Hermione sgranò gli occhi. Malfoy stava davvero mettendo in discussione ogni cosa.
«Mi stai sinceramente chiedendo un motivo logico per cui dovrei considerarmi inferiore a te?»
Tracciò con il dito un disegno sulla trapunta, ma il suo sguardo non si staccò dal suo. «Mmm hmm.»
Malfoy era mortalmente serio. Non la stava insultando. Lui non stava mettendo il suo status di sangue sopra il suo. Era davvero intenzionato a sapere che cosa lei pensasse delle fondamenta logiche delle sue convinzioni. Forse... non credeva nemmeno più a quelle cose? Aveva già detto che non pensava che lei fosse sudicia. E le aveva chiesto di insegnargli a usare l'incantesimo Patronus, il che significava che stava ammettendo a se stesso e a lei che lei era più brava in alcune forme di magia.
Hermione si era chiesta se il passare del tempo nella sua stanza lo avesse influenzato o meno, ma adesso ne aveva avuto conferma. Le loro poche interazioni stavano portando Malfoy a farsi domande su alcune delle cose che gli erano state insegnate crescendo. Era così incredibilmente interessante che stessa facendo a lei quelle domande, tra tutte le persone possibili. D'altra parte, con chi altro avrebbe potuto parlarne? Sarebbe stato considerato un traditore anche solo per averle prese in considerazione.
Lo guardò con nuovo rispetto.
Il modo in cui aveva posto la domanda era un interessante esercizio di ragionamento per ipotesi, doveva ammetterlo. Lui, il Purosangue, chiedeva a lei, Nata Babbana, di trovare una ragione logica per il bigottismo che nutriva nei suoi confronti. Inoltre, lo chiedeva perché rispettava la sua intelligenza, la sua capacità di raziocinio e la sua opinione.
Hermione era sbalordita mentre lo rivalutava. Malfoy invece semplicemente la stava fissando. Era interessato, ma comunque impassibile. Se anche si fosse reso conto della bomba che le aveva appena lanciato addosso, non si sarebbe letto nell'espressione del suo viso.
Per anni si era spesso domandata perché il bigottismo nei confronti dei Nati Babbani persistesse. Alcune cose erano così insensate da non capire come qualcuno con un po' di buon senso potesse convincersi delle cose che lei aveva sentito a scuola. Si era fatta qualche teoria e l'aveva confrontata con quello che sapeva sul diritto divino e sulle linee di sangue reali, con le Sacre Ventotto equivalenti alla nobiltà. Ma nel mondo dei maghi era molto peggio. C'era un ulteriore componente di razzismo.
Dopo aver sbattuto le palpebre senza parole, mentre lui aspettava una sua risposta, finalmente parlò.
«Beh, posso sicuramente capire perché queste convinzioni siano così affascinanti. Se i Purosangue sono superiori ai Nati Babbani e ai Mezzosangue, allora è ovvio che tutto il potere, la ricchezza e l'influenza sono meritati, senza nemmeno dover faticare per ottenerli. È stato preservato all'interno di poche famiglie prescelte. E se i Nati Babbani e i Mezzosangue volessero una fetta di questa torta, potreste ignorarli perché non meritevoli e tenerla per voi. Se i Purosangue non fossero superiori, allora quale sarebbe la giustificazione per non condividere il tutto?»
«È questo è tutto ciò che proponi?» Rabbia e... forse delusione? - gli balenarono sul viso. Malfoy si aspettava di più da lei. «Tutto ciò esiste solo perché voglio che le tue sudicie mani restino lontane dai successi dei miei laboriosi antenati?»
Se non fosse stata attenta, avrebbe sprecato quest'occasione.
«No», rispose Hermione lentamente.
Sì, era così. Ma avrebbe dovuto scegliere parole meno in opposizione, o comunque una linea di ragionamento meno polemica, e non chiamarlo direttamente in causa. Si mise a riflettere e considerò il bigottismo che aveva percepito da lui e da altri durante i suoi anni a Hogwarts. Cercando di capire da dove cominciare, arrotolò le pergamene e le posò sulla scrivania.
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From Wiltshire with Love | TRADUZIONE
FanfictionHermione convince Draco a fare la spia per l'Ordine e diventa il suo supervisore. Ma quali sono le vere motivazioni di Draco? Difficile dirlo quando lui stesso ancora sta cercando di capirlo... Draco la interruppe prima che lei ripetesse la domanda...