Un terribile Non-Natale. Pt. 3

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Le due erano ancora nude su quel divano di pelle, abbracciate l'una all'altra ed il calore emesso da Enid permetteva ad entrambe di godere di quel momento che avrebbero voluto essere eterno, ma sapevano che di lì a poco sarebbe iniziata l'ora dei festeggiamenti del Non-Natale, ormai calato il buio.

Mercoledì stava solleticando il collo di Enid con i suoi gelidi polpastrelli (cosa che Enid stranamente adorava), quando la bionda si lasciò scappare un ennesimo verso felino, compiaciuta.

Il cuore di Mercoledì sorrise, ma la sua testa si rese conto che Enid avrebbe preferito non vedere più la sua famiglia. Non poteva permetterlo. Non sapeva perché, ma ora odiava l'idea che la sua famiglia non fosse inclusa nell'amore di Enid.
Perché?

-Mi duole dirlo, ma la mia famiglia è già affezionata a te. - Confessò Mercoledì, continuando con le sue carezze.

-Davvero? Cercare di uccidermi non mi sembrava un modo per...- Enid era parecchio dubbiosa e nessuno avrebbe potuto biasimarla.

-È così che gli Addams dimostrano affetto, ti mettono alla prova. - Le spiegò.

-Beh, credo di aver fallito la prova, allora. - Enid sospirò, poggiando pesantemente la testa sul petto di Mercoledì.

-Ne sei sicura?- Le chiese Mercoledì e quella domanda la confuse ancora di più. Sollevò il viso e Mercoledì la fissò come se sapesse qualcosa che ad Enid voleva celare.

-Che intendi?-

-Torniamo al colle.- Rispose Mercoledì eludendo la domanda e costringendo Enid a rivestirsi in fretta e furia per prepararsi alla risalita in sidecar da affrontare.

Una volta rientrate alla villa degli Addams, il loro ingresso fu accolto di nuovo da tutti i membri della famiglia, ma il clima era diverso, sembravano tutti più mortalmente seri e anche Gomez aveva smesso di suonare.

-Madre?- Mercoledì si rivolse alla donna, quando la vide avvicinarsi pericolosamente ad Enid.
La bionda restò immobile, fissando la donna con un sincero sorriso, anche se impaurita dall'avere attenzioni dalla madre della sua ragazza.
-Signora Addams, che succede?-
La donna prese la mano di Enid ed ella ebbe i brividi per quanto freddo era il palmo di Morticia.
-Mia cara Enid, abbiamo un dono per te.-
I sensi di Mercoledì si allarmarono, mentre Enid sperò che non fosse l'ennesimo tentativo di ucciderla.
-Siete troppo gentili, davvero,ma...- provò a dire Enid, ma Morticia si spostò subito per lasciare spazio alla nonna di Mercoledì, che mostrò ad Enid degli occhiali che aveva appena incantato, sacrificando chissà quale animale.

Enid ne aveva abbastanza di magie, ma della nonnina si fidò, ringraziandola.

Appena li indossò, quel triste e spettrale maniero prese colore, luci sgargianti e quasi accecanti riempivano la sala grande e ogni lama e testa mozzata sugli scaffali appariva ora sotto forma di qualcosa che Enid amava, come spade laser, caramelle gommose, dolci, decori natalizi.

-Enid, non possiamo cambiare ciò che siamo, ma possiamo almeno rendere il tuo soggiorno qui un po' meno "macabro".- Le spiegò Morticia, mentre Enid non poteva trattenere i suoi sorrisi pieni di meraviglia, come una bambina.
Volgendo lo sguardo su Morticia, poi, poteva vedere il suo volto più colorato ed i suoi capelli chiari.

-Non vorremmo mai che spezzassi il cuore della nostra piccola Mercoledì, per colpa nostra.-

-Sto per vomitare. - Commentò Mercoledì, anche se in realtà non sentiva quella nausea che l'aggrediva ogni volta che sua madre tentava di esprimersi.

Enid sentì gli occhi pizzicare e si diede della stupida per non riuscire a contenere le proprie emozioni.
Ma, prima di rispondere, volle guardare con quegli occhiali incantati anche la sua ragazza.
Vederla le fece perdere un battito.
Aveva preso colore, gli occhi sembravano chiari come il ghiaccio e i capelli erano biondo cenere.
Non era lei.
Quella non era la sua Mercoledì, che tanto amava.

Quella sua oscura luce - WenclairDove le storie prendono vita. Scoprilo ora