Draco si appoggiò allo schienale del divano nel salotto dei Nott, facendo roteare il liquido nel bicchiere di Firewhisky. Guardava il fuoco crepitare nel caminetto. Ogni tanto, dei pezzi di legno scoppiettavano tra le fiamme. Un focolare dovrebbe infondere una sensazione di calore, famiglia e sicurezza. Tuttavia, quella non trasmetteva la sensazione di casa.
Nott Manor era freddo. Vuoto. Senza cuore.
Crescendo, Theo aveva sempre cercato di fare del suo meglio per starsene fuori da casa, e Draco aveva fatto del suo meglio per aiutarlo.
Almeno Nott Senior non si trovava in casa, in quel momento.
«Come va con il rettile preferito di tutti?» scherzò Theo, con gli occhi azzurri che brillavano divertiti.
Draco gli lanciò un'occhiata di avvertimento. «Faresti meglio a stare attento a come parli, Theo.»
Se avesse continuato così, prima o poi il suo culo ossuto avrebbe fatto una brutta fine. E non era certo per mancanza di tentativi da parte di quel coglione di suo padre. Nott Senior voleva che Theo si unisse ai ranghi del Signore Oscuro. Theo si era rifiutato e a volte ne aveva pagato il prezzo.
«Zero», disse Theo con enfasi. «Per me possono pure andarsene a fanculo.»
«Cosa?» Draco spostò la sua postura sul divano.
«Questo è quanto valgo per loro», rispose Theo, grattandosi la nuca per poi passarsi una mano tra i capelli castani e corti.
Bevvero in silenzio e Theo appoggiò la testa all'indietro sul divano, fissando il soffitto. Draco sapeva quanto il suo amico si sentisse in trappola. Dato che Theo si era rifiutato di unirsi alle schiere del Signore Oscuro, suo padre aveva minacciato di escluderlo dall'eredità e non gli aveva permesso di trovare un lavoro né di fare qualsiasi altra cosa. Theo voleva uscire di casa e cavarsela da solo. Ma non poteva farlo senza un lavoro e il padre aveva sabotato ogni tentativo di ottenerne uno.
Theo era in trappola e arrabbiato. Come Draco.
Ma era anche annoiato. Un Theo annoiato era un Theo pericoloso. Rischiava di fare qualcosa di stupido.
«Ci raggiungerà Pansy?», chiese Theo, continuando a fissare il soffitto.
«No.» Draco scosse la testa. «Siamo solo io e te stasera. Anche Daphne e Blaise sono impegnati.»
«Impegnati», ripeté Theo, facendo le virgolette. «È così che lo chiamano i ragazzi di questi tempi?»
«Geloso?»
«Assolutamente sì», rispose lui, senza vergogna. «Non ricordo l'ultima volta che il mio mostro color porpora e con un solo occhio ha visto una femmina in grado di respirare.»
«Perché, ha visto una femmina non respirante?»
«Sì, esatto proprio una di quelle», sbuffò Theo.
Draco evocò la ciotola di arachidi e se ne mise qualcuna in bocca. Avrebbe dovuto tirare fuori la scacchiera, visto che nessun altro sarebbe arrivato per quella sera. «Se ti fa sentire meglio, non vedo più nessuno che non sia coinvolto nell'esercito del Signore Oscuro. Persino Pansy. Da Azkaban...»
Theo rabbrividì visibilmente. «Per i Dissennatori?»
« Bei momenti, quelli.»
«Sai...» Theo alzò la testa. «Potresti vedere anche il resto del gruppo se non fossi il tirapiedi preferito dell'Uomo Lucertola.»
Draco lo fulminò con lo sguardo. «Non più. Ormai se la prende con tutti.»
Theo gli rivolse uno sguardo di finta preoccupazione. «Ti senti trascurato?»
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From Wiltshire with Love | TRADUZIONE
FanfictionHermione convince Draco a fare la spia per l'Ordine e diventa il suo supervisore. Ma quali sono le vere motivazioni di Draco? Difficile dirlo quando lui stesso ancora sta cercando di capirlo... Draco la interruppe prima che lei ripetesse la domanda...