Dispetti

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La mia sveglia suonava in modo assordante, mi rigiro sul letto stropicciandomi gli occhi.
Spengo quella sveglia insopportabile e accendo la luce, fisso il vuoto per qualche secondo rendendomi conto di star vivendo e che sono sveglia.
Sposto le coperte di lato ed infine mi alzo dal letto.

Prendo dei vestiti dall'armadio e scelgo il mio outfit, aggiungendo qualche accessorio e le scarpe.

Mi pettino i capelli davanti allo specchio e li lascio sciolti, passo una salvietta sul viso per darmi una rinfrescata e poi torno in camera per cambiarmi.

Mi pettino i capelli davanti allo specchio e li lascio sciolti, passo una salvietta sul viso per darmi una rinfrescata e poi torno in camera per cambiarmi

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Una volta vestita, mi rifaccio il letto velocemente e sento il mio telefono suonare, è di sicuro un messaggio.
Controllo il telefono, e stranamente mi ha scritto Bill.
E cosa voleva? Vediamo.

Ok questa mattina forse era meglio delle altre

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Ok questa mattina forse era meglio delle altre. Ci sarà anche quello stronzetto? Probabilmente.
Mi metto le scarpe e poi un po' di mascara sugli occhi, per essere un pochetto più decente.

Scendo in cucina diretta al frigorifero e prendo una barretta di cioccolato che metto nella mia borsa.
Mia madre era sul divano che guardava la TV, stranamente già in piedi. Le sorrido scuotendo la mano.

T/n: Ciao mamma
M: buongiorno amore
T/n: ti voglio bene ciaoo..
M: anche io, buona giornata.

Esco di casa e vado da Bill.

B: buongiorno
T/n: Buongiorno

Tom non c'era, forse meglio.
Io e Bill facciamo il tragitto per andare a scuola, scendiamo dal pullman ed arriviamo nella salita di scuola.

T/n: com'è l'indirizzo musicale
B:bello dai, non è male.
T/n: ma in che classe sei?
B:quelle al piano di giù.
T/n: oh adesso ho capito, ecco perché non ti avevo ancora visto a scuola.
B:il piano di su? meglio?
T/n: mh non proprio.. è un po' caotico.
B: capito.

Non appena metto piede all'ingresso di scuola, mi sento tirare la maglietta dalle spalle. Mi ritrovo schiena al muretto, ancora un po' confusa, realizzo che era Tom.
Lui mi guarda negli occhi, e mi mette un dito sotto il mento, facendomi sollevare lo sguardo su di lui, data la sua altezza.

Mi guarda prima un occhio e poi l'altro. Io arrossisco leggermente ed afferrò il suo polso, spostandolo dalla mia faccia.

T:che ti sei messa in faccia?
T/n: ehm.. è un po' di mascara
T:non va bene
T/n:per quale motivo?
T: attiri l'attenzione degli altri ragazzi.
T/n: meglio
B: eh ragazzi ?
T:non ora fratellino.
T/n: ma non mi rompere

Gli schiaccio un piede violentemente e lui urla.

T: aia! brutta cogliona.
T/n: vedo io cosa mettermi in faccia

B: ma bisticciate sempre così?
T/n: a quanto pare si, a tuo fratello piace infastidirmi.

Vado avanti e cammino insieme a Bill, Tom è dietro di me che cammina insieme a noi. Da per superarci e sento la sua mano schioccare sul mio sedere, mi ha appena sculacciata? questa me la paga.

Lui ci supera e cammina all'indietro per visualizzare me e Bill, fa un sorriseto diabolico e poi si volta di nuovo camminando verso la classe.

Le lancio un occhiata freddissima e poi torno a parlare con Bill.

B:lascialo perdere, vuole solo darti fastidio
T/n: eh lo so, ma perché?
B:non lo so, è sempre stato un puntiglioso
T/n: un che?
B: cagacazzo..
T/n: Aah..

Ridacchio insieme a Bill e lo saluto, poiché doveva scendere al piano di giù.

Mentre io vado in classe, percorro il corridoio ed entro in classe, vado a sedermi al mio posto, dove affianco avevo Tom.

Lo guardo, intento a scarabocchiare qualcosa sul quaderno che aveva sul banco.

T/n: mi spieghi che vuoi da me kaulitz?

Si volta a guardarmi.

T: nulla, mi piace infastidirti.
T/n: eh non puoi infastidire qualcun altra?
T:no
T/n: eh perché?
T: perché tu sei diversa.

In quel momento sento il mio stomaco solleticare, mi appoggio allo schienale della sedia ed le mie guance diventano poco rosate, quasi non ci credo, sento un sentimento mai provato prima d'ora, erano percaso le famose farfalle nello stomaco?.

Scuoto la testa lentamente, no non potevo provare qualcosa per Tom kaulitz. Cerco di non pensarci anche se era complicato non pensare ai suoi occhi nocciola.

Lui era come il diavolo, non lo sopportavo per niente, eppure non riuscivo a smettere di pensarlo.

(fine anche del quarto capitolo, purtroppo, eh chissà come continuerà..
non dimenticatevi di una stellina★)

𝔗𝔥𝔢 𝔢𝔳𝔦𝔩 𝔥𝔞𝔩𝔣 𝔞𝔫𝔤𝔢𝔩Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora