Capitolo 16

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Hermione, i Weasley e Harry attesero in nervoso silenzio che Mary li chiamasse dalla sala d'attesa. Un artefatto oscuro era stato innescato per una violazione nel sistema di protezione a Rowle Manor e aveva ferito Ron, Angelina Johnson e Colin Canon. Le informazioni che aveva fornito Malfoy erano state cruciali e Kingsley aveva anche chiesto a uno dei suoi contatti al Ministero di completare le informazioni ricevute. Ma nonostante la massima attenzione usata, c'erano comunque stati dei feriti.

Tutto sommato, l'incursione era stata un successo. Se insegnare a quell'antipatico incantesimi complessi era ciò che serviva per avere delle planimetrie così dettagliate, Hermione sarebbe stata felice di continuare ad accontentarlo. Nessuno era morto, ma le ferite avevano ricordato a Hermione quanto ognuno di loro potesse essere vicino alla morte, in qualsiasi momento. Come quando avevano portato via Harry dai Dursley in estate.

Erano in guerra, dopotutto.

Rowle e sua moglie erano al momento rinchiusi al Pinner per essere interrogati da Tonks e nessuno sapeva ancora che erano scomparsi. Fortunatamente, Tonks era riuscita a estorcere alla moglie di Rowle informazioni sulle maledizioni oscure inflitte a Ron, Angelina e Colin, aiutando così il trio di Ravenclaw nei loro sforzi per guarirli.

Harry e Ginny erano seduti in un angolo e sussurravano con le mani strette tra loro. Hermione non sapeva cosa fare con l'adrenalina accumulata. L'attesa la stava facendo impazzire. Camminava avanti e indietro per la stanza e alla fine si era seduta a osservare le pareti, decorate in modo ancora più vistoso con oggetti dei Ravenclaw rispetto all'infermeria e al laboratorio di pozioni. Lanciò un'occhiata a ciascuno dei Weasley e poi si alzò per camminare ancora un po'. Era tentata di tornare alla Casa Sicura di Paddington usando la Smaterializzazione, nella sua camera da letto, per prendere un libro da leggere, ma si domandò se gli altri non l'avrebbero giudicata scortese.

In ogni caso, non pensava di riuscire a leggere.

Angelina fu la prima a uscire dalla porta dell'infermeria e George la abbracciò, baciandole ripetutamente la testa con qualcosa che sembrava a metà tra la tenerezza, il bisogno e il sollievo.

«Ahi», disse lei trasalendo. «Ahi, merda! Attento alla mercanzia, Weasley.»

Lui la liberò con delicatezza dalla sua presa e sembrò scusarsi, ma la prese comunque in giro. «Mi chiami "Weasley" perché non sai ancora distinguere tra me e Fred. Nonostante la mancanza dell'orecchio.»

«Ma per favore», sbottò lei. «Sono in grado di capire la differenza fin dal primo anno. Voi due non siete così intelligenti come pensate di essere.»

«Scusami», esclamò Fred dall'angolo in cui stava camminando. «Siamo anche più intelligenti di quanto pensiamo.»

«I più intelligenti», lo corresse George.

«Zitti, voi due», li ammonì Molly, visibilmente preoccupata. Ron non era in condizioni critiche, ma lei era comunque in ansia. Così come Hermione.

Colin uscì subito dopo e il clan dei Weasley esultò e gli fece un applauso. Lui sembrò sorpreso, ma subito dopo un enorme sorriso gli si dipinse sul viso. Fred gli regalò una maglietta con scritto "La mia famiglia si è nascosta e tutto quello che ho avuto è stato uno schifoso Mangiamorte". Il sorriso di Colin si allargò ancora di più e si mise a ridere.

Hermione guardò tutti i Weasley con un senso di amore e affetto travolgente. Non sapeva come facessero ad offrire i loro cuori con tanta generosità. Avevano cresciuto già numerosi figli, eppure avevano accolto anche Harry, Hermione e ora anche tutti i ragazzi Nati Babbani che avevano abbandonato le loro famiglie, ed erano rimasti soli in guerra, non sapendo se le avrebbero mai più riviste.

From Wiltshire with Love | TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora