Giorgio si staccò dal bacio.
Io lo guardavo.
Lui mi guardava.
E mi sentivo più felice che mai, e in quel momento mi sarei affondato nelle sue labbra e nelle sue braccia, per non uscirne mai più, per rimanere lì, con quella misteriosa e incredibile calma.
Il suo viso poteva essere anche ricoperto di graffi e i suoi capelli erano totalmente arruffati, ma i suoi occhi, quelli erano sempre uguali, erano come li avevo impressi nella memoria, e sapere di poterli riguardare ogni giornata da oggi in poi senza altri pensieri nella testa mi faceva sentire tranquillo e sicuro.
Nel frattempo sentivo gli altri wgf felici, li capivo, ma loro non avrebbero mai capito me, non avrebbero mai capito quel forte peso che mi rimaneva sul cuore quando quel forte dubbio non smetteva di riaffiorare.
Allora decisi di parlare, decisi di farlo perché non avrei mai potuto aspettare sapendo di avere Giorgio tra le mia braccia ma non sapendo perché l'anno prima fosse scappato da esse.
Giorgio nel frattempo mi osservava, era confuso, le sue guance erano ancora umide e le sue mani erano rovinose.
Allora trovai il coraggio di parlare:
<<perché te ne sei andato?>>
C'era silenzio.
Tutt'ad un tratto nessuno più osava fiatare.
Tutti mi guardavano nel silenzio stupiti.
E anche Giorgio sgranò gli occhi alla domanda.
E rimase silenzio.
Ma poi, nel silenzio, Giorgio parlò.
<<Ho avuto un incidente.>>
Cosa?
E continuò:
<<quel giorno sarei dovuto andare in macchina dai miei cugini, in un'altra città.
Si era fatta notte, l'unico rumore erano le foglie che sbattevano contro i finestrini, così decisi di mettere un po' di musica.
Non ricordo perché sbandai, ma la caduta non è stata fatale, ricordo solo buio, solo che in seguito ad essa fu come se il mio cervello si fosse svuotato.
Non sapevo perché ero lì, avevo perso il cellulare durante l'incidente e non avevo chi chiamare, ero spiazzato, avevo solo una busta con un panino che mi stavo portando per il viaggio e una bottiglia d'acqua.
E della mia memoria? Solo una cosa non sparì dai miei ricordi.>>Si fermò, guardò verso le sue mani sanguinose, poi guardò l'anello, e capimmo l'importanza di quell'oggetto in quell'anno di crisi.
<<fu un periodo tremendo, non veniva mai nessuno lì e chi veniva o era terrorizzato o era disgustato da me.
Ero diventato uno straccio, un animale da zoo che viveva solo con la fortuna di avere l'istinto.>>Giorgio sorrise leggermente:
<<poi siete arrivati voi, e adesso eccoci qui>>
Non potei fare altro che abbracciarlo, e delle lacrime scesero dai miei occhi.
Giorgio pianse a sua volta e con lui alcuni fra gli altri ragazzi.
<<ti amo, Alex. Grazie di esistere.>>
Writer's space
Indovina chi è tornata dopo quasi due anni con un capitolo extra in una storia con un plot poco sensato con una ship non esistente nel canale da tre anni solo per spiegare l'intero senso in 500 parole? Proprio iooo.
Non scrivevo di wgf da quando ho finito questa storia, quindi mi sorprendo di me stessa.
Il plot è molto vuoto non per mancanza dell'idea, ma bensì perché a scriverlo era una dodicenne senza esperienza in scrittura.
Infatti dubito non si noti la grande differenza tra l'ultimo capitolo e questo.Eh niente, credo di essere brava a scrivere adesso, e forse si, alla fine il fatto di mettere la storia in archivio poteva tornare utile.
Spero di tornare al più presto con tante nuove storie, perché sono piena di idee! Quindi ci vediamo in un'altra storia♡
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la mia più grande paura🔒 {thebadnauts}
FanfictionGiorgio è un ragazzo come altri,di 18 anni. È fidanzato con Alex da quasi 11 mesi ma un giorno scappa e non torna più a casa dal ragazzo, cosa che tormenterà quest'ultimo che non si spiega la scomparsa del fidanzato. Era già passato un anno dall'acc...