue mani>>

E a quel punto non ci vidi più. Lucifero mi aveva appena teso una trappola, e io ci ero cascato con tutti i piedi.

Lo afferrai per le spalle e lo feci voltare nella mia direzione. Le luci stroboscopiche gli illuminavano il volto e la moltitudine di nei che aveva sembravano una cascata di diamanti. Lui sembrava un diamante.

Al tatto, il completo rosso che stava indossando, mi pareva stesse per andare a fuoco. Era bollente, accaldato e la sua pelle si ustionò quando sbottonai la giacca e gli posai le mani sui fianchi nudi, stringendolo e attirandolo possessivamente a me.

Le mie gambe, le mie mani, il mio intero sistema era teso verso di lui, e mi pareva che la cosa lo garbasse parecchio. Alzò le punte dei piedi arpionando le mani dietro il mio collo e si avvicinò al mio orecchio, intrappolando il lobo tra i denti per poi soffiarci sopra.

Un brivido mi partì dalla testa e mi arrivò fin giù ai piedi. Continuai ad aumentare la stretta sui suoi fianchi e vidi una smorfia farsi spazio sul suo viso.

<<Jungkookie->> Tutto il suo corpo era spalmato su di me. Mi ansimò letteralmente contro, e io non potei fare a meno che rispondere allo stesso modo.

<<H-hyung>> Sapevo che piega avrebbe preso quella situazione, sapevo che non era propriamente la cosa più giusta da fare, ma non riuscivo a fermarmi, a staccarmi da lui. Mi sentivo terribilmente attratto. Attratto e ora anche eccitato. La sua voce calda, roca e profonda mi era scesa proprio in mezzo alle gambe.

<<Mhh si, sono proprio io, il tuo Hyung. Tu vuoi bene al tuo Hyung?>> C'era confusione intorno a noi, eppure la sua voce rimbombava forte e chiaro nella mia mente.

<<Certo>>

<<E faresti di tutto per il tuo Taehyungie Hyung, vero?>>

<<C-certo>> Il respiro mi si bloccò in gola quando prese la mia mano e se la portò fino a giù.

Our stupid Love Bet || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora