CHAPTER 6 *Tradimenti Dolorosi*

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Chapter6- Tradimenti dolorosi


Entrata nella stanza rimasi qualche secondo in silenzio, ferma nel mezzo. Scorpius era immobile, sul letto, privo di sensi. Sembrava stesse dormendo, e mi sentii terribilmente in imbarazzo a guardarlo, come se lo stessi spiando, come se fossi terribilmente fuori posto.

Le tende bianche si muovevano per il leggero alito di vento che tirava, la luce del sole che calava gli illuminava il volto di toni caldi, nettamente contrastanti con la sua pelle, generalmente candida.

Mossi qualche passo verso di lui. Lentamente raggiunsi il suo capezzale.

Sul volto aveva dipinta un espressione serena e mi fece sorridere. Sembrava così innocente, un bambino quasi, molto diverso dallo Sgorbius arrogante che conoscevo io.

Lo avevo guardato milioni di volte, ma non mi ero mai veramente soffermata sui tratti del suo volto, troppo occupata a scrutare con odio le sue espressioni strafottenti.

Non riuscii a trattenermi e mi sedetti sul letto, affianco a lui, inconsapevole e disteso. La pelle era diafana ma perfetta. I capelli leggermente spettinati e le labbra piene. "E morbide.." ricordai, arrossendo subito per il mio pensiero.

La mascella era leggermente squadrata. Allungai la mano verso il suo volto e lo accarezzai appena, temendo quasi di svegliarlo o di essere colta in fallo. Con il dito tracciai il suo profilo, indugiando sulle labbra.

-Maledetto Malfoy- sussurrai tra me rendendomi conto di ciò che stavo facendo. Ma non c'era astio nella mia voce, era solo un tantino esasperata. Mi alzai in piedi e gli puntai la bacchetta contro.

-Innerva- formulai.

Attesi qualche secondo e Scorpius iniziò a muoversi. Strinse gli occhi e poi li aprì confuso. Si guardò intorno e avrei giurato che si stesse chiedendo cosa fosse successo, come fosse arrivato nella sua stanza e soprattutto perché io fossi lì immobile senza cercare di ammazzarlo.

Lo vidi tentare di mettersi a sedere con fatica, tanto che senza pensare a cosa facessi mi avvicinai a lui e lo sorressi, aiutandolo a tirarsi su.

-Grazie..- confusamente mi guardò, non potevo dargli torto, che io lo aiutavo a fare qualcosa era probabile quanto vedere suo padre che serviva la cena ad un elfo domestico.

Rimanemmo a guardarci per qualche istante. Eravamo pericolosamente vicini, ma la cosa non mi preoccupò troppo. Malfoy era decisamente troppo fuori in quel momento per essere pericoloso. Mi dispiaceva veramente aver perso la testa. Vederlo così tranquillo nei miei confronti, nonostante avessi letteralmente rischiato di ucciderlo o ferirlo gravemente, aveva risvegliato in me un qualche senso di colpa. Strinsi le labbra e iniziai a cercare dentro di me la forza di scusarmi, ma qualcosa in un istante cambiò.

Improvvisamente vidi la consapevolezza invadere le sue iridi celesti. Mi allontanai appena, immaginando la sua reazione, ma non fui abbastanza veloce. Scorpius riuscì ad afferrarmi il polso e a costringermi seduta sul letto.

-TU SEI PAZZA! CHE VOLEVI FARE? UCCIDERMI?- mi urlò in faccia furioso e sconvolto. Dell'espressione serena di un attimo prima, nemmeno l'ombra.

-Non esagerare adesso..- tentai di difendermi, liberandomi dalla sua stretta ma restando seduta.

-NON ESAGERARE?- strabuzzò gli occhi come se avessi appena detto di aver visto Voldemort ballare la samba. -Mi hai schiantato!- mi accusò puntandomi l'indice bianco e affusolato contro.

-Forse mi sono un po' lasciata prendere la mano- ammisi cercando di essere accondiscendete, sebbene non riuscii a trattenere una nota di fastidio nella voce. Decisamente, avrei dovuto lavorare sulla mia capacità di porgere scuse sincere.

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