Capitolo 14

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Nuovi fondi significavano un nuovo inizio. Membri dell'Ordine di nuova leva. Nuove Case Sicure. Una nuova infermeria. Nuove Passaporte. E presto un nuovo corso di addestramento sugli esplosivi. L'Ordine si stava davvero ricostruendo dalle fondamenta e Hermione era entusiasta di essere al centro di tutto ciò. Le responsabilità che spesso la opprimevano ora la incoraggiavano. Amava lavorare per poter vedere le sue idee diventare reali. Era sia nervosa che eccitata nel vedere come l'Ordine si stesse sviluppando in diverse direzioni.

Nonostante la battuta d'arresto con Dolohov, le cose non erano più così disperate. Malfoy le stava consegnando le planimetrie delle tenute necessarie per la cattura di Bellatrix e Rodolphus. Sarebbe stata un'operazione complessa. Ma con una adeguata preparazione, l'Ordine era sicuro di avere altri due membri della Cerchia Interna al Pinner.

Sorrise e afferrò il volante, osservando il traffico dallo specchietto retrovisore.

Hermione si era preoccupata all'idea di doversi Smaterializzare nel suo primo tentativo di pozione per creare una Passaporta. Noleggiare un'auto le era sembrato il modo migliore per trasportarla dalla sua camera da letto nella Casa Sicura di Paddington, all'infermeria appena acquistata a Dorchester. Aveva lanciato sul calderone degli incantesimi di stasi e di riscaldamento e Harry lo teneva saldo sul sedile posteriore. Ma, nonostante ciò, guidava molto lentamente per evitare che il contenuto potesse rovesciarsi. Non faceva male essere più prudenti.

Ron si voltava periodicamente a guardare quando un camion li superava in autostrada.

«Sinceramente, questo fa più paura che guidare l'auto di mio padre in volo sopra all'Hogwarts Express», commentò, guardando con apprensione la strada dietro di loro.

Lei sorrise, notando le nocche bianche di lui che si aggrappavano alla portiera e al bracciolo per tenersi in vita. Le sue gambe erano tese, appoggiate al fondo del veicolo.

«Non hai idea di quanto sia grata di aver evitato quella piccola avventura», rispose Hermione. «D'ora in poi, niente più peripezie aeree per me. Niente ippogrifi, niente Thestral, niente scope. Combatterò il resto della guerra con i piedi ben piantati a terra.»

Un altro camionista passò, suonando il clacson, urlando con rabbia e facendo loro il dito medio.

Ron si abbassò di nuovo, con cautela. «Che problema ha?»

«Stiamo guidando molto al di sotto del limite di velocità», rispose Harry. «Sono incazzati.»

«È come se volessero ucciderci», rispose Ron. «Credevo stessimo andando troppo veloci.»

Hermione sorrise e premette sull'acceleratore. Furono tutti spinti leggermente all'indietro dall'improvviso slancio in avanti.

«Aaaaaaah! Hermione, ma che cazzo

Harry rise del terrore di Ron.

«Harry», Ron si girò per affrontarlo e gli indicò il petto. «Al ritorno guidi tu

Lui sbuffò in risposta. «Fidati, non è una cosa che vorresti veramente...»

«Ma tu sai guidare la scopa benissimo!», protestò Ron.

«Non è la stessa cosa, Ronald», disse Hermione alzando gli occhi. «Per niente. Ovviamente.

«La prossima volta vi raggiungerò Materializzandomi. Non verrò mai più in macchina. A meno che non sia magicamente sospesa in aria e lontana da tutti questi camion assassini.»

«Potreste sempre viaggiare col TARDIS*», suggerì Hermione.

«Con che cosa?», urlò Ron, guardando con ansia i camion in avvicinamento.

From Wiltshire with Love | TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora